L'outlook

Rally azionario esteso da Usa a Ue, Uk e Cina: ecco dove Amundi vede opportunità

Le decisioni delle banche centrali, l'inflazione e i rischi geopolitici condizioneranno l'andamento dell'economia dei prossimi mesi. Per Vincent Mortier e Matteo Germano, analisti di Amundi, potrebbe esserci ancora volatilità, ma non mancano interessanti possibilità di investimento

di Davide Lentini 5 Giugno 2024 16:14

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A maggio le azioni e le materie prime come l’oro hanno toccato i massimi storici. Il rally azionario si è esteso all’Europa, al Regno Unito e alla Cina dopo che la Fed ha dato un primo via libera a una politica monetaria più espansiva. All’ottimismo dei mercati ha contribuito anche l’inflazione statunitense, ancora alta ma in linea con le attese. Inoltre gli utili societari sono stati superiori alle previsioni sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Nei prossimi mesi, quindi, i fattori che determineranno l’andamento dell'economia e dei mercati saranno le banche centrali, il mix inflazione/crescita, la solidità degli utili e i rischi geopolitici.

CRESCITA UE E UK RIVISTA AL RIALZO


Visto l’andamento della domanda interna e dell’economia, gli analisti di Amundi, Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, hanno rivisto al rialzo le aspettative sulla crescita dell'economia nel 2024 per la zona Euro e il Regno Unito. L’economia statunitense, invece, dovrebbe continuare a essere solida nel primo semestre, ma secondo i due economisti il rallentamento della crescita dei salari e le morosità dei consumatori potrebbero pesare successivamente sull'economia.

ATTESA PER I TAGLI DI BCE E FED


Il processo disinflazionistico in Europa e nel Regno Unito consentirà alle banche centrali di ridurre i tassi di interesse: c’è attesa, infatti, per la riunione di domani della Bce durante la quale è ormai certo che scatterà il primo taglio, prima di quando lo farà la Fed. Negli Usa bisognerà infatti aspettare i nuovi dati sull’inflazione statunitense. La previsione di Amundi per quest’anno è di tagli per 75 punti base.

EUROPA TRA STATI UNITI E CINA


C’è poi il tema delle rivalità geopolitiche e di come si collocherà l’Ue. “Data l’importanza commerciale di Cina e Stati Uniti, probabilmente l’Europa cercherà di mantenere relazioni con entrambe le superpotenze - sostengono Mortier e Germano - L’Europa deve inoltre decidere quali priorità assegnare a temi come gli stimoli fiscali e la sostenibilità, la bassa produttività (rispetto agli Stati Uniti) e gli investimenti nella transizione verde che potrebbero ovviare al ritardo fiscale”.

POSSIBILE VOLATILITÀ SUI MERCATI


In Cina restano comunque difficoltà: “Le misure temporanee di sostegno per risollevare il settore immobiliare non affrontano alla radice il problema, ovvero la debolezza della domanda - spiegano i due analisti Amundi - Le esportazioni hanno invece registrato un andamento incoraggiante e quindi monitoreremo con attenzione questi due fattori”. Per Amundi, pertanto, i mercati continueranno probabilmente a muoversi all’interno di un range, con possibili episodi di volatilità in caso di impennate dell’inflazione o di escalation dei rischi geopolitici.

ASSET CLASS, QUALI OPPORTUNITÀ?


“La conferma di un contesto di fine ciclo - commentano ancora Vincent Mortier e Matteo Germano - ci induce a rimanere moderatamente positivi sulle azioni, con alcuni aggiustamenti a livello regionale”. Sul Giappone, ad esempio, Amundi rivede l’opinione: da positiva a neutrale, senza escludere un ribilanciamento del portafoglio in favore del Regno Unito, delle small cap europee e degli Stati Uniti. “Questi ultimi stanno registrando utili societari solidi - spiegano i due analisti - mentre l’Europa dovrebbe beneficiare della tenuta moderatamente positiva dell’economia e dei tagli ai tassi di interessi. Per quanto riguarda i titoli di Stato, siamo positivi sui Treasury e sui titoli dei Paesi core europei, nonché sui Btp”. Sul credito, le valutazioni delle obbligazioni societarie investment grade in euro sono definite interessanti da Amundi. “Siamo anche alla ricerca di opportunità selettive sui mercati emergenti e riteniamo che il petrolio rappresenti una buona copertura nei confronti dei rischi geopolitici”.

INTERESSE SUI TREASURY PRIMA DEI TAGLI


Per quanto riguarda il reddito fisso, grazie al calo dell’inflazione statunitense la view di Amundi resta costruttiva e attiva sui Treasury. “Siamo inoltre positivi sui titoli di Stato britannici, mentre rimaniamo neutrali sull’Europa e prudenti sul Giappone - aggiungono Mortier e Germano - Quest’anno i mercati del credito hanno accolto molto favorevolmente le nuove emissioni negli Stati Uniti grazie ai rendimenti interessanti prima che la Fed inizi a tagliare i tassi di interesse. Ma qui c’è un grosso rischio potenziale: se l’inflazione non dovesse mollare la presa, la Fed potrebbe essere costretta a ritardare il taglio dei tassi, con pesanti conseguenze per la stabilità delle società eccessivamente indebitate e con un basso merito creditizio. Di conseguenza, privilegiamo le obbligazioni investment grade rispetto a quelle high yield sia in Europa, sia negli Stati Uniti”.

AZIONARIO: OCCHIO E BANCARIO E ENERGETICO


Nell’ambito azionario Amundi vede opportunità di rotazione verso quei segmenti che mostrano una buona tenuta degli utili e valutazioni interessanti. “Evitiamo, quindi, i titoli growth con valutazioni elevate e le società statunitensi a mega-capitalizzazione e preferiamo puntare sugli indici equalweighted: nella nostra ricerca di titoli di qualità non escludiamo di prendere in considerazione titoli con capitalizzazioni minori”. A livello settoriale, preferenza per il settore bancario con interesse per quello energetico. In Europa - aggiungono i 2 analisti - manteniamo un approccio bilanciato attraverso i titoli difensivi e ciclici e un orientamento generale verso i titoli Value e di qualità”.

INTERESSE PER LE OBBLIGAZIONI DEI PAESI EMERGENTI


Infine, le obbligazioni dei Paesi emergenti che per Amundi offrono svariate opportunità. “Continuiamo a preferire le obbligazioni in valuta forte a quelle in valuta locale e da un punto di vista geografico privilegiamo America Latina e regione EMEA (Ungheria, Sudafrica) per via del carry consistente - concludono Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi - L’Asia è un’altra importante fonte di opportunità idiosincratiche come nel caso dell’India. Manteniamo inoltre un orientamento positivo anche sulle azioni”.

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