Verso il voto

Elezioni in Francia, PGIM Fixed Income valuta le opportunità per aggiungere asset di rischio

Mentre saranno approfonditi gli impatti sul mercato dell'imminente voto d'oltralpe, PGIM Fixed Income potrebbe puntare sui bond delle banche francesi quando offriranno considerevoli spread di rendiment

di Leo Campagna 29 Giugno 2024 09:12

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Alle elezioni parlamentari in Francia, previste per domani e per domenica 7 luglio, gli investitori guarderanno con attenzione se la sinistra (New Popular Front) o la destra (National Rally) riescano ad ottenere un numero significativo di seggi nell'Assemblea Nazionale. I recenti sondaggi hanno mostrato il National Rally in testa con la possibilità di aggiudicarsi 210-250 seggi nell'Assemblea nazionale, seguito dalla sinistra con 180-210 seggi probabili e dai centristi in coda con 75-105 seggi potenziali.

PREOCCUPA IL DEFICIT DI BILANCIO DELLA FRANCIA


La situazione preoccupa non poco il mercato, dal momento che il deficit di bilancio della Francia si attesta attualmente al 5,5% del Pil, che è già al di sopra dell'obiettivo dell'Ue del 3%, mentre i programmi di spesa della dr Nuovo Fronte Popolare potrebbero aggiungere altri 6 punti percentuali. Una dinamica che spingerebbe teoricamente il deficit verso l'11% creando i presupposti per reazioni negative del mercato.

"STIAMO VALUTANDO LE OPPORTUNITÀ"


“Al momento non stiamo attivamente aggiungendo asset di rischio francesi o che siano collegati al rischio francese, ma stiamo valutando le opportunità per farlo”, fanno sapere gli esperti di PGIM Fixed Income. “Ad esempio, i finanziari ad alto beta in Europa (in particolare alcuni in Italia) hanno corretto in modo vistoso dopo gli sviluppi in Francia, anche se non sono esposti al mercato transalpino, e queste potrebbero essere le aree iniziali in cui aggiungiamo rischio. Questo approccio ci consente anche di aggiungere rischio francese possibilmente quando le banche francesi torneranno sul mercato con considerevoli concessioni di spread”.

LE PRESIDENZIALI USA DEL 5 NOVEMBRE


Gli eventi in Francia precedono quelli che si osserveranno in autunno negli Stati Uniti in vista delle presidenziali previste per il 5 novembre. Pertanto, con l'attenuarsi degli eventi in Francia, i mercati potrebbero entrare in una fase di relativa calma per tutta l'estate e fino all'autunno, a meno che i prossimi dati economici non divergano di nuovo in modo significativo dal trend.

OCCHIO ALLO SPREAD OAT / BUND


“Prima dell'annuncio delle elezioni anticipate in Francia, lo spread tra i decennali OAT francesi e Bund tedeschi era di circa 45 bps per poi ampliarsi a circa 80 bps, incorporando uno scenario in cui il National Rally acquisisce potere. "In uno scenario elettorale in cui le politiche del Nuovo Fronte Popolare acquisissero influenza, tale spread potrebbe ampliarsi a 100 bps o più”, riferiscono i manager di PGIM Fixed Income.

FOCUS SULLE OBBLIGAZIONI BANCARIE


L'incertezza politica francese continua a essere il focus principale del mercato obbligazionario europeo. Ad esempio, i bond senior non-preferred a 5 anni delle banche francesi hanno accusato un ampliamento fino a +40 bps rispetto ai livelli pre-elettorali per poi chiudere la settimana a circa +30 bps. “Dopo le elezioni, non si può escludere che un nuovo governo francese inizi a emettere titoli di Stato che drenino risparmi dagli investitori nazionali a discapito di alcuni depositi bancari. Inoltre, le banche francesi non hanno beneficiato dell'ambiente dei tassi più elevati, che ha aumentato gli utili di tutte le banche europee. Ciò è in parte dovuto ai limiti posti all'usura sul lato dei prestiti e ai depositi regolamentati sul lato delle passività che hanno compresso gli utili”, spiegano ancora i professionisti di PGIM Fixed Income.

POCHI TITOLI DI STATO NELLE BANCHE FRANCESI


Detto questo, nonostante i titoli di Stato francesi abbiano visto allargarsi in modo ampio gli spread la scorsa settimana, il capitale delle banche francesi è rimasto resiliente poiché non detengono molti governativi in portafoglio. Inoltre, la maggior parte delle obbligazioni presenti nei bilanci delle banche sono detenute al costo anziché al fair value.

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