Estate 2024

Le vacanze a rischio tra aerei e spiagge in sciopero

Il blackout informatico ha mandato in tilt gli aeroporti di tutto il mondo e i balneari minacciano uno sciopero per protestare contro la situazione delle concessioni balneari. Tutti fattori da valutare prima di partire per le vacanze di agosto

di Fabrizio Arnhold 24 Luglio 2024 09:00

financialounge -  aerei sciopero spiagge vacanze
Per la maggior parte dei vacanzieri manca davvero poco per godersi il meritato riposo. Quest’anno, però, le vacanze potrebbero essere meno rilassanti del previsto. Tutta colpa del caos informatico che ha lasciato a terra molti voli nei giorni scorsi negli aeroporti in tilt e dal rischio sciopero in spiaggia per la protesta dei balneari.

DOPO BLACKOUT CROWDSTRIKE RESTANO DISAGI AEREI


Qualche giorno fa il gigantesco blackout informatico, causato dall’errore nell’aggiornamento del software Crowdstrike, ha scatenato il caos in banche, supermercati e aeroporti. Dopo qualche giorno dal problema, però, i disagi restano. A livello globale sono gli aeroporti americani quelli che hanno fatto registrare i disagi maggiori, con il colosso Delta che fatica a riprendere la piena operatività di voli. Ma anche in Europa e in Italia gli effetti si sono fatti sentire. Principalmente con pesanti ritardi.

SCIOPERO SOTTO L’OMBRELLONE?


Per ora è solo una proposta ma è bastato lanciarla per scatenare lo scompiglio tra i vacanzieri che stanno facendo le valigie per raggiungere le spiagge di tutta Italia. “Quando chiuderà il Parlamento per la pausa estiva, se non sarà stato varato un provvedimento legislativo chiarificatore della questione concessoria, chiuderemo gli ombrelloni di tutta Italia”, ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio.

LA PROTESTA DEI BALNEARI


“Abbiamo invocato, inutilmente, da mesi questo provvedimento, insieme alle altre associazioni di categoria, dei Comuni e delle Regioni di ogni orientamento politico. Inascoltate, persino, le molteplici richieste di incontro con il presidente del Consiglio o con un eventuale delegato, al fine di ottenere un chiarimento sull’indirizzo politico del governo su questa importante vicenda”, ha aggiunto Capacchione. Ad accendere la protesta dei balneari è l’incertezza che resta attorno al rinnovo delle concessioni scadute.

LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE


La Corte di giustizia dell’Unione europea ha definito come legittima la possibilità per lo Stato di impossessarsi delle strutture una volta scaduta la concessione senza l’obbligo di indennizzare gli ex gestori dell’impianto. Questo sentenza ha messo sul piede di guerra i balneari che, raggruppati in sette sigle sindacali, hanno scritto una lettera al governo per superare lo stallo e tutelare gli oltre 300mila lavoratori negli stabilimenti, in un comparto che oggi conta oltre 30mila imprese. Un altro fattore di rischio, insomma, che potrebbe se non rovinare, sicuramente guastare le vacanze dei milioni di italiani che si stanno preparando per partire ad agosto.

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