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Schroders vede quattro tagli dei tassi della Bce nel 2024
Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroders, formula le aspettative per le mosse della banca centrale, l’inflazione e la crescita nell’Eurozona, riviste al rialzo a 0,9% da 0,7%
di Stefano Caratelli 5 Giugno 2024 07:55
Le revisioni dei dati hanno confermato che l’Eurozona è entrata in recessione tecnica nella seconda metà del 2023, ma la flessione si è rivelata di breve durata dopo che è tornata a crescere nel primo trimestre del 2024, con un Pil reale salito dello 0,3% sul trimestre con una ripresa anche in Germania, mentre Italia e Spagna, con 0,3% e 0,7% rispettivamente, hanno performato meglio del consenso, e anche la Francia con lo 0,2% ha segnato un piccolo miglioramento.
In un commento sulle aspettative per BCE, crescita e inflazione in Eurozona, Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroders, conferma prospettive sostanzialmente invariate, con una combinazione di inflazione più bassa e allentamento monetario che dovrebbe sostenere la ripresa della domanda, ma il passaggio strutturale a un aumento dei costi dell'energia e del lavoro suggerisce che l'Europa beneficerà meno che in passato della ripresa del commercio mondiale. Schroders ha rivisto al rialzo le stime sul PIL dell'Eurozona da 0,7% a 0,9% per il 2024, lasciandole invariate per il 2025 all'1,8%, più ottimistiche rispetto al consenso, rispettivamente di 0,6% e dell'1,4%.
L’esperto di Schroders rileva che l'inflazione si è dimostrata più vischiosa del previsto, in parte per i prezzi dell'energia, dato che i governi hanno eliminato i sussidi e gli eventi geopolitici in Medio Oriente hanno provocato un aumento del petrolio. Ma per il resto l'inflazione è scesa al 2,4% annuo ad aprile rispetto al 2,8% tre mesi prima. Schroders ha alzato le stime d’inflazione dal 2,1% al 2,3% per il 2024, ma il calo dei prezzi del gas all'ingrosso ha spinto a ridurle per il 2025 al 2,4%, dal 2,8%, notando che si tratta di una previsione superiore al consenso dell'1,9%.
Per quanto riguarda la BCE, le stime di Schroders prevedono che il primo taglio avverrà a giugno e che sarà seguito da altri tre tagli di 25 punti base entro fine anno, con l’ulteriore previsione di altri due tagli di 25 punti base nel primo trimestre del prossimo anno, per poi rimanere ferma per il resto del 2025. La pausa, spiega Zangana, sarà probabilmente forzata dal riemergere delle pressioni inflazionistiche, causate dalla ripresa della domanda interna, dal ritorno della crescita sopra il trend, e anche dalla mancanza di capacità inutilizzata, in particolare nei mercati del lavoro, che spingerà le imprese ad aumentare i prezzi.
Sebbene l'Eurozona stia uscendo da una fase di contrazione ciclica, sottolinea in conclusione l’esperto di Schroders, i tassi di disoccupazione sono rimasti vicini ai minimi decennali, evidenziando l'impatto dell'invecchiamento demografico e dell'accumulo di manodopera.
COMBINAZIONE DI INFLAZIONE PIU’ BASSA E ALLENTAMENTO MONETARIO
In un commento sulle aspettative per BCE, crescita e inflazione in Eurozona, Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroders, conferma prospettive sostanzialmente invariate, con una combinazione di inflazione più bassa e allentamento monetario che dovrebbe sostenere la ripresa della domanda, ma il passaggio strutturale a un aumento dei costi dell'energia e del lavoro suggerisce che l'Europa beneficerà meno che in passato della ripresa del commercio mondiale. Schroders ha rivisto al rialzo le stime sul PIL dell'Eurozona da 0,7% a 0,9% per il 2024, lasciandole invariate per il 2025 all'1,8%, più ottimistiche rispetto al consenso, rispettivamente di 0,6% e dell'1,4%.
MA I PREZZI AL CONSUMO RESTANO VISCHIOSI
L’esperto di Schroders rileva che l'inflazione si è dimostrata più vischiosa del previsto, in parte per i prezzi dell'energia, dato che i governi hanno eliminato i sussidi e gli eventi geopolitici in Medio Oriente hanno provocato un aumento del petrolio. Ma per il resto l'inflazione è scesa al 2,4% annuo ad aprile rispetto al 2,8% tre mesi prima. Schroders ha alzato le stime d’inflazione dal 2,1% al 2,3% per il 2024, ma il calo dei prezzi del gas all'ingrosso ha spinto a ridurle per il 2025 al 2,4%, dal 2,8%, notando che si tratta di una previsione superiore al consenso dell'1,9%.
BCE VERSO IL TAGLIO, SEGUITO DA ALTRI 3 NEL 2024
Per quanto riguarda la BCE, le stime di Schroders prevedono che il primo taglio avverrà a giugno e che sarà seguito da altri tre tagli di 25 punti base entro fine anno, con l’ulteriore previsione di altri due tagli di 25 punti base nel primo trimestre del prossimo anno, per poi rimanere ferma per il resto del 2025. La pausa, spiega Zangana, sarà probabilmente forzata dal riemergere delle pressioni inflazionistiche, causate dalla ripresa della domanda interna, dal ritorno della crescita sopra il trend, e anche dalla mancanza di capacità inutilizzata, in particolare nei mercati del lavoro, che spingerà le imprese ad aumentare i prezzi.
DISOCCUPAZIONE AI MINIMI
Sebbene l'Eurozona stia uscendo da una fase di contrazione ciclica, sottolinea in conclusione l’esperto di Schroders, i tassi di disoccupazione sono rimasti vicini ai minimi decennali, evidenziando l'impatto dell'invecchiamento demografico e dell'accumulo di manodopera.