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Appuntamento cruciale per inflazione Usa e Fed, possibile taglio dei tassi a settembre

Natixis IM, in un commento di Jack Janasiewicz, analizza i due appuntamenti e l’impatto a breve e a lungo termine, spiegando come “leggere” i dati e il dot plot del FOMC, che lascerà per ora i tassi fermi

di Virgilio Chelli 11 Giugno 2024 16:20

financialounge -  Federal Reserve Jack Janasiewicz Natixis IM tassi di interesse
La giornata di mercoledì 12 giugno è impegnativa, con i dati sui prezzi al consumo negli USA di maggio, seguiti dall’annuncio della decisione del FOMC della Fed sui tassi. L’attesa di entrambi gli eventi ha movimentato il mercato, ma non sono da attendersi scossoni, al contrario esiti moderati, in particolare per quanto riguarda l'inflazione, che dovrebbe riflettere lo schema secondo cui il trend disinflazionistico più ampio prosegue intatto, con  i dati del primo trimestre, più rigidi, che mostaino semplicemente una pausa in una tendenza al ribasso.

LE DIVERSE COMPONENTI DELL’INFLAZIONE USA


È l’indicazione di un commento di Jack Janasiewicz, Portfolio Manager e Lead Portfolio Strategist di Natixis Investment Managers Solutions, che analizzando i dati di aprile dell’inflazione USA ha rilevato elementi contrastanti, in particolare un balzo del settore dell'abbigliamento non in linea con i dati reali dei consumi, con i prezzi globali o con i commenti di molti retailer nella stagione delle trimestrali. La previsione di Natixis IM è che nei prossimi mesi si verificherà un arretramento moderato, oltre a un'ulteriore deflazione in particolare per i veicoli nuovi e usati, notando anche una certa decelerazione sequenziale degli affitti e del canone equivalente dei proprietari.

VERSO LIVELLI COERENTI CON L’OBIETTIVO DEL 2%


Natixis IM intende tenere monitorate queste due voci che rappresentano oltre il 40% dell'Indice core, e i cui dati destagionalizzati hanno continuato a diminuire, con l'aspettativa che i dati stagionalizzati li raggiungano, il che si rivelerà un punto di svolta cruciale per il dato core, spingendolo probabilmente verso il basso. Con il resto del paniere dell'inflazione già a livelli coerenti con l'obiettivo del 2%, la decelerazione di queste componenti dovrebbe aiutare la Fed ad acquisire sufficiente fiducia nel fatto che l'inflazione stia tornando in modo duraturo verso il target.

DAL FOMC ATTESI TASSI FERMI, OCCHI SUL DOT PLOT


Anche il FOMC è molto atteso perché pubblicherà il cosiddetto dot plot, il Summary of Economic Projections, anche se non è prevista alcuna variazione dei tassi. L’esperto di Natixis IM immgina uno scenario in cui la Fed modifichi i suoi dot plots, semplicemente segnalando al mercato le sue previsioni, ad esempio ipotizzando che l'inflazione core continui a seguire un percorso di aumenti mensili di +0,2% da qui a fine anno, una revisione probabilmente sufficiente a far sì che la Fed sposti la traiettoria del 2024 verso l'alto per riflettere solo due tagli, rispetto ai tre dell'edizione di marzo.

IL RISCHIO DI LETTURE PARZIALI


Inoltre, prosegue Janasiewicz, se un membro del FOMC dovesse spostare il proprio punto più in alto di appena un ottavo per i Fed Fund del 2024, anche la mediana si alzerebbe, ritenendo nel complesso probabile che il dot plot mediano del 2024 rifletta solo tagli entro fine anno, con il rischio di passare a un solo taglio, a seconda della distribuzione delle stime Un passaggio a due tagli rappresenterebbe semplicemente una convergenza con i prezzi di mercato, mentre un grafico che mostri un solo taglio rischia di sorprendere i mercati in modo inaspettato rispetto alle aspettative di consenso.

TAGLIO A SETTEMBRE SEMPRE SUL TAVOLO, DIPENDE DEI DATI


In conclusione, l’analisi di Natixis IM avverte che serve particolare cautela nell’interpretazione dei dati, in gran parte di una mossa “meccanica” più che un vero cambiamento nelle prospettive della Fed. Il ‘dot plot’ rimane uno strumento di comunicazione più che una previsione esplicita della politica, che come sempre saranno i dati a guidare. Ci si aspetta che la Fed rimanga cauta, sottolineando la necessità di vedere ulteriori prove che il trend disinflazionistico è saldamente intatto per procedere con l'allentamento. E questo, secondo Janasiewicz, “fa sì che un taglio a settembre rimanga sul tavolo”, a patto che i dati vadano in quella direzione.

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