Mercato azionario

Per AllianceBernstein è il momento di allargare gli orizzonti azionari oltre le ''Magnifiche 7''

Focus sulle imprese che non sono ancora state premiate dagli investitori ma con bilanci solidi, flussi di utili regolari e un significativo potenziale di crescita, in tutti i settori compresi i segmenti value e i mercati emergenti

di Leo Campagna 12 Luglio 2024 16:30

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Le azioni globali hanno registrato solidi guadagni nel primo semestre di quest’anno, anche se nel secondo trimestre la performance è rallentata. Anche le large cap statunitensi, che hanno guidato la corsa, hanno perso slancio nel secondo trimestre, mentre mercati emergenti ed Europa hanno mostrato performance semestrali positive ma inferiori alla media dell’MSCI ACWI.



L'INFLAZIONE PREOCCUPA GLI INVESTITORI


“In cima alle preoccupazioni degli investitori mondiali resta l’inflazione”, spiega Nelson Yu, Senior Vice President, Head of Equities di AllianceBernstein. E come sappiamo la Bce, alla luce di una crescita dei prezzi moderata in Eurozona, la Bank of Canada e la Banca nazionale svizzera hanno allentato la politica monetaria, mentre la Federal Reserve statunitense è rimasta in attesa, soprattutto perché l'inflazione ha periodicamente sorpreso al rialzo mantenendosi ancora al di sopra del proprio target.

LE AZIONI COME ANTIDOTO ALLA CRESCITA DEI PREZZI


“Le previsioni dei nostri economisti per quest’anno indicano un atterraggio morbido per l'economia globale e l'inizio dell'allentamento monetario negli Usa rinviato probabilmente al quarto trimestre, a meno di un netto deterioramento del mercato del lavoro - analizza il manager di AllianceBernstein - L’inflazione dovrebbe restare ancora elevata negli Stati Uniti e in Europa e questo suggerisce un’esposizione adeguata alle azioni, perché storicamente hanno offerto una copertura efficace contro la crescita dei prezzi e hanno registrato regolarmente rendimenti superiori al carovita negli ultimi 100 anni”.



LE "MAGNIFICHE 7"


Finora i guadagni sui mercati azionari hanno premiato soprattutto alcune delle più grandi imprese tecnologiche del mondo, le cosiddette "Magnifiche sette" (Alphabet - Google), Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, NVIDIA e Tesla), la maggior parte delle quali continua a cavalcare l'onda della rivoluzione creata dall'intelligenza artificiale generativa. “Di recente alcune delle Magnifiche 7 hanno pubblicato risultati inferiori alle attese - spiega ancora Nelson Yu - mentre altre, come NVIDIA e Meta, hanno mostrato risultati di bilancio e performance di Borsa più brillanti. In parallelo, spuntano segnali che fanno immaginare un aumento dell'ampiezza del mercato”.

OPPORTUNITÀ PER GESTORI ATTIVI


La bassissima correlazione a coppie tra le azioni segnala, ad esempio, che i singoli titoli evidenziano un andamento più indipendente: un indicatore inequivocabile, secondo la ricerca AB, di opportunità per i gestori attivi. “Intravediamo opportunità nelle altre 'Magnifiche', ovvero in imprese con bilanci solidi, flussi di utili regolari e un significativo potenziale di crescita, che non sono ancora state premiate dagli investitori. Aziende come queste si trovano in tutti i settori e i comparti produttivi, compresi i segmenti value e i mercati emergenti”, specifica il manager di AllianceBernstein.

LE PREVISIONI PER L’MSCI EUROPE GROWTH INDEX


Le previsioni di crescita dei profitti delle società industriali incluse nell'MSCI Europe Growth Index indicano un +15,9% nel 2025, comparabile a quello dei titoli growth statunitensi. Anche il settore della sanità sta scoprendo come utilizzare l'IA per migliorare l'efficienza e come sfruttare gli algoritmi per trovare potenziali farmaci più efficaci. Si tratta di un settore che rappresenta il 10% del Pil globale e che, inoltre, dovrebbe beneficiare della domanda relativa all'invecchiamento delle popolazioni dei mercati sviluppati.

GUARDARE ALLE "ALTRE MAGNIFICHE"


“La buona notizia è che in base alla nostra ricerca, in una prospettiva storica, i casi di aziende con utili inaspettatamente elevati sono attualmente superiori alla media, ma vengono spesso trascurati dagli investitori troppo focalizzati su un gruppetto di mega cap”, commenta ancora Yu. Il quale, a proposito delle preoccupazioni geopolitiche sullo sfondo - dalle guerre in Medio Oriente e in Ucraina agli esiti delle recenti elezioni in Francia, Regno Unito, India, Sudafrica, Messico e Argentina, e in attesa di quelle presidenziali statunitensi di novembre – richiama le esperienze del passato.

CONCENTRARSI SUI FONDAMENTALI AZIENDALI


“La storia - conclude l’Head of Equities di AllianceBernstein - insegna che spesso l'effetto finale delle elezioni su economie, mercati e aziende è molto diverso da quello previsto. I gestori attivi devono individuare i rischi politici ed evitare le aziende esposte a situazioni critiche che potrebbero avere la meglio su risultati finanziari controllabili. E’ indispensabile mantenere la concentrazione sui fondamentali aziendali e individuare le società in grado di superare le tensioni derivanti dalle decisioni politiche, come quelle relative ai dazi”.

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