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Capital Group: la corsa dei bond continuerà
Secondo Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso della società, le opportunità migliori sono nelle obbligazioni corporate investment grade, nel credito cartolarizzato e in alcune aziende del pharma
di Redazione 10 Luglio 2024 17:25
Il quadro attuale rimane nel complesso positivo per il credito: non è ancora giunto il momento per un forte sottopeso sull’asset class. A dirlo è Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, che spiega le ragioni di questa posizione a partire dalle previsioni sul prodotto interno lordo globale per l’anno in corso.
“Dal punto di vista dei fondamentali il nostro pronostico è quello di un rafforzamento della crescita economica” analizza Carpenzano. “I nostri economisti prevedono una crescita del PIL globale per il 2024 pari all’incirca al 3%, tasso inferiore a quello osservato negli anni precedenti alla pandemia ma comunque solido; il calo è attribuibile principalmente al rallentamento della crescita in Cina”.
Anche la graduale discesa dell’inflazione contribuisce all’ottimismo verso il mercato del credito. “Finora il processo disinflazionistico è stato leggermente più lento di quanto avrebbero preferito le banche centrali, ma dovrebbero esserci comunque i margini per iniziare a ridurre i tassi di riferimento nei trimestri a venire” continua infatti l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group. “I bilanci di imprese, consumatori e governi dei mercati emergenti evidenziano poi livelli di indebitamento non eccessivi e una certa stabilità complessiva”.
E anche se i fondamentali creditizi non sono solidi ovunque, le situazioni critiche sono limitate ad alcune aree. “I problemi che ravvisiamo sono più di natura idiosincratica e ascrivibili tendenzialmente a singoli settori economici o emittenti” spiega Carpenzano. “A essere favorevoli sono anche i fattori tecnici: ora che i tassi sono più elevati i mutuatari scelgono di prendere in prestito meno denaro o per periodi di tempo più brevi. La crescita dei tassi sta dando inoltre luogo a un maggior interesse nel credito da parte di prestatori e investitori obbligazionari come noi”. Una conferma alle parole di Carpenzano arriva dai significativi afflussi verso i fondi obbligazionari.
“Gli investitori stanno mettendo a frutto la liquidità finora tenuta nei fondi del mercato monetario approfittandone per fissare rendimenti elevati per periodi di tempo più lunghi” dichiara il manager di Capital Group. “Al momento ravvisiamo le opportunità più interessanti nelle obbligazioni corporate investment grade e nel credito cartolarizzato”.
Carpenzano passa poi ad analizzare la questione spread. “Si sono ridotti, è vero, ma rimangono in un range normale per un periodo non di crisi. La nostra idea è che, a fronte di fattori fondamentali e tecnici favorevoli, sarebbe strano se i differenziali fossero particolarmente più ampi di come sono oggi”. La vastità dei mercati creditizi è un ulteriore elemento da tenere in conto, continua l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, perché gli spread non sono uniformemente contenuti in tutti i settori.
“Diversi settori possiedono diversi driver creditizi sottostanti. La qualità creditizia di una società debitrice, quella di un emittente sovrano e quella di chi ha contratto un prestito subprime per acquistare un’automobile dipendono da diversi fattori” spiega Carpenzano. “Di conseguenza valutazioni, rendimenti e spread dei tre mercati non corrispondono e il loro andamento non è perfettamente correlato”.
“Se guardiamo alle obbligazioni corporate BBB a 10 anni, verosimilmente la componente più importante del mercato investment grade, gli spread non sono ai minimi storici e possono restringersi ulteriormente” prosegue Carpenzano. “Nell’investment grade, più in generale, ravvisiamo opportunità in specifiche aziende farmaceutiche tendenzialmente di ottima qualità, con flussi di cassa consistenti e che godono di una domanda poco sensibile all’andamento dell’economia. Ci sono alcuni casi di aziende farmaceutiche che hanno intrapreso acquisizioni finanziate a debito e che ora intendono rimborsare questo debito utilizzando i propri flussi di cassa disponibili”.
“Con la discesa dei livelli di indebitamento ci attendiamo una contrazione degli spread creditizi che trainerebbe le performance dei titoli obbligazionari fino a livelli paragonabili in molti casi a quelli disponibili nel mercato high yield ma con un profilo di rischio molto più basso” conclude il manager di Credit Group. “Ravvisiamo valore anche in alcune aziende di servizi di pubblica utilità alle prese con un elevato rischio di incendi ma con piani credibili per rafforzare i propri sistemi di distribuzione, riducendo così questo rischio in futuro”.
PIL IN CRESCITA NONOSTANTE LA CINA
“Dal punto di vista dei fondamentali il nostro pronostico è quello di un rafforzamento della crescita economica” analizza Carpenzano. “I nostri economisti prevedono una crescita del PIL globale per il 2024 pari all’incirca al 3%, tasso inferiore a quello osservato negli anni precedenti alla pandemia ma comunque solido; il calo è attribuibile principalmente al rallentamento della crescita in Cina”.
INFLAZIONE E STABILITÀ
Anche la graduale discesa dell’inflazione contribuisce all’ottimismo verso il mercato del credito. “Finora il processo disinflazionistico è stato leggermente più lento di quanto avrebbero preferito le banche centrali, ma dovrebbero esserci comunque i margini per iniziare a ridurre i tassi di riferimento nei trimestri a venire” continua infatti l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group. “I bilanci di imprese, consumatori e governi dei mercati emergenti evidenziano poi livelli di indebitamento non eccessivi e una certa stabilità complessiva”.
CON TASSI PIÙ ELEVATI, MAGGIOR INTERESSE NEL CREDITO
E anche se i fondamentali creditizi non sono solidi ovunque, le situazioni critiche sono limitate ad alcune aree. “I problemi che ravvisiamo sono più di natura idiosincratica e ascrivibili tendenzialmente a singoli settori economici o emittenti” spiega Carpenzano. “A essere favorevoli sono anche i fattori tecnici: ora che i tassi sono più elevati i mutuatari scelgono di prendere in prestito meno denaro o per periodi di tempo più brevi. La crescita dei tassi sta dando inoltre luogo a un maggior interesse nel credito da parte di prestatori e investitori obbligazionari come noi”. Una conferma alle parole di Carpenzano arriva dai significativi afflussi verso i fondi obbligazionari.
“Gli investitori stanno mettendo a frutto la liquidità finora tenuta nei fondi del mercato monetario approfittandone per fissare rendimenti elevati per periodi di tempo più lunghi” dichiara il manager di Capital Group. “Al momento ravvisiamo le opportunità più interessanti nelle obbligazioni corporate investment grade e nel credito cartolarizzato”.
IL FATTORE SPREAD
Carpenzano passa poi ad analizzare la questione spread. “Si sono ridotti, è vero, ma rimangono in un range normale per un periodo non di crisi. La nostra idea è che, a fronte di fattori fondamentali e tecnici favorevoli, sarebbe strano se i differenziali fossero particolarmente più ampi di come sono oggi”. La vastità dei mercati creditizi è un ulteriore elemento da tenere in conto, continua l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, perché gli spread non sono uniformemente contenuti in tutti i settori.
“Diversi settori possiedono diversi driver creditizi sottostanti. La qualità creditizia di una società debitrice, quella di un emittente sovrano e quella di chi ha contratto un prestito subprime per acquistare un’automobile dipendono da diversi fattori” spiega Carpenzano. “Di conseguenza valutazioni, rendimenti e spread dei tre mercati non corrispondono e il loro andamento non è perfettamente correlato”.
LE OPPORTUNITÀ DEL PHARMA
“Se guardiamo alle obbligazioni corporate BBB a 10 anni, verosimilmente la componente più importante del mercato investment grade, gli spread non sono ai minimi storici e possono restringersi ulteriormente” prosegue Carpenzano. “Nell’investment grade, più in generale, ravvisiamo opportunità in specifiche aziende farmaceutiche tendenzialmente di ottima qualità, con flussi di cassa consistenti e che godono di una domanda poco sensibile all’andamento dell’economia. Ci sono alcuni casi di aziende farmaceutiche che hanno intrapreso acquisizioni finanziate a debito e che ora intendono rimborsare questo debito utilizzando i propri flussi di cassa disponibili”.
PERFORMANCE PARAGONABILI ALL’HIGH YIELD?
“Con la discesa dei livelli di indebitamento ci attendiamo una contrazione degli spread creditizi che trainerebbe le performance dei titoli obbligazionari fino a livelli paragonabili in molti casi a quelli disponibili nel mercato high yield ma con un profilo di rischio molto più basso” conclude il manager di Credit Group. “Ravvisiamo valore anche in alcune aziende di servizi di pubblica utilità alle prese con un elevato rischio di incendi ma con piani credibili per rafforzare i propri sistemi di distribuzione, riducendo così questo rischio in futuro”.