Asset allocation
Come investire dopo gli ultimi sviluppi politici e l’ascesa dei nazionalismi
Schroders, in un commento di Philip Chandlere Azad Zangana, analizza le implicazioni del voto europeo che potrebbero favorire l’azionario ma con rischi per la tenuta del mercato obbligazionario
di Stefano Caratelli 5 Luglio 2024 07:55
Cosa significa per mercati e economie lo spostamento verso il nazionalismo nelle recenti elezioni europee? Accelera o smorza i cambiamenti già visti dal 2016, quando il Regno Unito ha votato per lasciare l'Ue e Donald Trump ha vinto la sua prima elezione? Questi eventi, come il Covid e l'invasione dell'Ucraina, hanno messo alla prova l'ordine economico mondiale. Le nuove correnti nazionaliste potrebbero portare a un'inclinazione fiscale più populista, con più spesa e tagli alle tasse. Il tutto dovrebbe essere abbastanza positivo per economie e mercati azionari, a patto che non si perda la fiducia dell’obbligazionario e che questo continui ad essere ragionevolmente ben gestito.
Lo sottolinea Schroders in un commento di Philip Chandler, Fund Manager and Head of UK Multi-Asset, e Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, secondo cui quando invece questi piani perdono la fiducia dell’obbligazionario, il rischio è di ritrovarsi in un improvviso ritorno all’austerità, con conseguenze negative per le economie. L'Italia, ad esempio, sembra aver trovato il modo corretto di gestire l’obbligazionario, ma quando si guarda al risultato delle europee è fondamentale capire le implicazioni di lungo termine, che non dipendono più di tanto dal voto.
Un effetto in Europa è una minore spinta alle politiche green, con importanti implicazioni a lungo termine. A guidare l'agenda sul clima potrebbe essere la Cina, che ha fatto molto più di quanto si creda. Ci saranno vincitori e vinti in un modo che non abbiamo visto negli ultimi 15 anni, quando la correlazione è stata molto alta tra i vari settori. Secondo gli esperti di Schroders uno dei grandi errori commessi dall'Europa è stato concentrarsi troppo sul carbon pricing e sulla tassazione, mentre il caso USA mostra che i sussidi sono più popolari delle tasse.
Tassi bassi e bassa inflazione per un lungo periodo hanno favorito una correlazione negativa tra azioni e obbligazioni che ha frenato la volatilità, ma ora le banche centrali saranno probabilmente più vincolate in futuro, e gli investitori non potranno contare sulla diversificazione tra azioni e obbligazioni. Secondo Schroders ci sarà anche una divergenza tra aziende con alcune che sposteranno la produzione dalla Cina e altre che si troveranno in difficoltà.
Stiamo assistendo a molti cambiamenti nelle catene di approvvigionamento, sottolinea in conclusione l’analisi di Schroders, il che significa inevitabilmente che ci saranno opportunità davvero interessanti, ma naturalmente emergeranno anche sconfitti, e quindi la gestione attiva sarà ancora più importante in questa fase.
IL RISCHIO DI UN BRUSCO RITORNO ALL’AUSTERITÀ
Lo sottolinea Schroders in un commento di Philip Chandler, Fund Manager and Head of UK Multi-Asset, e Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, secondo cui quando invece questi piani perdono la fiducia dell’obbligazionario, il rischio è di ritrovarsi in un improvviso ritorno all’austerità, con conseguenze negative per le economie. L'Italia, ad esempio, sembra aver trovato il modo corretto di gestire l’obbligazionario, ma quando si guarda al risultato delle europee è fondamentale capire le implicazioni di lungo termine, che non dipendono più di tanto dal voto.
UNA SPINTA MINORE ALLE POLITICHE GREEN EUROPEE
Un effetto in Europa è una minore spinta alle politiche green, con importanti implicazioni a lungo termine. A guidare l'agenda sul clima potrebbe essere la Cina, che ha fatto molto più di quanto si creda. Ci saranno vincitori e vinti in un modo che non abbiamo visto negli ultimi 15 anni, quando la correlazione è stata molto alta tra i vari settori. Secondo gli esperti di Schroders uno dei grandi errori commessi dall'Europa è stato concentrarsi troppo sul carbon pricing e sulla tassazione, mentre il caso USA mostra che i sussidi sono più popolari delle tasse.
BANCHE CENTRALI PIÙ VINCOLATE IN FUTURO
Tassi bassi e bassa inflazione per un lungo periodo hanno favorito una correlazione negativa tra azioni e obbligazioni che ha frenato la volatilità, ma ora le banche centrali saranno probabilmente più vincolate in futuro, e gli investitori non potranno contare sulla diversificazione tra azioni e obbligazioni. Secondo Schroders ci sarà anche una divergenza tra aziende con alcune che sposteranno la produzione dalla Cina e altre che si troveranno in difficoltà.
OPPORTUNITÀ INTERESSANTI, SERVE GESTIONE ATTIVA
Stiamo assistendo a molti cambiamenti nelle catene di approvvigionamento, sottolinea in conclusione l’analisi di Schroders, il che significa inevitabilmente che ci saranno opportunità davvero interessanti, ma naturalmente emergeranno anche sconfitti, e quindi la gestione attiva sarà ancora più importante in questa fase.