Elezioni e mercati
La mossa di Macron crea volatilità, che durerà almeno fino al voto in Francia
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO di Patrick Barbe e Ugo Lancioni, fa il punto sulla situazione europea post voto, con le reazioni nervose dei mercati alle elezioni anticipate francesi
di Stefano Caratelli 18 Giugno 2024 14:35
In un anno di elezioni in tutto il mondo, si è tenuto in Europa un voto che potrebbe trasformare gli equilibri non solo continentali, mentre la strategia del premier francese Macron potrebbe ostacolare gli sforzi per migliorare la competitività dell'Unione europea. Quattro anni fa il "Next Generation EU" segnava per la prima volta un importante gesto di solidarietà con trasferimenti fiscali tra Stati membri, ma gli ultimi eventi hanno tuttavia fatto emergere seri interrogativi sulla fase successiva. L’aumento dei consensi di estrema destra ed euroscettici ha complicato la situazione, ma il rischio principale è arrivato dalla decisione del Presidente francese di indire elezioni anticipate dopo che il Rassemblement National di Marine Le Pen ha ottenuto il primo posto alle europee con il 31,5%.
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO intitolate “Un passo a destra?” e firmate da Patrick Barbe e Ugo Lancioni, Senior Portfolio Manager, rileva che le reazioni dei mercati e la fuga degli investitori verso la qualità a favore dei Bund non rappresentano ancora chiari segni di una vera crisi, ma suggeriscono quanto ci sia in gioco fino alle elezioni francesi del 30 giugno e del 7 luglio, e come il sentiment, che ha mantenuto stretti gli spread dell’Eurozona negli ultimi anni, sia sotto pressione. La nuova composizione del Europarlamento non si è spostata tanto verso l'estrema destra e gli euroscettici quanto suggerivano i sondaggi, ma il centrodestra ha aumentato i seggi e potrebbe cercare di rallentare il rinnovo della governance UE finché non sarà chiaro il nuovo assetto in Francia.
Ursula von der Leyen è la candidata del principale gruppo di centrodestra, 5 anni fa vinse con una maggioranza risicata grazie ai voti del centro-sinistra, e anche oggi rimane favorita sebbene ancora non sia stato trovato un accordo tra le forze politiche sul nome del nuovo Commissario. Intanto i sondaggi e i risultati deludenti dei Verdi suggeriscono che l'elettorato sta affrontando difficoltà legate all'inflazione e desideri un cambiamento di rotta su temi come la transizione ecologica, la difesa, la sicurezza dei confini e l'immigrazione. Governi nazionali e Commissione hanno già iniziato a lavorare su difesa e sicurezza, e secondo Barbe e Lancioni il nuovo Parlamento non dovrebbe mettere a rischio, da sola, i principali elementi della transizione ecologica, né minacciare i programmi esistenti.
In generale, gli esperti di Neuberger Berman ritengono che il nuovo Europarlamento sarà meno destabilizzante rispetto a quanto alcuni commentatori hanno suggerito e i risultati elettorali non dovrebbero suscitare particolari preoccupazioni tra gli investitori. La prossima fase della strategia "UE, dopo il Next Generation EU", sarà probabilmente influenzata dal rapporto di Mario Draghi sulla competitività, da cui è attesa la richiesta di maggior coordinazione per sfruttare meglio la scala dimensionale dell'UE e risolvere i colli di bottiglia industriali e nella catena di approvvigionamento per garantire risorse essenziali.
L’analisi di Neuberger Berman parte del presupposto che Macron non ha la maggioranza in Assemblea Nazionale già da due anni e il risultato del partito di Le Pen ha indebolito notevolmente il suo governo. La sua strategia ora sembra essere di rafforzare il suo mandato riunendo una maggioranza contro l'estrema destra, anche a costo di permetterle di ottenere più seggi. Per questo, Barbe e Lancioni ritengono che Macron stia correndo un rischio significativo, non solo mettendo in gioco la propria autorità, ma esponendo anche a rischi il programma di riforme di Draghi.
Se a luglio il Rassemblement National riuscisse a ottenere la maggioranza parlamentare, le conseguenze non si farebbero sentire solo in Francia, ma anche su parti rilevanti delle riforme di Draghi, che potrebbero naufragare al primo ostacolo, prima di arrivare al Parlamento Europeo, un evento che potrebbe minare le basi della recente forza economica e di mercato dei Paesi periferici. La situazione è complessa e imprevedibile. Il successo europeo di Le Pen non garantisce un risultato simile a livello nazionale, dove le poste in gioco sono più alte.
Gli alleati di estrema destra, i cui Paesi potrebbero trarre beneficio da un'integrazione più profonda nell'UE come la Premier italiana Giorgia Meloni, potrebbero ancora influenzare Le Pen. Inoltre, la storia suggerisce che l'UE è ben attrezzata per generare valore dalle crisi. In conclusione, secondo l’analisi di Neuberger Berman, la reazione iniziale del mercato mette in luce i rischi in gioco ed è probabile che la volatilità e l'allargamento degli spread dei titoli francesi e dei Paesi periferici dell’Eurozona persistano almeno fino alle elezioni francesi se non oltre.
SENTIMENT POST VOTO SOTTO PRESSIONE
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO intitolate “Un passo a destra?” e firmate da Patrick Barbe e Ugo Lancioni, Senior Portfolio Manager, rileva che le reazioni dei mercati e la fuga degli investitori verso la qualità a favore dei Bund non rappresentano ancora chiari segni di una vera crisi, ma suggeriscono quanto ci sia in gioco fino alle elezioni francesi del 30 giugno e del 7 luglio, e come il sentiment, che ha mantenuto stretti gli spread dell’Eurozona negli ultimi anni, sia sotto pressione. La nuova composizione del Europarlamento non si è spostata tanto verso l'estrema destra e gli euroscettici quanto suggerivano i sondaggi, ma il centrodestra ha aumentato i seggi e potrebbe cercare di rallentare il rinnovo della governance UE finché non sarà chiaro il nuovo assetto in Francia.
L’INFLAZIONE SPINGE GLI ELETTORI AL CAMBIAMENTO
Ursula von der Leyen è la candidata del principale gruppo di centrodestra, 5 anni fa vinse con una maggioranza risicata grazie ai voti del centro-sinistra, e anche oggi rimane favorita sebbene ancora non sia stato trovato un accordo tra le forze politiche sul nome del nuovo Commissario. Intanto i sondaggi e i risultati deludenti dei Verdi suggeriscono che l'elettorato sta affrontando difficoltà legate all'inflazione e desideri un cambiamento di rotta su temi come la transizione ecologica, la difesa, la sicurezza dei confini e l'immigrazione. Governi nazionali e Commissione hanno già iniziato a lavorare su difesa e sicurezza, e secondo Barbe e Lancioni il nuovo Parlamento non dovrebbe mettere a rischio, da sola, i principali elementi della transizione ecologica, né minacciare i programmi esistenti.
LE PROPOSTE DI DRAGHI SULLA COMPETITIVITA’
In generale, gli esperti di Neuberger Berman ritengono che il nuovo Europarlamento sarà meno destabilizzante rispetto a quanto alcuni commentatori hanno suggerito e i risultati elettorali non dovrebbero suscitare particolari preoccupazioni tra gli investitori. La prossima fase della strategia "UE, dopo il Next Generation EU", sarà probabilmente influenzata dal rapporto di Mario Draghi sulla competitività, da cui è attesa la richiesta di maggior coordinazione per sfruttare meglio la scala dimensionale dell'UE e risolvere i colli di bottiglia industriali e nella catena di approvvigionamento per garantire risorse essenziali.
I RISCHI DELLA STRAGEGIA DI MACRON
L’analisi di Neuberger Berman parte del presupposto che Macron non ha la maggioranza in Assemblea Nazionale già da due anni e il risultato del partito di Le Pen ha indebolito notevolmente il suo governo. La sua strategia ora sembra essere di rafforzare il suo mandato riunendo una maggioranza contro l'estrema destra, anche a costo di permetterle di ottenere più seggi. Per questo, Barbe e Lancioni ritengono che Macron stia correndo un rischio significativo, non solo mettendo in gioco la propria autorità, ma esponendo anche a rischi il programma di riforme di Draghi.
CONSEGUENZE ANCHE SULLE RIFORME DI DRAGHI
Se a luglio il Rassemblement National riuscisse a ottenere la maggioranza parlamentare, le conseguenze non si farebbero sentire solo in Francia, ma anche su parti rilevanti delle riforme di Draghi, che potrebbero naufragare al primo ostacolo, prima di arrivare al Parlamento Europeo, un evento che potrebbe minare le basi della recente forza economica e di mercato dei Paesi periferici. La situazione è complessa e imprevedibile. Il successo europeo di Le Pen non garantisce un risultato simile a livello nazionale, dove le poste in gioco sono più alte.
VOLATILITÀ ALMENO FINO AL VOTO IN FRANCIA
Gli alleati di estrema destra, i cui Paesi potrebbero trarre beneficio da un'integrazione più profonda nell'UE come la Premier italiana Giorgia Meloni, potrebbero ancora influenzare Le Pen. Inoltre, la storia suggerisce che l'UE è ben attrezzata per generare valore dalle crisi. In conclusione, secondo l’analisi di Neuberger Berman, la reazione iniziale del mercato mette in luce i rischi in gioco ed è probabile che la volatilità e l'allargamento degli spread dei titoli francesi e dei Paesi periferici dell’Eurozona persistano almeno fino alle elezioni francesi se non oltre.