Politica monetaria

Bce avanti con tagli trimestrali, la Fed potrà iniziare a settembre

Generali Investments, in un commento di Thomas Hempell, delinea un quadro globale di crescita moderata con inflazione in lento rientro. I rischi della Francia non dovrebbero rallentare il percorso

di Stefano Caratelli 4 Luglio 2024 08:00

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Le prospettive di ripresa globale continuano a migliorare, mentre inflazione in calo e crescita salariale mantengono i redditi sostenuti. Il manifatturiero globale sta emergendo da una lunga stagnazione, aiutato dalla ripresa commerciale e dall’allentamento monetario. In Eurozona la ripresa ha fondamenta solide, anche se il ritmo rimarrà irregolare e farà fatica a superare il potenziale. I rischi legati alle elezioni francesi sollevano dubbi sul consolidamento fiscale nell'area, ma difficilmente deraglieranno il percorso di crescita moderata. Intanto l'economia USA si avvia verso un rallentamento nella seconda metà del 2024, ma la resilienza dell'economia riduce il rischio che tassi persistentemente alti soffochino i germogli di ripresa globale. La ripresa attenuata della Cina è supportata da politiche più forti, ma l’immobiliare continuerà a rappresentare un freno strutturale.

PIÙ ACCIDENTATA LA STRADA DELLA DISINFLAZIONE


È il quadro tracciato da Generali Investments in un commento di Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research, che avverte comunque che il percorso di disinflazione è diventato più accidentato a causa della crescita salariale ancora forte e dei costi abitativi USA elevati. Ma continua comunque a prevedere che l'inflazione si avvicini gradualmente agli obiettivi delle banche centrali, permettendo ulteriori tagli trimestrali dei tassi da parte della Bce, e un primo intervento della Fed a settembre.

RECUPERO DEL MANIFATTURIERO GLOBALE


Il graduale miglioramento dell'economia globale si sta cifrando in una crescita prevista intorno al 3%, indicando una ripresa lenta ma costante. Dopo quasi due anni di stagnazione, il settore manifatturiero globale sembra finalmente destinato a tornare a crescere moderatamente, sostenuto dalla ripresa del commercio, mentre anche a livello regionale la crescita si distribuisce in modo più uniforme. Dopo un anno di “eccezionalismo”, l’economia USA si avvia verso un allentamento in estate domando i timori di nuovi rialzi della Fed, che potrebbero ostacolare la ripresa nel resto del mondo.

SEGNI POSITIVI IN EUROZONA, CINA SEMPRE GRAVATA DALL’IMMOBILIARE


Secondo Hempell emergono comunque segnali positivi per l’Eurozona, anche se le incertezze politiche in Francia e il sorprendente calo di indicatori chiave a giugno segnalano che la ripresa sarà modesta e non lineare. Ma l’incremento del reddito disponibile derivante dall’aumento dei salari e dal calo dell’inflazione manterrà i consumi sostenuti. Le prospettive in Cina sono invece ancora gravate dall’immobiliare in difficoltà, con un pesante eccesso di invenduto che pesa sui prezzi, anche se le recenti misure politiche potrebbero contribuire ad attenuare le pressioni a breve termine.

MA TRAE VANTAGGIO DALLA RIPRESA DEL COMMERCIO GLOBALE


Ma gli effetti del calo dei prezzi immobiliari mantengono la fiducia dei consumatori contenuta e il tasso di risparmio elevato, frenando i consumi. È improbabile una forte ripresa degli investimenti immobiliari prima che gli squilibri vengano eliminati, il che richiederà tempo. La politica fiscale più coraggiosa annunciata potrebbe mantenere sostenuti gli investimenti in infrastrutture e nel manifatturiero nei prossimi mesi, mentre le esportazioni traggono vantaggio dal miglioramento del commercio globale.

SEGNI DI RALLENTAMENTO SALARIALE


Ma la crescita squilibrata in Cina rimane una fonte strutturale di preoccupazione e un freno alle prospettive a medio termine. Intanto, dopo le brutte sorprese del primo trimestre, il trend della disinflazione globale si dimostrerà più irregolare, ma rimanere intatto. In particolare, l’esperto di Generali Investments segnala indicatori anticipatori incoraggianti di rallentamento della crescita salariale, che alla fine attenuerà anche l’inflazione ancora persistente nei servizi. Questo, sottolinea Hempell in conclusione, consentirà alla Bce di procedere con tagli trimestrali dei tassi dopo la svolta di giugno e alla Fed di intraprendere (finalmente un allentamento monetario da settembre in avanti.

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