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L’azionariato attivo è un impegno costante che non si esaurisce nelle assemblee
Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO di Joseph V. Amato spiega i tre motivi per cui è cruciale un engagement continuo e conferma la politica di disclosure anticipata del voto in assemblea
di Stefano Caratelli 12 Giugno 2024 15:38
L’engagement è fatto di dialogo continuo con le imprese su questioni di sostenibilità e nell’esercizio dei diritti di voto connessi alla partecipazione al capitale azionario, non un processo confinato alle sole assemblee ma di lungo periodo, finalizzato a influenzare positivamente i comportamenti dell’impresa e incrementarne la trasparenza. Significa anche poter votare su governance e direzione strategica di un’azienda, il che avviene tramite le deleghe di voto nelle assemblee, stagione attualmente in corso in Giappone e che sta per concludersi in Europa e Nord America. Neuberger Berman dedica le Prospettive settimanali del CIO, firmate da Joseph V. Amato, Presidente e Chief Investment Officer—Equities, all’importanza dell’azionariato attivo, ricordando l’iniziativa "NB Votes", con cui da tempo rende pubbliche le intenzioni di voto.
Amato indica tre motivi per cui Neuberger Berman ritiene che l’engagement stia diventando cruciale per gli investitori attivi: ambiente aziendale sempre più dinamico e pieno di rischi, aumento delle “proposte politicizzate”, aumento degli investitori passivi. Sul primo punto, il CIO di NB sottolinea la scarsità di proposte di voto sul tema dell’IA, che sta diventando invece sempre più pervasivo, con solo 11 proposte in otto aziende. Ma l'impatto dell'IA non è per questo meno rilevante, per cui è fondamentale che gli investitori mantengano un dialogo costante anche al di fuori della stagione assembleare. Neuberger Berman, ad esempio, lo sta già facendo con diverse aziende di vari settori.
Nei media e intrattenimento l'IA sta avendo conseguenze rapide e significative e sono fondamentali una governance forte e una leadership stabile, con un ruolo cruciale dei consigli d’amministrazione. Amato fa il caso di Disney per sottolineare l’importanza di quest’aspetto rilevando che la gestione inadeguata del primo piano di successione di Bob Iger è stata una distrazione costosa, per cui ad aprile NB ha sostenuto il tentativo di eleggere in CdA Nelson Peltz e James Rasulo. Nonostante non sia stato accolto, il voto mirava a comunicare a Disney che è essenziale rendere più efficace la pianificazione della successione.
Il secondo motivo per cui l'engagement attivo è sempre più importante è l'aumento delle proposte su singoli temi con fini politici. Investitori come Neuberger Berman hanno il dovere di votare nel miglior interesse dei clienti sostenendo proposte che possano aumentare il valore a lungo termine. Amato cita Lions Gate Capital a cui NB a novembre 2023 ha chiesto di considerare una ricapitalizzazione per eliminare la struttura di voto a doppia classe, che dava ad alcuni azionisti un'influenza sproporzionata. La nostra proposta ha ottenuto il 62% di voti e l'azienda ha dichiarato l'intenzione di unificare le classi di azioni entro fine anno. Amato ritiene ancora più preoccupanti gli azionisti che cercano di sfruttare il voto per delega a fini politici.
Secondo Royal Bank of Canada, le proposte con fini politici hanno rappresentato il 13% del totale in questa stagione assembleare, decisamente in crescita rispetto a tre anni fa, il che potrebbe spiegare perché le proposte su questioni ambientali e sociali siano diminuite negli ultimi due anni, mentre quelle sui temi di governance siano aumentate. Per questo Amato ritiene che un voto consapevole e informato di investitori attivi e a lungo termine sia cruciale per prevenire un'influenza eccessiva e potenzialmente dannosa sull'azienda.
Amato analizza infine l'aumento degli investimenti passivi, spesso con quote rilevanti, spiegando che, se il voto per delega non è integrato nella gestione attiva e in un engagement costante, rischia di trasformarsi in un gesto meccanico e perdere efficacia. In questo caso l’esempio citato è la giapponese Okinawa Cellular Telephone Company, dove a febbraio 2022 ha chiesto di risolvere i problemi di inefficienza del capitale, preannunciando un voto contrario se le la richiesta non fosse stata accolta. A ottobre dello stesso anno l'azienda ha rilasciato il suo primo piano a medio termine, impegnandosi a far crescere l'utile per azione del 15% in tre anni, anche con buyback, e 6 mesi dopo ha annunciato che avrebbe ridotto un terzo dei prestiti alla capogruppo KDDI utilizzando i proventi proprio per riacquistare azioni.
In conclusione, secondo il CIO di Neuberger Berman, le votazioni di queste settimane dovrebbero far comprendere agli investitori a lungo termine che l'engagement degli azionisti è cruciale sempre, non solo durante la stagione assembleare.
SUL TEMA CRUCIALE DELL’IA SCARSEGGIANO LE PROPOSTE DEGLI AZIONISTI
Amato indica tre motivi per cui Neuberger Berman ritiene che l’engagement stia diventando cruciale per gli investitori attivi: ambiente aziendale sempre più dinamico e pieno di rischi, aumento delle “proposte politicizzate”, aumento degli investitori passivi. Sul primo punto, il CIO di NB sottolinea la scarsità di proposte di voto sul tema dell’IA, che sta diventando invece sempre più pervasivo, con solo 11 proposte in otto aziende. Ma l'impatto dell'IA non è per questo meno rilevante, per cui è fondamentale che gli investitori mantengano un dialogo costante anche al di fuori della stagione assembleare. Neuberger Berman, ad esempio, lo sta già facendo con diverse aziende di vari settori.
IL CASO DELLA SUCCESSIONE IN DISNEY
Nei media e intrattenimento l'IA sta avendo conseguenze rapide e significative e sono fondamentali una governance forte e una leadership stabile, con un ruolo cruciale dei consigli d’amministrazione. Amato fa il caso di Disney per sottolineare l’importanza di quest’aspetto rilevando che la gestione inadeguata del primo piano di successione di Bob Iger è stata una distrazione costosa, per cui ad aprile NB ha sostenuto il tentativo di eleggere in CdA Nelson Peltz e James Rasulo. Nonostante non sia stato accolto, il voto mirava a comunicare a Disney che è essenziale rendere più efficace la pianificazione della successione.
E QUELLO DEL VOTO A DUE CLASSI DI LIONS GATE
Il secondo motivo per cui l'engagement attivo è sempre più importante è l'aumento delle proposte su singoli temi con fini politici. Investitori come Neuberger Berman hanno il dovere di votare nel miglior interesse dei clienti sostenendo proposte che possano aumentare il valore a lungo termine. Amato cita Lions Gate Capital a cui NB a novembre 2023 ha chiesto di considerare una ricapitalizzazione per eliminare la struttura di voto a doppia classe, che dava ad alcuni azionisti un'influenza sproporzionata. La nostra proposta ha ottenuto il 62% di voti e l'azienda ha dichiarato l'intenzione di unificare le classi di azioni entro fine anno. Amato ritiene ancora più preoccupanti gli azionisti che cercano di sfruttare il voto per delega a fini politici.
CRUCIALE EVITARE INFLUENZA ECCESSIVA DI ALCUNI AZIONISTI
Secondo Royal Bank of Canada, le proposte con fini politici hanno rappresentato il 13% del totale in questa stagione assembleare, decisamente in crescita rispetto a tre anni fa, il che potrebbe spiegare perché le proposte su questioni ambientali e sociali siano diminuite negli ultimi due anni, mentre quelle sui temi di governance siano aumentate. Per questo Amato ritiene che un voto consapevole e informato di investitori attivi e a lungo termine sia cruciale per prevenire un'influenza eccessiva e potenzialmente dannosa sull'azienda.
INVESTIMENTI PASSIVI E EFFICIENZA DELL’IMPIEGO DEL CAPITALE
Amato analizza infine l'aumento degli investimenti passivi, spesso con quote rilevanti, spiegando che, se il voto per delega non è integrato nella gestione attiva e in un engagement costante, rischia di trasformarsi in un gesto meccanico e perdere efficacia. In questo caso l’esempio citato è la giapponese Okinawa Cellular Telephone Company, dove a febbraio 2022 ha chiesto di risolvere i problemi di inefficienza del capitale, preannunciando un voto contrario se le la richiesta non fosse stata accolta. A ottobre dello stesso anno l'azienda ha rilasciato il suo primo piano a medio termine, impegnandosi a far crescere l'utile per azione del 15% in tre anni, anche con buyback, e 6 mesi dopo ha annunciato che avrebbe ridotto un terzo dei prestiti alla capogruppo KDDI utilizzando i proventi proprio per riacquistare azioni.
ENGAGEMENT CRUCIALE SEMPRE, NON SOLO IN ASSEMBLEA
In conclusione, secondo il CIO di Neuberger Berman, le votazioni di queste settimane dovrebbero far comprendere agli investitori a lungo termine che l'engagement degli azionisti è cruciale sempre, non solo durante la stagione assembleare.