L'analisi

Per un portafoglio resiliente agli shock bisogna guardare ai trend strutturali

Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO, raccomanda di mantenere un certo grado di diversificazione, preparandosi ad affrontare le implicazioni anche inflazionistiche di forze più ampie

di Virgilio Chelli 24 Maggio 2024 16:23

financialounge -  Erik L. Knutzen mercati Neuber Berman
Costruire un portafoglio resiliente agli shock geopolitici, o in grado di adattarsi ai risultati elettorali USA, può sembrare complesso, ma identificare e focalizzarsi sui trend strutturali adeguando la strategia di investimento può semplificare notevolmente il processo. E’ l’indicazione di Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO dedicate a Geopolitica ed Elezioni: Strategie di investimento, firmate da Erik L. Knutzen, CFA, CAIA, Chief Investment Officer—Multi-Asset, che parte dallo spiraglio di ottimismo aperti dal lieve rallentamento dell’inflazione USA, che ha permesso alle Borse sulle due sponde dell’’Atlantico di toccare nuovi massimi, facendo calare i rendimenti obbligazionari e riaccendendo l'aspettativa di due possibili tagli dei tassi della Fed entro fine anno.

DIFFERENZE POLITICHE USA E INFLAZIONE PIU’ ALTA


Poco prima l'annuncio del Presidente Biden di nuovi dazi sulla Cina aveva sollevato preoccupazioni, anche per la dichiarazione di Donald Trump di voler imporre una tassa del 200% sulle auto cinesi importate. Secondo Knutzen questi eventi offrono due importanti spunti di riflessione: le differenze tra i due candidati alla presidenza USA potrebbero essere meno marcate di quanto si pensi, mentre la marcata attenzione degli investitori all’inflazione nel breve termine può distoglierli dalle dinamiche di lungo termine, legate sia al populismo economico che ai rischi geopolitici. Secondo l’esperto di Neuberger Berman, forze strutturali di ampio respiro potrebbero contribuire a mantenere l’inflazione più elevata e volatile rispetto agli ultimi due decenni, intrecciandosi con la geopolitica.

UNA SFIDA COMPLICATA DALLA GEOPOLITICA


L’esperienza suggerisce che posizionare i portafogli in previsione di esiti elettorali o per proteggersi da rischi politici e geopolitici non è semplice. In primo luogo, bisogna identificare accuratamente i rischi, per poi scegliere strategie di investimento adeguate, una sfida complicata ulteriormente dall'interazione che nascono da questioni interne e dinamiche internazionali, come ad esempio le divergenze in USA tra Dem e Rep in diversi ambiti, dal cambiamento climatico, alle politiche commerciali, all’intervento di supporto militare nelle crisi come quelle in Ucraina e in Medio Oriente.

LA SPINTA VERSO UNA VISIONE PROTEZIONISTICA


Secondo Knutzen, la strategia più saggia per gli investitori è mantenere lo sguardo sulle forze strutturali economiche e politiche che modellano il contesto più che perdersi nel decifrare le complessità legate a singoli eventi. Una visione non d’insieme potrebbe trascurare il fatto che le tensioni conducono tutte le parti coinvolte verso una comune direzione protezionistica. L’esperto di Neuberger Berman nota che non è un qualche partito populista a guidare l’offensiva contro la concorrenza globale con proposte per una politica industriale più selettiva e un intervento strategico nel Mercato Unico, ma due figure di spicco del centro come Mario Draghi ed Enrico Letta.

LA PROTEZIONE NON BASTA, SERVE DIVERSIFICARE


In un mondo segnato da shock geopolitici, protezionismo e pressioni inflazionistiche, gli investitori si trovano di fronte a scelte complesse. A giudizio di Knutzen, la strategia più saggia non consiste unicamente nelle semplici "protezioni contro gli shock", ma nella diversificazione, attraverso mercati e investimenti non correlati, come solida soluzione all'imprevedibilità. Inoltre, con l'aumento dei rendimenti, i titoli di Stato hanno iniziato a riacquistare parte della funzione di contrappeso agli asset più rischiosi.  Ma anche qui bisogna rimanere vigili, perché sono esposti al rischio di politiche di spesa eccessive e all’inflazione.

ESPOSIZIONE A MATERIE PRIME E ASSET REALI


Knutzen rileva il rischio di eccessiva tolleranza del mercato alle incertezze inflazionistiche a lungo termine e alla sostenibilità del debito, ed esprime una preferenza che resta orientata verso la parte più breve e intermedia delle curve obbligazionaria. Non meno importante, nel nuovo scenario, considerare l’esposizione agli asset reali e alle materie prime, sottolinea l’esperto di Neuberger Berman citando il recente rally di oro e rame e osservando che mentre il primo l'oro viene visto come copertura in momenti di avversione al rischio, il secondo con il petrolio è più spesso associato a fasi di espansione economica.

PREPARARSI AD AFFRONTARE DINAMICHE STRUTTURALI


Questi esempi, sottolinea Knutzen in conclusione, illustrano perfettamente la visione di Neuberger Berman, secondo cui è essenziale mantenere un certo grado di diversificazione nell'esposizione alle varie dinamiche economiche, politiche e geopolitiche di breve termine, preparandosi al contempo ad affrontare le implicazioni inflazionistiche di trend più ampi e strutturali.

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