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Capital Group: economia Usa motore robusto della crescita globale

Capital Group stima che nel 2024 l’economia USA crescerà intorno al 3% e vede nell’India la nuova stella dei Mercati emergenti. Opportunità anche in Messico e Indonesia

di Virgilio Chelli 26 Giugno 2024 07:55

financialounge -  Capital Group Darrell Spence mercati
Gli Usa stanno mostrando i muscoli della maggiore economia del mondo e tornano nel ruolo chiave di motore della crescita globale. Mentre l'Europa lotta contro la debolezza economica, Usa, India, e in misura minore il Giappone mostrano resilienza, in divergenza tra i principali attori mondiali. Nonostante l'aumento dei tassi e l'inflazione elevata, il FMI prevede che l'economia Usa si espanda quest'anno a un ritmo più che doppio rispetto agli altri principali Paesi sviluppati e ne ha recentemente alzato le previsioni di crescita al 2,7%, rispetto allo 0,8% dell'Europa. Inoltre, la forza dell'economia americana trainata dai consumi sta contribuendo a sostenere la crescita anche nel resto del mondo.

I CONSUMATORI SPENDONO E I PRODUTTORI INVESTONO


Si dice che se gli Usa starnutiscono il resto del mondo prende il raffreddore. Ma Darrell Spence, Economista di Capital Group, osserva che può essere vero il contrario e sottolinea che quando funzionano a pieno ritmo, gli Usa possono aiutare le altre economie orientate alle esportazioni. Capital Group ritiene che quest'anno l'economia Usa crescerà a un tasso più vicino al 3,0%, poiché i consumatori continuano a spendere, il mercato del lavoro rimane rigido e i produttori investono in catene di fornitura recentemente diversificate, mentre i timori di recessione, diffusi solo un anno fa, non sono più così certi.

L’ECONOMIA SI ADATTA BENE AL CONTESTO DI TASSI E INFLAZIONE


In prospettiva, secondo Spence, molto dipende dall'inflazione, che resta elevata negli Usa mentre il tasso dei Fed Funds viaggia ai massimi da 23 anni. L'economia si è adattata bene a questo contesto  e la battaglia della Fed contro l'inflazione ha compiuto progressi significativi facendola scendere tra il 3% e il 4% negli ultimi mesi. Il dato è ancora superiore all'obiettivo il che mette in dubbio se la banca centrale taglierà i tassi quest'anno. Il presidente della Fed Jerome Powell ha individuato due strade: una debolezza inattesa del mercato del lavoro o un'inflazione che scenda in modo sostenibile al 2%.

EUROPA INDIETRO, INDIA NUOVA STELLA EMERGENTE


La Fed rimane dipendente dai dati ma resta ottimista, in gran parte perché gli aumenti degli affitti continuano a migliorare in modo modesto. Nel resto del mondo, le aspettative di crescita e inflazione sono più deboli rispetto agli USA e si prevede che le banche centrali taglieranno i tassi più rapidamente. L'Europa è alle prese con una crescita all'1%, mentre l'India è invece emersa come una stella luminosa dei mercati emergenti, e secondo le proiezioni del FMI quest'anno dovrebbe crescere a un tasso del 6,8%.

VALIDA ALTERNATIVA AI PRODUTTORI CINESI


Il mercato azionario indiano ha offerto alcuni dei migliori rendimenti al mondo negli ultimi anni, e mentre il mondo post-pandemia adotta catene di approvvigionamento nuove e diversificate, molte aziende guardano all'India come a un'ulteriore fonte di capacità produttiva, mentre l'economia cinese diviene più matura. Spence rileva ad esempio che l'India è diventata una valida alternativa per la produzione di telefoni cellulari, elettrodomestici, prodotti farmaceutici e altri prodotti tradizionalmente associati alla base produttiva cinese.

OPPORTUNITA’ INTERESSANTI ANCHE PER MESSICO E INDONESIA


Secondo l’esperto di Capital Group l'ascesa dell'India è anche indice di una tendenza più ampia in altri mercati emergenti, con la crescita delle infrastrutture che sta accelerando, nuovi poli manifatturieri che danno impulso alle economie regionali, mentre la transizione energetica spinge gli investimenti verso un ampio mix di Paesi in via di sviluppo. La diversificazione degli approvvigionamenti delle multinazionali offre un'opportunità interessante per paesi come India, Messico e Indonesia.

VALUTAZIONI ANCORA BASSE DEGLI EMERGENTI


Nel frattempo, il rapido sell-off in Cina ha generato opportunità per investire in maniera selettiva nelle società con forti flussi di cassa e quote di mercato dominanti. Inoltre, aggiunge in conclusione Spence, la maggior parte dei Mercati Emergenti sta scambiando con le valutazioni più basse degli ultimi 10 anni in termini di rapporto prezzo/utili e le banche centrali di molti paesi in via di sviluppo hanno un ampio margine di manovra per ridurre i tassi di interesse.

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