Lo scenario
GAM Investments indica agli investitori come muoversi tra politica cinese, Bce e Fed
Mentre è cominciato a Pechino il Plenum del Comitato permanente del Partito Comunista Cinese focalizzato su crescita economica e sicurezza nazionale, si cercano di capire gli impatti delle prossime mosse di Bce e Fed
di Leo Campagna 17 Luglio 2024 19:30
E’ cominciato a Pechino il Plenum del Comitato permanente del Partito Comunista Cinese proprio mentre è stato diffuso il dato di crescita del paese nel secondo trimestre pari al 4,7% su base annua, al di sotto delle previsioni (5,1%) e del trimestre precedente (5,3%). Nei quattro giorni di discussioni dell’élite governativa cinese il focus sarà non a caso sugli squilibri strutturali dell’economia, oltre che sul debito delle municipalità, sulle riforme necessarie e sulle misure straordinarie di cui il settore immobiliare ha ancora bisogno. Dovrà essere trovato un difficile equilibrio tra il desiderio di una soddisfacente crescita economica e l’ossessione per la sicurezza nazionale.
“Alla fine dei quattro giorni di lavori saranno rese note le linee guida fino al 2027 e, soprattutto, le iniziative e le riforme per tentare di centrare l’obiettivo di crescita che quest’anno è stabilito al 5%” commenta, nel suo ultimo Alpha&Beta, Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Il problema è che l’ossessione della sicurezza nazionale ostacola le società estere e la produzione si orienta verso una maggiore autosufficienza mentre l’insufficienza dei consumi interni (soltanto +2% a giugno) non consente al paese di rinunciare alle esportazioni. D’altra parte la divergenza registrata a giugno tra le esportazioni (+8,6% rispetto all’anno precedente) e le importazioni (-2,3%) non può proseguire nel tempo.
“In questi quattro giorni dovrebbe essere confermata la rotta tracciata finora da Xi Jinping e l’adozione di riforme adottate in continuità con l’azione di governo. Ma gli approfondimenti durante il Plenum potrebbero risultare illuminanti dal momento che la Cina affronta un rallentamento serio, con difficoltà di ordine strutturale (la domanda domestica insufficiente, il settore immobiliare) e nei rapporti con l’esterno (l’obiettivo dell’autosufficienza tecnologica, i dazi applicati anche dall’Europa)” spiega Benetti che ritiene possa essere discusso anche l’arresto dell’accumulo del debito degli enti locali.
Sullo sfondo il mercato azionario cinese che riflette il malessere dell’economia e continua a deludere gli investitori. Dopo l’effimero mini-rally tra febbraio e aprile, l’indice si trova a un livello sopra i precedenti minimi. E, sebbene l’attuale configurazione dell’indice indicherebbe un possibile cambiamento al rialzo con valutazioni ancora contenute, la cautela resta d’obbligo. Nonostante alcune caratteristiche distintive delle aziende cinesi come il costo del lavoro ancora basso e, più rilevante, le economie di scala di cui sono capaci.
Per quanto riguarda invece i consumi, sono degni di nota quelli dei ricchi e dei super-ricchi, mai condizionati dalla congiuntura e che sono stimati ancora al rialzo e che pongono la Cina, assieme agli Stati Uniti, come mercato di riferimento delle società del lusso. “In GAM stimiamo che nei prossimi cinque anni la spesa per beni ed esperienze di alta gamma crescerà di quasi ottanta miliardi di euro sostenuta dai cambiamenti demografici, dalla crescita della classe media e dell'importanza dello status sociale” riferisce Benetti.
Con una differenza importante rispetto a prima della pandemia, quando gli acquisti dei cinesi nel lusso erano fatti in larga misura durante i viaggi in Europa e negli Stati Uniti.
“Adesso, non soltanto perché si viaggia meno, ma anche perché lo impone il governo di Pechino che vuole che una quota maggiore della spesa del lusso resti in patria, la gran parte degli acquisti viene effettuata nel paese, nei negozi fisici o online” riferisce il manager di GAM Investments, ricordando come le grandi maison del lusso si siano subito adeguate con una fitta e diffusa rete di negozi di lusso in Cina con assortimenti più ricchi.
“Gli investitori dovrebbero tenere conto del supporto decisivo al settore del lusso garantito dai consumi dei beni di fascia alta in Cina e nella regione asiatica. L’investimento nel settore del lusso offre credibili attese di rendimento e costituisce una forma di protezione contro l'inflazione: le aziende del lusso hanno il potere di adeguare i listini senza preoccuparsi del fatturato, le decisioni di acquisto dei consumatori ultraricchi non tengono conto del prezzo” specifica Benetti.
In attesa di conosce gli sviluppi del Plenum del Comitato Centrale cinese, l’attenzione va anche alla riunione della Bce di questa settimana. Secondo il manager di GAM Investments è improbabile che vengano prese decisioni sui tassi, anche perché le recenti dichiarazioni di Lagarde e di altri membri del Board hanno indicato la necessità di più tempo e maggiori dati prima di procedere a un nuovo taglio. Negli Stati Uniti, invece, le ultime rilevazioni dell’inflazione e le dichiarazioni di Powell a Capitol Hill sembrano alimentare le attese di un possibile taglio dei tassi nella riunione di settembre, rilevanti per gli effetti sul dollaro e sui rendimenti dei Treasury. Continuando tuttavia a seguire con attenzione anche gli sviluppi della campagna per le presidenziali, divenuta ancora più cruciale dopo l’attentato a Trump.
LE LINEE GUIDA FINO AL 2027
“Alla fine dei quattro giorni di lavori saranno rese note le linee guida fino al 2027 e, soprattutto, le iniziative e le riforme per tentare di centrare l’obiettivo di crescita che quest’anno è stabilito al 5%” commenta, nel suo ultimo Alpha&Beta, Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Il problema è che l’ossessione della sicurezza nazionale ostacola le società estere e la produzione si orienta verso una maggiore autosufficienza mentre l’insufficienza dei consumi interni (soltanto +2% a giugno) non consente al paese di rinunciare alle esportazioni. D’altra parte la divergenza registrata a giugno tra le esportazioni (+8,6% rispetto all’anno precedente) e le importazioni (-2,3%) non può proseguire nel tempo.
LA ROTTA TRACCIATA FINORA DA XI JINPING
“In questi quattro giorni dovrebbe essere confermata la rotta tracciata finora da Xi Jinping e l’adozione di riforme adottate in continuità con l’azione di governo. Ma gli approfondimenti durante il Plenum potrebbero risultare illuminanti dal momento che la Cina affronta un rallentamento serio, con difficoltà di ordine strutturale (la domanda domestica insufficiente, il settore immobiliare) e nei rapporti con l’esterno (l’obiettivo dell’autosufficienza tecnologica, i dazi applicati anche dall’Europa)” spiega Benetti che ritiene possa essere discusso anche l’arresto dell’accumulo del debito degli enti locali.
IL MERCATO AZIONARO CINESE RIFLETTE IL MALESSERE DELL’ECONOMIA
Sullo sfondo il mercato azionario cinese che riflette il malessere dell’economia e continua a deludere gli investitori. Dopo l’effimero mini-rally tra febbraio e aprile, l’indice si trova a un livello sopra i precedenti minimi. E, sebbene l’attuale configurazione dell’indice indicherebbe un possibile cambiamento al rialzo con valutazioni ancora contenute, la cautela resta d’obbligo. Nonostante alcune caratteristiche distintive delle aziende cinesi come il costo del lavoro ancora basso e, più rilevante, le economie di scala di cui sono capaci.
I CONSUMI DEI RICCHI E DEI SUPER-RICCHI
Per quanto riguarda invece i consumi, sono degni di nota quelli dei ricchi e dei super-ricchi, mai condizionati dalla congiuntura e che sono stimati ancora al rialzo e che pongono la Cina, assieme agli Stati Uniti, come mercato di riferimento delle società del lusso. “In GAM stimiamo che nei prossimi cinque anni la spesa per beni ed esperienze di alta gamma crescerà di quasi ottanta miliardi di euro sostenuta dai cambiamenti demografici, dalla crescita della classe media e dell'importanza dello status sociale” riferisce Benetti.
LA SPESE PER IL LUSSO DEVE RESTARE IN PATRIA
Con una differenza importante rispetto a prima della pandemia, quando gli acquisti dei cinesi nel lusso erano fatti in larga misura durante i viaggi in Europa e negli Stati Uniti.
“Adesso, non soltanto perché si viaggia meno, ma anche perché lo impone il governo di Pechino che vuole che una quota maggiore della spesa del lusso resti in patria, la gran parte degli acquisti viene effettuata nel paese, nei negozi fisici o online” riferisce il manager di GAM Investments, ricordando come le grandi maison del lusso si siano subito adeguate con una fitta e diffusa rete di negozi di lusso in Cina con assortimenti più ricchi.
L’APPEAL DEL SETTORE LUSSO
“Gli investitori dovrebbero tenere conto del supporto decisivo al settore del lusso garantito dai consumi dei beni di fascia alta in Cina e nella regione asiatica. L’investimento nel settore del lusso offre credibili attese di rendimento e costituisce una forma di protezione contro l'inflazione: le aziende del lusso hanno il potere di adeguare i listini senza preoccuparsi del fatturato, le decisioni di acquisto dei consumatori ultraricchi non tengono conto del prezzo” specifica Benetti.
I POSSIBILI IMPATTI DELLE PROSSIME MOSSE DI BCE E FED
In attesa di conosce gli sviluppi del Plenum del Comitato Centrale cinese, l’attenzione va anche alla riunione della Bce di questa settimana. Secondo il manager di GAM Investments è improbabile che vengano prese decisioni sui tassi, anche perché le recenti dichiarazioni di Lagarde e di altri membri del Board hanno indicato la necessità di più tempo e maggiori dati prima di procedere a un nuovo taglio. Negli Stati Uniti, invece, le ultime rilevazioni dell’inflazione e le dichiarazioni di Powell a Capitol Hill sembrano alimentare le attese di un possibile taglio dei tassi nella riunione di settembre, rilevanti per gli effetti sul dollaro e sui rendimenti dei Treasury. Continuando tuttavia a seguire con attenzione anche gli sviluppi della campagna per le presidenziali, divenuta ancora più cruciale dopo l’attentato a Trump.