La decisione

Il 27 giugno arriva il primo sciopero nella storia di Borsa Italiana

I sindacati accusano Euronext di perseguire un “costante e sistematico disinvestimento dall’Italia”. L’astensione dal lavoro è stata decisa anche per i mancati aumenti salariali

di Antonio Cardarelli 17 Giugno 2024 15:56

financialounge -  Borsa Italiana economia Euronext Piazza Affari
Borsa Italiana in sciopero per la prima volta nella storia. Accadrà mercoledì 27 giugno, come spiegato in una nota dai sindacati Fabi, First Cisl e Fisac Cgil. Le sigle sindacali hanno annunciato lo sciopero come conseguenza di una fase di mobilitazione aperta per denunciare il comportamento del Gruppo Euronext.

DISINVESTIMENTI IN ITALIA


Il primo e più importante punto critico, secondo i sindacati, è il “costante, sistematico e complessivo disinvestimento dall'Italia del Gruppo Euronext, e lo svuotamento dall'interno delle strutture italiane”. Una decisione, quella di scioperare, che i tre sindacati descrivono come “lungamente meditata e sofferta” oltre che “storica perché mai prima sperimentata”. I sindacati sono preoccupati per la tenuta occupazionale in Italia a causa dei progetti di delocalizzazione e near shoring di intere aree di attività al di fuori dei confini nazionali.

MANCATO AUMENTO DEGLI STIPENDI


Un altro punto delicato, spiegano i sindacati in una nota, riguarda la questione salariale e la scelta della parte datoriale di “non corrispondere gli aumenti salariali previsti dal rinnovato contratto del settore del credito”. “Una decisione, peraltro, ancora più incomprensibile considerando i risultati record registrati dalle stesse società italiane del Gruppo negli ultimi anni e soprattutto nel 2023", proseguono. Oltre a Borsa Italiana, la mobilitazione interesserà anche Monte Titoli, Mts, Cassa Compensazione e Garanzia.

STRAORDINARI E FESTIVI


Inoltre, i sindacati esprimono “profondo disagio e preoccupazione” per l’organizzazione del lavoro con “il ricorso allo straordinario diventato ormai strutturale”. Oltre ai turni festivi e notturni, un altro punto critico riguarda la gestione “insostenibile” delle reperibilità con conseguenze per la salute psicofisica dei lavoratori. L’ultimo elemento di rivendicazione è legato al tema della governance e della "progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana".

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