Strategie governative
Bce e Fed rimandano tutto a settembre, ma i bond governativi sono ancora una buona scelta
Secondo l'analisi di Generali Investments, l’elevato livello di carry delle strategie governative presenta buone opportunità per chi è in cerca di rendimento
di Annalisa Lospinuso 22 Luglio 2024 16:50
Nessuna novità dall’ultima riunione della Bce, tutto rimandato con molta probabilità a settembre. Secondo Mauro Valle, head of Fixed income di Generali Asset Management, il prossimo taglio avverrà probabilmente a settembre, quando saranno pubblicate le nuove previsioni macroeconomiche per l’Eurozona e saranno disponibili i dati relativi ai salari (che sono comunque visti andare nella giusta direzione).
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto di essere fiduciosa per la discesa dell’inflazione verso il target del 2% nel corso del 2025. “Sarà anche da monitorare – precisa Mauro Valle – l’andamento macroeconomico dell’Eurozona, che dopo un primo trimestre positivo, metà anno sta dando segnali di un marginale rallentamento”.
Anche per quanto riguarda la Fed, che rimane un faro per la Bce, le probabilità di un taglio dei tassi sono aumentate a inizio estate, dopo aver visto dati relativi all’inflazione migliori delle attese e quelli del mercato del lavoro che in progressivo indebolimento. Powell non ha lasciato trapelare nulla sulle tempistiche di una prima sforbiciata dei tagli, ma nelle sue parole gli investitori hanno letto una certa propensione a tagliare.
“Ci aspettiamo – ha continuato head of Fixed income di Generali Asset Management – che nella seconda metà dell’anno i tassi euro dovrebbero consolidare o leggermente scendere, ma non ci aspettiamo che ci siano le condizioni per andare sotto al 2% in maniera stabile. Il contesto di tassi in riduzione dovrebbe favorire la ricerca del rendimento da parte degli investitori e l’attuale livello dei rendimenti rappresenta una buona opportunità per gli investitori. Ci aspettiamo anche che la curva dei rendimenti dell’Eurozona, che per tutta la prima metà del 2024 ha mostrato un livello di inversione in media di circa -40 bps, possa dis-invertirsi per l’atteggiamento meno restrittivo delle Banche centrali”.
Continua a permanere il rischio geopolitico e legato agli ultimi accadimenti politici. Come sottolinea Generali AM, lo spread Oat-Bund è stato spinto fino a 85 bps (+40bps), dopo che Macron ha indetto le elezioni francesi, impattando anche lo spread dei Btp italiani, arrivati a 157bps. La volatilità è scesa, con un rientro degli spread sino a 65bps, in quanto si è evitato lo scenario peggiore per i mercati, una maggioranza estremista, ma la mancanza di una chiara leadership al governo francese renderà piuttosto difficile il processo di riduzione del deficit, come richiesto dall’Unione Europea, con il rischio che le rating agencies mettano in discussione il rating AA della Francia.
“Lo spread dei titoli italiani, dopo essere ampiamente ritornato nel range osservato nel corso del 2024, è ancora valutato positivamente e non vi sono al momento elementi per dire che i Btp non possano continuare a consolidare anche nella seconda parte dell’anno”, ha aggiunto Mauro Valle. I titoli di Stato, negli ultimi anni, sono tornati a svolgere il ruolo difensivo e sono in grado di dare copertura per gli eventi negativi che si potrebbero verificare.
Per quanto riguarda le strategie governative, Generali AM continua a preferire un posizionamento lungo in duration. “Secondo noi l’elevato livello di carry presenta una buona opportunità per gli investitori in cerca di rendimento e ci aspettiamo che, con un trend dell’inflazione al ribasso accompagnato da ulteriori tagli da parte della Bce, i tassi euro possano continuare a scendere. Inoltre siamo sempre sovraesposti sui titoli periferici, con preferenza per Spagna e Grecia”, ha concluso Mauro Valle.
NESSUNA CERTEZZA DALLA LAGARDE
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto di essere fiduciosa per la discesa dell’inflazione verso il target del 2% nel corso del 2025. “Sarà anche da monitorare – precisa Mauro Valle – l’andamento macroeconomico dell’Eurozona, che dopo un primo trimestre positivo, metà anno sta dando segnali di un marginale rallentamento”.
LA FED ATTENDE I PROSSIMI DATI
Anche per quanto riguarda la Fed, che rimane un faro per la Bce, le probabilità di un taglio dei tassi sono aumentate a inizio estate, dopo aver visto dati relativi all’inflazione migliori delle attese e quelli del mercato del lavoro che in progressivo indebolimento. Powell non ha lasciato trapelare nulla sulle tempistiche di una prima sforbiciata dei tagli, ma nelle sue parole gli investitori hanno letto una certa propensione a tagliare.
L'IMPATTO SULLA CURVA DEI RENDIMENTI
“Ci aspettiamo – ha continuato head of Fixed income di Generali Asset Management – che nella seconda metà dell’anno i tassi euro dovrebbero consolidare o leggermente scendere, ma non ci aspettiamo che ci siano le condizioni per andare sotto al 2% in maniera stabile. Il contesto di tassi in riduzione dovrebbe favorire la ricerca del rendimento da parte degli investitori e l’attuale livello dei rendimenti rappresenta una buona opportunità per gli investitori. Ci aspettiamo anche che la curva dei rendimenti dell’Eurozona, che per tutta la prima metà del 2024 ha mostrato un livello di inversione in media di circa -40 bps, possa dis-invertirsi per l’atteggiamento meno restrittivo delle Banche centrali”.
L'IMPATTO DEL RISCHIO GEOPOLITICO
Continua a permanere il rischio geopolitico e legato agli ultimi accadimenti politici. Come sottolinea Generali AM, lo spread Oat-Bund è stato spinto fino a 85 bps (+40bps), dopo che Macron ha indetto le elezioni francesi, impattando anche lo spread dei Btp italiani, arrivati a 157bps. La volatilità è scesa, con un rientro degli spread sino a 65bps, in quanto si è evitato lo scenario peggiore per i mercati, una maggioranza estremista, ma la mancanza di una chiara leadership al governo francese renderà piuttosto difficile il processo di riduzione del deficit, come richiesto dall’Unione Europea, con il rischio che le rating agencies mettano in discussione il rating AA della Francia.
EFFETTO SUGLI SPREAD
“Lo spread dei titoli italiani, dopo essere ampiamente ritornato nel range osservato nel corso del 2024, è ancora valutato positivamente e non vi sono al momento elementi per dire che i Btp non possano continuare a consolidare anche nella seconda parte dell’anno”, ha aggiunto Mauro Valle. I titoli di Stato, negli ultimi anni, sono tornati a svolgere il ruolo difensivo e sono in grado di dare copertura per gli eventi negativi che si potrebbero verificare.
LE STRATEGIE GOVERNATIVE
Per quanto riguarda le strategie governative, Generali AM continua a preferire un posizionamento lungo in duration. “Secondo noi l’elevato livello di carry presenta una buona opportunità per gli investitori in cerca di rendimento e ci aspettiamo che, con un trend dell’inflazione al ribasso accompagnato da ulteriori tagli da parte della Bce, i tassi euro possano continuare a scendere. Inoltre siamo sempre sovraesposti sui titoli periferici, con preferenza per Spagna e Grecia”, ha concluso Mauro Valle.