Aperta l'istruttoria
L’Antitrust sanziona l’italiana DR: ’’Auto prodotte in Cina e non in Italia come pubblicizzato’’
Dopo quelli dell’Alfa Junior e della Fiat Topolino, emerge un nuovo caso di vetture prodotte all’estero e vendute come realizzate nel nostro Paese. La molisana DR è stata multata per sei milioni di euro
di Antonio Cardarelli 20 Giugno 2024 11:31
Auto prodotte in Cina e “spacciate” per italiane. Questa la motivazione principale che ha portato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a sanzionare DR Automobiles e la sua controllata DR Service & Parts per un valore complessivo di 6 milioni di euro. Un caso che ricorda molto le vicende dell’Alfa Milano, poi ribattezzata Junior perché realizzata in Polonia, e delle Fiat Topolino con bandierina italiana ma interamente prodotte in Marocco.
Come si legge nella nota dell’Antitrust, le due società avrebbero messo in atto due pratiche commerciali scorrette. Nel dettaglio, DR Automobiles, azienda fondata da Massimo Di Risio con sede in Molise, almeno a partire da dicembre 2021 avrebbe indicato, nelle sue comunicazioni commerciali, l’Italia come luogo di produzione delle vetture a marchi DR ed EVO. In realtà, sempre secondo quanto accertato dall’Antitrust, le auto sono state prodotte in Cina “salvo marginali interventi di rifinitura e completamento”. In coincidenza del periodo di queste comunicazioni ritenute “ingannevoli” le vendite delle auto DR ed EVO hanno registrato un forte aumento sul mercato italiano.
La seconda presunta irregolarità rilevata dall’Antitrust riguarda DR Service & Parts e DR Automobiles che, a partire dal 2022, non avrebbero garantito un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e neppure una corretta assistenza post-vendita. Inoltre, i responsabili della rete dei concessionari e delle officine autorizzate non sarebbero stati adeguatamente formati. Tale pratica, spiega l’Antitrust, “può ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato”. La stessa Autorità, si legge nella nota, attende entro 60 giorni la comunicazione da parte delle aziende in merito alle iniziative intraprese per “far cessare queste condotte illecite”.
Raggiunto dall'ANSA, Massimo Di Risio, fondatore e presidente del Gruppo DR Automobiles, commenta così la sanzione da 6 milioni di euro comminata dall'Antitrust: "Incredibile!!! Contestiamo in toto il provvedimento dell'AGCM che ci accingiamo ad impugnare, fiduciosi di un totale ribaltamento. L'azienda - prosegue Di Risio - è solida ed in grado di sostenere anche una eventuale, quanto improbabile, conferma della sanzione. Continuiamo a correre, così come siamo abituati a fare".
AUTO QUASI INTERAMENTE PRODOTTE IN CINA
Come si legge nella nota dell’Antitrust, le due società avrebbero messo in atto due pratiche commerciali scorrette. Nel dettaglio, DR Automobiles, azienda fondata da Massimo Di Risio con sede in Molise, almeno a partire da dicembre 2021 avrebbe indicato, nelle sue comunicazioni commerciali, l’Italia come luogo di produzione delle vetture a marchi DR ed EVO. In realtà, sempre secondo quanto accertato dall’Antitrust, le auto sono state prodotte in Cina “salvo marginali interventi di rifinitura e completamento”. In coincidenza del periodo di queste comunicazioni ritenute “ingannevoli” le vendite delle auto DR ed EVO hanno registrato un forte aumento sul mercato italiano.
ASSISTENZA POST VENDITA INADEGUATA
La seconda presunta irregolarità rilevata dall’Antitrust riguarda DR Service & Parts e DR Automobiles che, a partire dal 2022, non avrebbero garantito un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e neppure una corretta assistenza post-vendita. Inoltre, i responsabili della rete dei concessionari e delle officine autorizzate non sarebbero stati adeguatamente formati. Tale pratica, spiega l’Antitrust, “può ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato”. La stessa Autorità, si legge nella nota, attende entro 60 giorni la comunicazione da parte delle aziende in merito alle iniziative intraprese per “far cessare queste condotte illecite”.
LA REPLICA DI MASSIMO DI RISIO
Raggiunto dall'ANSA, Massimo Di Risio, fondatore e presidente del Gruppo DR Automobiles, commenta così la sanzione da 6 milioni di euro comminata dall'Antitrust: "Incredibile!!! Contestiamo in toto il provvedimento dell'AGCM che ci accingiamo ad impugnare, fiduciosi di un totale ribaltamento. L'azienda - prosegue Di Risio - è solida ed in grado di sostenere anche una eventuale, quanto improbabile, conferma della sanzione. Continuiamo a correre, così come siamo abituati a fare".
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