L'Antitrust europeo contro Apple: "L'App Store penalizza gli sviluppatori esterni"

Secondo l'opinione preliminare di un'indagine che va avanti da 3 mesi, in base alle nuove regole del Digital Markets Act europeo l'azienda di Cupertino penalizza le piccole imprese tech, gli innovatori e gli sviluppatori che utilizzano il market digitale presente sugli smartphone per veicolare le proprie app

di Davide Lentini 24 Giugno 2024 11:47

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Dopo mesi di indagini, iniziate a marzo, sta per arrivare la prima sanzione del nuovo regolamento Ue sui mercati digitali, il Digital Markets Act, in vigore dall’anno scorso. La prima grande azienda a finire nel mirino dell’antitrust della Commissione europea è Apple, accusata di impedire agli sviluppatori di app, che utilizzano l’App Store, di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti.

APPLE IMPEDISCE LO "STEERING"


Secondo l’opinione preliminare comunicata all’azienda di Cupertino, chi sviluppa app e le distribuisce attraverso il market interno di Apple non può informare i propri clienti su possibilità di acquisto alternative più economiche e non può indirizzarli verso queste offerte. Insomma, Apple impedisce la cosiddetta attività di “steering”.

CONTESTATA LA FEE SULLE APP INSTALLATE


Ma non basta, perché la Commissione europea contesta a Apple altre condizioni commerciali, a partire dalle fee che si fa pagare proprio dalle aziende che sviluppano app: 50 centesimi di tassa per ogni app installata. Nel dossier contro l’azienda della mela sono finiti anche il “percorso multi-step” che devono compiere gli utenti Apple per scaricare e installare app store o app alternative sugli iPhone, e i requisiti che i developer devono garantire per offrire app store alternativi.

"A TUTELA DEI PICCOLI SVILUPPATORI"


L’obiettivo della Commissione europea, con la sanzione che scaturirà da questa indagine, è di “tutelare le piccole imprese tech e di aiutarle a crescere contro il dominio e le posizioni trinceranti dei mercati”, spiega Margrethe Vestager, vice presidente della Commissione europea con delega all'Antitrust.

GLI ACCERTAMENTI CONTINUANO


“I gatekeeper - aggiunge Vestager - devono consentire agli sviluppatori di comunicare direttamente con i clienti delle loro app e devono permettere di utilizzare sistemi di pagamento, browser e motori di ricerca alternativi. Devono inoltre consentire l'uso di app store di terze parti e abilitare il sideloading, in modo che sia possibile accedere alle app di terze parti all'esterno del market principale. La comunità degli sviluppatori e i consumatori - conclude la vicepresidente della Commissione Ue - sono desiderosi di offrire alternative all'App Store. Indagheremo per assicurarci che Apple non mini questi sforzi".

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