L'intervento
Dati personali usati per scopi commerciali su Facebook e Instagram, sanzione per Meta
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato per 3,5 milioni di euro Meta, società proprietaria di Facebook e Instagram. Nel mirino anche le modalità di sospensione dei profili
di Antonio Cardarelli 5 Giugno 2024 10:54
Pratiche commerciali ingannevoli nella creazione e gestioni degli account su Facebook e Instagram. Con questa motivazione l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato per 3,5 milioni di euro Meta Platforms Ireland Ltd e la capogruppo Meta Platforms.
Secondo quanto accertato dall’Antitrust, Meta avrebbe violato gli articoli 20, 21 e 22 del codice del consumo. In particolare, la società non avrebbe informato “con immediatezza” gli utenti iscritti ai due social network riguardo l’uso dei dati personali per finalità commerciali. Inoltre, nel mirino dell’autorità è finita la procedura di sospensione degli account Facebook e Instagram perché non è stato indicato se la gestione della sospensione sia stata fatta dopo un controllo umano o automatizzato. Ma non finisce qui, perché Meta non avrebbe fornito agli utenti oggetto della sospensione informazioni sulla possibilità di avanzare contestazioni. Contestazione che, come previsto dall’articolo 20 del Codice del consumo, dovrebbe essere giudicata da un organo stragiudiziale e oltre i 30 giorni stabiliti da Meta per avanzare contestazioni.
La stessa autorità rileva che queste due pratiche siano state cessate da Meta nel corso del procedimento. Non sorprende, quindi, la risposta arrivata a stretto giro proprio da Meta, che si dice “in disaccordo” con la decisione dell’Antitrust e valuta possibili azioni da intraprendere. "Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell'Agcm – ha spiegato un portavoce di Meta - Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell'account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell'Agcm dell'efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account”.
Sulla vicenda è intervenuto Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo: “Giusta la sanzione dell’Antitrust, ma considerando il suo valore irrisorio e le armi spuntate a disposizione delle autorità di settore, crediamo sia urgente aprire un serio dibattito a livello europeo su piattaforme come Meta e su come gestire il loro strapotere e l’uso che fanno dei dati degli utenti”. Inoltre, la stessa associazione ha sottolineato come, nonostante i numerosi tentativi di dialogo con Meta, “non siamo mai riusciti a fare in modo che i disservizi venissero ripristinati in tempi rapidi”.
DATI USATI PER FINALITÀ COMMERCIALI
Secondo quanto accertato dall’Antitrust, Meta avrebbe violato gli articoli 20, 21 e 22 del codice del consumo. In particolare, la società non avrebbe informato “con immediatezza” gli utenti iscritti ai due social network riguardo l’uso dei dati personali per finalità commerciali. Inoltre, nel mirino dell’autorità è finita la procedura di sospensione degli account Facebook e Instagram perché non è stato indicato se la gestione della sospensione sia stata fatta dopo un controllo umano o automatizzato. Ma non finisce qui, perché Meta non avrebbe fornito agli utenti oggetto della sospensione informazioni sulla possibilità di avanzare contestazioni. Contestazione che, come previsto dall’articolo 20 del Codice del consumo, dovrebbe essere giudicata da un organo stragiudiziale e oltre i 30 giorni stabiliti da Meta per avanzare contestazioni.
LA REPLICA DI META
La stessa autorità rileva che queste due pratiche siano state cessate da Meta nel corso del procedimento. Non sorprende, quindi, la risposta arrivata a stretto giro proprio da Meta, che si dice “in disaccordo” con la decisione dell’Antitrust e valuta possibili azioni da intraprendere. "Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell'Agcm – ha spiegato un portavoce di Meta - Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell'account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell'Agcm dell'efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account”.
CONSUMERISMO: “SANZIONE IRRISORIA”
Sulla vicenda è intervenuto Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo: “Giusta la sanzione dell’Antitrust, ma considerando il suo valore irrisorio e le armi spuntate a disposizione delle autorità di settore, crediamo sia urgente aprire un serio dibattito a livello europeo su piattaforme come Meta e su come gestire il loro strapotere e l’uso che fanno dei dati degli utenti”. Inoltre, la stessa associazione ha sottolineato come, nonostante i numerosi tentativi di dialogo con Meta, “non siamo mai riusciti a fare in modo che i disservizi venissero ripristinati in tempi rapidi”.
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