Mercato obbligazionario
Perché nel credito Generali Investments continua a preferire i bond subordinati AT1
Elisa Belgacem (Generali Investments) valuta favorevolmente i titoli Investment Grade 5-7 anni mentre i CDS (Credit Default Swap) possono essere utili per implementare strategie di copertura
di Leo Campagna 14 Giugno 2024 07:55
A differenza del mercato azionario, da inizio anno quello obbligazionario ha sofferto il cambio di aspettative sul taglio dei tassi da parte delle principali banche centrali. In quest’ottica, la gestione attiva nel reddito fisso può aggiungere alfa ad un portafoglio che, pur in un contesto di tassi molto più elevati del recente passato, rischia di non garantire ritorni soddisfacenti tramite il tradizionale approccio passivo.
A questo proposito, i flussi cedolari dell’Investment rimangono interessanti rispetto a quelli offerti dai titoli di stato ma gli spread iniziano a sembrare stretti da molti punti di vista. Per questo motivo Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments, ha deciso di ridurre leggermente la propria posizione lunga sull’IG.
“E’ probabile che nei prossimi mesi gli spread Investment Grade continuino a stazionare intorno ai livelli attuali, mantenendo elevato il flusso cedolare (carry) mentre le considerazioni sulla valutazione portano a preferire l'Europa agli Stati Uniti. Preferiamo i titoli Investment Grade lunghi e il rischio di subordinazione ai titoli high yield puri” rivela la manager.
Belgacem mantiene infatti la sua view neutrale sugli high yield a causa delle valutazioni, che hanno registrato un cospicuo rialzo, e dell'attesa dell’elevata offerta di nuove emissioni, mitigata dall'elevato flusso cedolare e dal miglioramento delle prospettive di default. E’ vero che non si possono escludere fasi difficili nei prossimi mesi per i fondamentali delle imprese, con la conseguenza che le agenzie di rating continueranno a declassare un numero maggiore di società rispetto a quelle che potrebbero migliorare.
“Tuttavia, il numero di aziende retrocesse da Investment Grade ad high yield dovrebbe rimanere molto limitato. Pertanto, nonostante le valutazioni ristrette, il rendimento assoluto offerto dalle obbligazioni sub-investment grade continua a stimolare la domanda” spiega Belgacem. In uno scenario in cui i tassi si stabilizzano e il segmento high yield è alle prese con gli impatti delle potenziali inadempienze aziendali, una mossa strategica potrebbe risultare quella di puntare sugli Investment Grade a leva per migliorare i rendimenti del credito.
L'estensione della duration (sensibilità ai tassi di interesse) potrebbe rivelarsi non favorevole dal punto di vista dello spread, tuttavia una visione positiva sui tassi giustifica una posizione lunga, soprattutto nel segmento 5-7 anni. “Quest’anno i bond subordinati AT1 sono la classe di attivi più performante all'interno del credito. Nonostante il limitato potenziale di restringimento degli spread in futuro, continuiamo a favorirla” conclude la Senior Credit Strategist di Generali Investments che ritiene interessante l’attuale punto di ingresso nei CDS (Credit Default Swap) per implementare strategie di copertura.
LIEVE RIDUZIONE DELLA POSIZIONE LUNGA SULL’IG
A questo proposito, i flussi cedolari dell’Investment rimangono interessanti rispetto a quelli offerti dai titoli di stato ma gli spread iniziano a sembrare stretti da molti punti di vista. Per questo motivo Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments, ha deciso di ridurre leggermente la propria posizione lunga sull’IG.
PREFERITA L’EUROPA AGLI STATI UNITI
“E’ probabile che nei prossimi mesi gli spread Investment Grade continuino a stazionare intorno ai livelli attuali, mantenendo elevato il flusso cedolare (carry) mentre le considerazioni sulla valutazione portano a preferire l'Europa agli Stati Uniti. Preferiamo i titoli Investment Grade lunghi e il rischio di subordinazione ai titoli high yield puri” rivela la manager.
UNA VISIONE NEUTRALE SUGLI HIGH YIELD
Belgacem mantiene infatti la sua view neutrale sugli high yield a causa delle valutazioni, che hanno registrato un cospicuo rialzo, e dell'attesa dell’elevata offerta di nuove emissioni, mitigata dall'elevato flusso cedolare e dal miglioramento delle prospettive di default. E’ vero che non si possono escludere fasi difficili nei prossimi mesi per i fondamentali delle imprese, con la conseguenza che le agenzie di rating continueranno a declassare un numero maggiore di società rispetto a quelle che potrebbero migliorare.
DECLASSAMENTI LIMITATI DA IG A HIGH YIELD
“Tuttavia, il numero di aziende retrocesse da Investment Grade ad high yield dovrebbe rimanere molto limitato. Pertanto, nonostante le valutazioni ristrette, il rendimento assoluto offerto dalle obbligazioni sub-investment grade continua a stimolare la domanda” spiega Belgacem. In uno scenario in cui i tassi si stabilizzano e il segmento high yield è alle prese con gli impatti delle potenziali inadempienze aziendali, una mossa strategica potrebbe risultare quella di puntare sugli Investment Grade a leva per migliorare i rendimenti del credito.
FOCUS SU BOND SUBORDINATI AT1 E CDS (CREDIT DEFAULT SWAP)
L'estensione della duration (sensibilità ai tassi di interesse) potrebbe rivelarsi non favorevole dal punto di vista dello spread, tuttavia una visione positiva sui tassi giustifica una posizione lunga, soprattutto nel segmento 5-7 anni. “Quest’anno i bond subordinati AT1 sono la classe di attivi più performante all'interno del credito. Nonostante il limitato potenziale di restringimento degli spread in futuro, continuiamo a favorirla” conclude la Senior Credit Strategist di Generali Investments che ritiene interessante l’attuale punto di ingresso nei CDS (Credit Default Swap) per implementare strategie di copertura.