Verso il secondo turno

In Francia spunta l’ipotesi di un governo tecnico guidato da Christine Lagarde

In virtù degli accordi di desistenza tra Nuovo Fronte Popolare ed Ensemble!, Marine Le Pen non dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta. La soluzione di un governo tecnico si fa strada, con la presidente Bce possibile premier

di Antonio Cardarelli 3 Luglio 2024 11:18

financialounge -  Christine Lagarde elezioni francia mercati
L’ipotesi di un governo tecnico si fa strada in Francia. E cominciano già a circolare i nomi dei possibili premier. A pochi giorni dal secondo turno, previsto domenica 7 luglio, i patti di desistenza sembrano aver avuto l’effetto sperato dal presidente Macron, ma il futuro è tutt’altro che definito.

LE PREVISIONI SUI SEGGI


Grazie agli accordi tra partiti di sinistra e Ensemble! (il partito di Macron) il rischio che il Rassemblement National di Marine Le Pen possa arrivare ai 289 seggi necessari per la maggioranza assoluta sembra remoto. Il “fronte repubblicano”, che già in passato aveva fermato l’estrema destra, è ancora vivo. Sono stati 218 i candidati che hanno deciso di ritirarsi dal secondo turno per convogliare i voti sul nome “anti Le Pen”. Il sacrificio maggiore è stato quello del Nuovo Fronte Popolare, con 127 candidati che hanno lasciato spazio ai centristi. In base alle ultime proiezioni, RN potrebbe ottenere tra i 220 e 260 seggi, la sinistra tra 150 e 170, il blocco centrista tra 100 e 130.

PARLAMENTO APPESO


Numeri che, se confermati, porterebbero al cosiddetto “parlamento appeso”, privo di una maggioranza ben definita. La soluzione prospettata da molti osservatori, quindi, è quella di una maggioranza plurale con un governo tecnico à l’italienne. E il toto nomi per il ruolo di premier è già cominciato, con una possibilità che spicca sulle altre: quella di Christine Lagarde. L’attuale presidente della Bce potrebbe ripercorrere le tappe di Mario Draghi, suo predecessore all’Eurotower, che ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio in Italia sostenuto da una maggioranza allargata.

IPOTESI LAGARDE


Per il momento Lagarde ha smentito l’ipotesi, dicendo che la battaglia contro l’inflazione non è ancora finita. “Sarei onorata di servire di nuovo il mio Paese, ma ho una missione da compiere”, le parole di Lagarde. Che però non ha chiuso completamente la porta, anche perché la sopraccitata inflazione comincia a dare segnali di calma. Gli altri nomi in lizza per guidare un governo tecnico (sarebbe il primo nella storia della Quinta Repubblica) sono quelli di Pierre Moscovici, presidente della Corte dei Conti, di Michel Barnier, ex commissario Ue e di Laurent Berger, ex segretario del sindacato Cfdt. Ma molto dipenderà dall’esito del ballottaggio del 7 luglio.

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