La survey

Ecco cosa rivela l’indagine annuale di Fidelity International dedicata ai temi ESG

Secondo l’ESG Analyst Survey di Fidelity sono tre le aree che dovrebbero stimolare i miglioramenti nelle pratiche ambientali delle aziende: la regolamentazione, il sostegno dei governi e l'operato degli azionisti

di Leo Campagna 20 Giugno 2024 07:55

financialounge -  economia ESG Fidelity International good Jenn-Hui Tan
Una delle sfide più complesse da superare è l’obiettivo “net zero”, fondamentale per la sopravvivenza del nostro pianeta. La buona notizia è che le aziende sembrano disposte a confrontarsi con gli stakeholder su come migliorare le loro iniziative di sostenibilità, riconoscendo il rapido cambiamento del contesto fisico, economico e normativo che le circonda.

LA FIDELITY ESG ANALYST SURVEY


E’ una delle maggiori evidenze che emerge dalla Fidelity ESG Analyst Survey. L’indagine annuale degli analisti dedicata ai temi ESG (environmental, social, governance) di Fidelity International (Fidelity) raccoglie le opinioni dei propri analisti interni in tutto il mondo, aggregando informazioni bottom-up provenienti da circa 20.000 interazioni con singole società per individuare le principali tendenze ESG nel panorama aziendale.

LE INIZIATIVE DI ENGAGEMENT


Per esempio, il 68% delle aziende seguite dagli analisti di Fidelity a livello globale ha accolto positivamente le iniziative di engagement loro proposte negli ultimi 12 mesi. In questa speciale attitudine, il podio è costituito dalle aziende giapponesi (con l'89% che ha mostrato disponibilità a impegnarsi nell'ultimo anno), seguite da quelle dell'area EMEA/America Latina (83%) e dell'Asia Pacifico, Cina esclusa, Giappone escluso (71%).

UN FORTE INCENTIVO PER IMPEGNARSI


“Le aziende possono essere in ritardo nei loro piani di transizione ma affiora una crescente consapevolezza delle minacce poste dal riscaldamento climatico e dal deterioramento degli ecosistemi, che fornisce loro un forte incentivo per impegnarsi sul fronte della sostenibilità” ha sottolineato Jenn-Hui Tan, Chief Sustainability Officer di Fidelity International.

L’URGENZA DI ACCELERARE I PROGETTI AZIENDALI NET ZERO


Sebbene emerga un ritardo da parte delle aziende nel raggiungimento dell'obiettivo “net zero”, i rischi nel non centrarlo diventano realtà. A questo proposito, dal momento che la percentuale degli analisti di Fidelity intervistati che reputa credibile l’obiettivo net zero delle aziende si attesta al 43%, è evidente l’urgenza di accelerare i progetti. E’ tuttavia incoraggiante il fatto che l'85% degli analisti ritenga che le aziende si stiano già impegnando ad affrontare le difficoltà che i potenziali cambiamenti del clima e della natura possono comportare.

I TRE METODI PER MIGLIORARE LE PRATICHE AMBIENTALI DELLE AZIENDE


In ogni caso, se da un lato emerge in modo chiaro che la strada da percorrere sia ancora lunga per raggiungere il net zero, dall’altro gli analisti di Fidelity individuano tre aree che dovrebbero stimolare i miglioramenti nelle pratiche ambientali delle aziende: la regolamentazione, il sostegno dei governi e l'operato degli azionisti.

REGOLAMENTAZIONE, INCENTIVI GOVERNATIVI E AZIONISTI


“La nostra indagine evidenzia come la strada da percorrere sia ancora lunga e che le aziende, sebbene impegnate nel percorso verso i loro obiettivi net zero,  abbiano bisogno di un sostegno continuo per raggiungerli” ha precisato Tan che ha poi aggiunto: “Nella creazione di un clima favorevole al successo della transizione aziendale a zero emissioni sono chiamati a svolgere un ruolo chiave la regolamentazione, gli incentivi governativi e l’operato degli azionisti. Al contempo, occorre comprendere che, in un contesto macroeconomico incerto, il processo decisionale a lungo termine richiede un'attenta analisi dei compromessi e dei limiti degli obiettivi sia finanziari che di sostenibilità”.

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