Analisi e scenari
I mercati scommettono su parlamento francese ''bloccato'' e governo tecnico
Per avere un quadro definito bisognerà attendere il 7 luglio, ma senza maggioranza politica chiara l’approdo può essere un esecutivo tecnico. Ecco le possibili conseguenze su titoli di Stato e azioni secondo le case di investimento
di Antonio Cardarelli 1 Luglio 2024 11:09
La prima reazione dei mercati dopo l’esito del primo turno delle elezioni parlamentari in Francia è stata positiva. L’indice CAC 40 di Parigi ha guadagnato terreno, trainato principalmente dalle banche, e ha tracciato una scia seguita anche dagli altri indici europei. I rendimenti dei titoli di Stato francesi, sulla prospettiva di un parlamento non in mano a una delle due formazioni più estreme, sono scesi, così come lo spread nei confronti dei titoli tedeschi. Ma la partita politica è ancora tutt’altro che chiusa, e si deciderà nei ballottaggi del 7 luglio in base agli accordi di desistenza tra i partiti. Sarà, quindi, un parlamento “appeso” con ripercussioni sul governo? Ecco cosa ne pensano le principali case di investimento.
Secondo Natixis lo scenario centrale rimane quello di un “hung parliament” (un parlamento senza maggioranza assoluta) con una maggioranza relativa per il partito di estrema destra Rassemblement National. Una probabilità che si rafforza dopo che la coalizione di sinistra ha invitato i propri candidati a ritirarsi nel caso in cui arrivino in terza posizione, come accade in circa 100 distretti elettorali, affermano gli analisti di Natixis in una nota. Un’analisi simile a quella di Bruno Cavalier di Oddo BHF, che vede come secondo scenario più probabile quello di una maggioranza assoluta per il Rassemblement National di estrema destra, “ma l'asticella rimane alta". Secondo Cavalier il rischio politico è destinato a rimanere alto in Francia e anche se RN non dovesse ottenere una maggioranza complessiva, “l'unica alternativa è una legislatura divisa e un governo tecnocratico traballante”. Secondo l’esperto di Oddo BHF “Macron ha giocato con la Costituzione e ha perso”.
Gli esperti di Ubs si concentrano sulle conseguenze per i tioli governativi francesi e si aspettano un restringimento degli spread rispetto a quelli tedeschi, ma in vista del secondo turno la differenza di rendimento resterà comunque elevata. Gli analisti della banca svizzera hanno indicato in 130 punti base il tetto del differenziale nel caso di un governo francese sostenuto da una maggioranza assoluta nell'Assemblea nazionale che respinga il nuovo patto di stabilità Ue. Guardando all'azionario Ubs si aspetta mercati ancora volatili questa settimana con le preoccupazioni sulle politiche della destra di RN che saranno un freno per ulteriori recuperi delle banche e del settore della difesa e metteranno pressione a utility e infrastrutture.
Lo scenario di un “hung parliament” (parlamento appeso) rimane quello più probabile anche per gli analisti di UniCredit, che vedono quindi come approdo la possibile formazione di un governo tecnico. Anche Sebastian Paris Horvitz, di La Banque Postale Asset Management, intervistato da CNBC ha parlato di un parlamento senza maggioranza, come ci si aspettava prima del voto. Più netto il giudizio di Kathleen Brooks, direttore della ricerca di XTB, sull’azionario francese, visto in recupero se nei prossimi giorni i sondaggi indicheranno un parlamento appeso o una vittoria dell'alleanza di sinistra. Evelyne Gomez-Liechti, rates strategist di Mizuho, vede incertezza sui titoli di Stato francesi nonostante il recupero odierno vista la preoccupazione sulle dinamiche di sostenibilità del debito.
Tra i primi a fornire un’analisi sui possibili scenari post voto Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS IM, parla di un parlamento bloccato “lontano dall'essere politicamente ideale”, ma che “non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato”. “Per questo motivo, gli spread OAT-Bund potrebbero beneficiarne, ma fatichiamo a vedere un recupero consistente e sostenibile. L'incertezza è elevata, i fondamentali francesi non sono cambiati e l'esito finale è ancora sconosciuto e inconoscibile, con un gran numero di contese a tre che complicano le cose. Manteniamo la nostra opinione secondo cui il rischio di contagio verso i Paesi periferici dovrebbe essere limitato”, conclude l’esperto.
“Con il rischio di una maggioranza di sinistra apparentemente scongiurato, si attenuano i peggiori timori del mercato di una spesa senza freni – commenta Alex Everett, Investment manager, abrdn - Non siamo ancora fuori pericolo. Il Rassemblement National ha superato le aspettative e potrebbe ancora raccogliere i voti del secondo turno necessari per ottenere una maggioranza relativa o addirittura assoluta. Fino a martedì sera, un'intensa attività di contrattazione vedrà probabilmente la nascita di accordi tra i partiti di sinistra e di centro per cercare di far deragliare questo risultato. In definitiva, l'unica certezza è l'incertezza. Gli OAT possono stringere un po' rispetto ai Bund, ma solo in misura limitata, dato che il futuro della Francia non è ancora chiaro e il rischio politico è elevato. La riduzione del rischio di contraccolpo dovrebbe sostenere i titoli sovrani europei non francesi".
In vista dei possibili tagli della Bce Edmond de Rotschild, come si legge nell’ultimo market flash, ha rafforzato la posizione obbligazionaria. “Ma stiamo ancora evitando i titoli di stato francesi. Il nostro modello di rating interno, che integra criteri finanziari ed ESG, suggerisce che sembrano costosi rispetto alle obbligazioni di altri paesi europei”, spiegano gli esperti. Secondo Edmond de Rotschild il rating delle agenzie sui titoli di Stato francesi incorporavano la stabilità politica e i bassi costi di finanziamento come punti positivi: “Anche se le elezioni parlamentari dovessero riportare una maggioranza centrista o nessuna maggioranza, nessuna delle due configurazioni garantirebbe la promessa di ridurre il debito, riteniamo che un eventuale restringimento dello spread OAT-Bund sarebbe limitato a circa il livello di 60 punti base. E con una maggioranza instabile ci sarebbe sempre il rischio di un’altra elezione dopo un anno. Se, tuttavia, il Raggruppamento Nazionale (NR) o il Nouveau Front Populaire (NFP) di sinistra formassero un governo, lo spread potrebbe allargarsi fino a 100 punti base”.
LO SCENARIO DEL PARLAMENTO “APPESO”
Secondo Natixis lo scenario centrale rimane quello di un “hung parliament” (un parlamento senza maggioranza assoluta) con una maggioranza relativa per il partito di estrema destra Rassemblement National. Una probabilità che si rafforza dopo che la coalizione di sinistra ha invitato i propri candidati a ritirarsi nel caso in cui arrivino in terza posizione, come accade in circa 100 distretti elettorali, affermano gli analisti di Natixis in una nota. Un’analisi simile a quella di Bruno Cavalier di Oddo BHF, che vede come secondo scenario più probabile quello di una maggioranza assoluta per il Rassemblement National di estrema destra, “ma l'asticella rimane alta". Secondo Cavalier il rischio politico è destinato a rimanere alto in Francia e anche se RN non dovesse ottenere una maggioranza complessiva, “l'unica alternativa è una legislatura divisa e un governo tecnocratico traballante”. Secondo l’esperto di Oddo BHF “Macron ha giocato con la Costituzione e ha perso”.
GLI EFFETTI SUI TITOLI DI STATO
Gli esperti di Ubs si concentrano sulle conseguenze per i tioli governativi francesi e si aspettano un restringimento degli spread rispetto a quelli tedeschi, ma in vista del secondo turno la differenza di rendimento resterà comunque elevata. Gli analisti della banca svizzera hanno indicato in 130 punti base il tetto del differenziale nel caso di un governo francese sostenuto da una maggioranza assoluta nell'Assemblea nazionale che respinga il nuovo patto di stabilità Ue. Guardando all'azionario Ubs si aspetta mercati ancora volatili questa settimana con le preoccupazioni sulle politiche della destra di RN che saranno un freno per ulteriori recuperi delle banche e del settore della difesa e metteranno pressione a utility e infrastrutture.
IPOTESI GOVERNO TECNICO
Lo scenario di un “hung parliament” (parlamento appeso) rimane quello più probabile anche per gli analisti di UniCredit, che vedono quindi come approdo la possibile formazione di un governo tecnico. Anche Sebastian Paris Horvitz, di La Banque Postale Asset Management, intervistato da CNBC ha parlato di un parlamento senza maggioranza, come ci si aspettava prima del voto. Più netto il giudizio di Kathleen Brooks, direttore della ricerca di XTB, sull’azionario francese, visto in recupero se nei prossimi giorni i sondaggi indicheranno un parlamento appeso o una vittoria dell'alleanza di sinistra. Evelyne Gomez-Liechti, rates strategist di Mizuho, vede incertezza sui titoli di Stato francesi nonostante il recupero odierno vista la preoccupazione sulle dinamiche di sostenibilità del debito.
INCERTEZZA ELEVATA
Tra i primi a fornire un’analisi sui possibili scenari post voto Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS IM, parla di un parlamento bloccato “lontano dall'essere politicamente ideale”, ma che “non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato”. “Per questo motivo, gli spread OAT-Bund potrebbero beneficiarne, ma fatichiamo a vedere un recupero consistente e sostenibile. L'incertezza è elevata, i fondamentali francesi non sono cambiati e l'esito finale è ancora sconosciuto e inconoscibile, con un gran numero di contese a tre che complicano le cose. Manteniamo la nostra opinione secondo cui il rischio di contagio verso i Paesi periferici dovrebbe essere limitato”, conclude l’esperto.
ABRDN: NON È ANCORA “SCAMPATO PERICOLO”
“Con il rischio di una maggioranza di sinistra apparentemente scongiurato, si attenuano i peggiori timori del mercato di una spesa senza freni – commenta Alex Everett, Investment manager, abrdn - Non siamo ancora fuori pericolo. Il Rassemblement National ha superato le aspettative e potrebbe ancora raccogliere i voti del secondo turno necessari per ottenere una maggioranza relativa o addirittura assoluta. Fino a martedì sera, un'intensa attività di contrattazione vedrà probabilmente la nascita di accordi tra i partiti di sinistra e di centro per cercare di far deragliare questo risultato. In definitiva, l'unica certezza è l'incertezza. Gli OAT possono stringere un po' rispetto ai Bund, ma solo in misura limitata, dato che il futuro della Francia non è ancora chiaro e il rischio politico è elevato. La riduzione del rischio di contraccolpo dovrebbe sostenere i titoli sovrani europei non francesi".
EDMOND DE ROTSCHILD CAUTA SUGLI OAT
In vista dei possibili tagli della Bce Edmond de Rotschild, come si legge nell’ultimo market flash, ha rafforzato la posizione obbligazionaria. “Ma stiamo ancora evitando i titoli di stato francesi. Il nostro modello di rating interno, che integra criteri finanziari ed ESG, suggerisce che sembrano costosi rispetto alle obbligazioni di altri paesi europei”, spiegano gli esperti. Secondo Edmond de Rotschild il rating delle agenzie sui titoli di Stato francesi incorporavano la stabilità politica e i bassi costi di finanziamento come punti positivi: “Anche se le elezioni parlamentari dovessero riportare una maggioranza centrista o nessuna maggioranza, nessuna delle due configurazioni garantirebbe la promessa di ridurre il debito, riteniamo che un eventuale restringimento dello spread OAT-Bund sarebbe limitato a circa il livello di 60 punti base. E con una maggioranza instabile ci sarebbe sempre il rischio di un’altra elezione dopo un anno. Se, tuttavia, il Raggruppamento Nazionale (NR) o il Nouveau Front Populaire (NFP) di sinistra formassero un governo, lo spread potrebbe allargarsi fino a 100 punti base”.
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