La sentenza

La Corte Ue autorizza gli espropri degli stabilimenti balneari

Per le concessioni in scadenza non sarà possibile avere un risarcimento per le opere non amovibili presenti nello stabilimento che diventeranno quindi di proprietà dello Stato

di Fabrizio Arnhold 11 Luglio 2024 12:58

financialounge -  concessioni sentenza stabilimenti balneari
Arriva la decisione della Corte di giustizia Ue. Non costituisce una "restrizione alla libertà di stabilimento", la norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano. La pronuncia della corte Ue arriva dopo il ricorso della Società italiana imprese balneari contro il Comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno.

LA NORMA


La pronuncia è stata chiesta a settembre 2022 dal Consiglio di Stato. Il tribunale di Lussemburgo ha stabilito che l’articolo 49 del Codice della navigazione sia compatibile con il diritto comunitario. Nello specifico, la norma che risale al 1942, prevede che al termine della concessione, tutti i beni inamovibili situati sul demanio vengono presi a titolo gratuito e diventino proprietà dello Stato. Di fatto un esproprio, senza alcun indennizzo per i titolari.

LA SCADENZA DELLE CONCESSIONI


Le concessioni balneari sono vicine alla scadenza, disposta per il 31 dicembre 2024 dalla legge 118/2022 del governo Draghi. Stop, quindi, ai rinnovi automatici delle concessioni, come è avvenuto negli ultimi vent’anni. La decisione della Corte di giustizia Ue è importante per definire quale sarà il futuro di queste attività. Con questa pronuncia sembra che chi lascia la concessione dovrà portarsi via le strutture installate, comprese le opere non amovibili, come una piscina per intendersi. Diversamente, tutto quello che resta diventerà di proprietà dello Stato.

Trending