La decisione

Superbonus, Eurostat: non pagabili i crediti 2024

Eurostat cataloga come “non pagabile” la classificazione dei crediti del Superbonus maturati nel 2024. Questo significa che il peso verrà spalmato sui prossimi anni, gravando meno nell’immediato sul deficit

di Fabrizio Arnhold 5 Luglio 2024 12:47

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Secondo il parere dell’Eurostat, il Superbonus maturato dopo l’adozione della riforma contenuta nel dl di marzo e convertita in legge a maggio, deve “essere registrato nei conti pubblici come credito d’imposta non pagabile nel 2024”, salvo le eccezioni previste dalla legge.

“CREDITO DI IMPOSTA DOVUTO”


Lo si legge nel parere inviato all’Istat sulla contabilizzazione dei crediti. Per il Superbonus attivato negli anni 2020-2023, invece, confermata la classificazione come “credito di imposta dovuto”. Si evince, quindi, per gli anni passati l’effetto sul deficit rimarrà concentrato negli stessi anni di attivazione del credito, mentre dopo l’approvazione delle ultime norme, gli effetti del Superbonus saranno spalmati negli anni successivi.

IL PARERE PER IL 2023


L’Eurostat lo scorso settembre aveva già indicato che i crediti fiscali del Superbonus relativi al 2023 venissero classificati come “pagabili” nel 2023, con un impatto sul deficit dei bonus attivati nel 2023 solo per quell’anno. Per l’anno 2024, invece, la questione era finita per interessare l’Istat, per un riesame che tenesse conto anche dei successivi interventi del governo. Con il recente parere dell’Eurostat, quindi, l’impatto sui conti pubblici sarà quello previsto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, con conseguente percorso verso un deficit in ribasso nei prossimi anni.

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