L'indagine

Banche e servizi finanziari: gli italiani rientrano in una di queste 5 tipologie

YouGov ha indagato le preferenze degli utenti in relazione ai servizi bancari e finanziari, individuando 5 segmenti di utenti: ecco quali sono e come si rapportano con questo settore

di Antonio Cardarelli 24 Maggio 2024 15:35

financialounge -  banche economia yougov
Per il mondo della finanza e del risparmio è fondamentale conoscere i profili dei clienti, sia quelli già acquisiti che quelli potenziali. Fondamentale ma assolutamente non semplice, perché per indagare a fondo le esigenze, gli approcci e le personalità dei risparmiatori bisogna fare le domande giuste a un’ampia platea di cittadini.

LA RICERCA DI YOUGOV


In una recente ricerca dal titolo “Banking segmentation” YouGov, istituto di ricerca internazionale con sede a Londra, ha individuato 5 diverse tipologie di utenti in relazione a banche e servizi finanziari. YouGov, che da oltre 20 anni fornisce ricerche di mercato, tracking di brand e studi di profilazione a molte tra le più importanti aziende, agenzie ed istituzioni nel mondo, può contare su un panel proprietario di 27 milioni di utenti registrati nel mondo, di cui 425.000 in Italia.

5 SEGMENTI DI UTENTI


Sulla base delle risposte complete fornite da 12.546 intervistati, YouGov ha diviso la platea in cinque tipologie principali di utenti. Quella principale (26% del totale) è composta dai “Risk averse early adopters” (che analizzeremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi), descritti come fiduciosi riguardo la loro situazione finanziaria, con risparmi da parte, ma cauti nei confronti dei debiti. La seconda tipologia (23%) è stata definita “Consistent conservatives”, ovvero con bassissime capacità digitali, cauti nei confronti delle proprie finanze, stressati dall’accumulo di debiti e diffidenti nei confronti delle banche e dei servizi finanziari.

APERTI AL RISCHIO O SPAVENTATI?


Il 21% degli intervistati rientra nel segmento “Stressed and insecure”, descritti come persone con basso reddito, scarsa fiducia nelle questioni finanziarie, disinteressate verso gli investimenti e diffidenti nei confronti di banche e istituzioni finanziarie. Il 22% rientra invece nel segmento “Careless”, aperti a investimenti rischiosi, con un’elevata propensione al credito e poco attenti alla sicurezza dei dati. Questa tipologia di utenti non è esperta di finanza e non si affida ai professionisti. Infine, solamente il 9% del campione rientra nel segmento “Calculated risk-takers”, ovvero persone sicure dal punto di vista finanziario, aperte al rischio e mediamente fiduciosi nei confronti di banche e professionisti.

LA CATEGORIA PIÙ INTERESSANTE


Evidentemente quest’ultima categoria è già nel radar dei servizi bancari e finanziari. Ma guardando alle risposte raccolte tra gli altri segmenti, emerge un margine di crescita per le banche stesse. A patto di riuscire a intercettare e instaurare un dialogo con almeno una parte dei restanti 4 segmenti di utenti. Grazie alle risposte raccolte da YouGov è possibile conoscere meglio la categoria che forse è più facilmente raggiungibile dalle istituzioni finanziare: quella dei “Risk averse early adopters”.

CARATTERISTICHE E DIETA MEDIATICA


Autoproclamati “esperti finanziari” e con una elevata affinità digitale, questi utenti sono quasi equamente distribuiti tra uomini e donne, ma ben il 45% di loro ha più di 55 anni. Non sorprende, quindi, che il 63% viva con un coniuge o con un partner (una percentuale comunque maggiore rispetto alla media nazionale). Guardando al reddito, questo segmento di utenti può contare su redditi medi e alti ed è generalmente più solida finanziariamente della media. Il 15% dei “Risk averse early adopters” ha risparmi superiori ai 50mila euro. Dal punto di vista dell’atteggiamento verso la finanza, questo segmento desidera principalmente sicurezza e lo fa prestando attenzione alle scelte e alla protezione dei dati. Tra coloro che investono, il 15% sceglie obbligazioni, il 14% azioni, il 14% conti deposito e il 13% fondi multirisparmio. Questa tipologia di utenti è inoltre abbastanza ricettiva nei confronti della pubblicità e degli sponsor, consuma molte notizie attraverso diversi canali e prende le informazioni ricevute con cautela.

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