Politica monetaria

Le opportunità e i rischi negli scenari di “moderazione” economica delineati da PGIM Fixed Income

Stati Uniti, Europa, Cina e mercati emergenti dovrebbero confermare un’economia resiliente per i prossimi 12 mesi mentre correnti incrociate politiche e geopolitiche scorrono sotto la superficie

di Leo Campagna 26 Luglio 2024 14:20

financialounge -  economia PGIM Fixed Income politica monteria
Le previsioni di una crescita continua, sostenuta dai presunti tagli dei tassi delle banche centrali e dalla generale accettazione delle continue agevolazioni fiscali portano il Global Macroeconomic Research Team di PGIM Fixed Income a delineare scenari di base di “moderazione” abbastanza simili negli Stati Uniti, in Europa, in Cina e nei mercati emergenti per i prossimi 12 mesi. “Nel frattempo, le correnti incrociate di sconvolgimenti politici, i rinnovati segnali di preoccupazione per la sostenibilità del debito, il percorso incerto della Cina e le continue lotte geopolitiche scorrono sotto la superficie. Il secondo semestre potrebbe essere caratterizzato da periodi di volatilità in entrambe le direzioni senza tuttavia riuscire a far deragliare l'espansione in atto” tengono però a precisare gli esperti del Team.

SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO PUBBLICO


Secondo gli esperti, in autunno potrebbero riemergere le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito di alcuni paesi. Dopo i timori per le elezioni lampo in Francia che hanno evocato la debacle del mini-bilancio del Regno Unito nel 2022, quest’autunno l'attenzione potrebbe spostarsi sul debito pubblico dell'Italia che dovrà affrontare alcuni passaggi politici importanti. “L'Europa può però ora contare su un più vasto repertorio di strumenti rispetto a quelli a sua disposizione in periodi precedenti caratterizzati da una certa volatilità (ad esempio, la Grecia nel 2015). Inoltre una maggiore enfasi sulla flessibilità rispetto all’austerity potrebbe avvantaggiare Paesi come la Francia, l’Italia e il Belgio, nell'ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi della Commissione europea (PDE)” riferiscono i manager del Team di PGIM Fixed Income.

LA SOVRAPERFORMANCE ECONOMICA DEGLI STATI UNITI


Sorvegliata speciale sarà anche la sovraperformance economica degli Stati Uniti, in parte trainata da un significativo impulso fiscale. Mentre il quadro fiscale del paese continua a deteriorarsi, sarà cruciale l’immigrazione: se i flussi in entrata al Paese diminuissero in futuro dopo che negli ultimi anni hanno garantito un numero significativo di persone alla forza lavoro potrebbe essere messa in discussione la sostenibilità dell'espansione statunitense rispetto alle altre economie dei Paesi industrializzati.

ATTESA PER LE DECISIONI DI POLITICA MONETARIA


Per quanto riguarda invece le politiche monetarie, dopo il taglio dei tassi di giugno, la Bce ha guadagnato tempo per le prossime mosse. “Prevediamo altri due tagli nel 2024, portando i tassi al 3,25% entro la fine dell'anno. I futuri tagli dei tassi della Bce dovrebbero essere meno drastici e si concluderanno con un tasso terminale più elevato rispetto ai precedenti cicli di allentamento” puntualizzano i professionisti del Team. I quali ritengono poi probabile un’inflazione USA nell'area del 2,5% nei mesi a venire, e almeno un taglio di 25 punti base nel 2024 da parte della Fed probabilmente a dicembre. “Se non riuscisse a tagliare i tassi quest'anno, potrebbe spostare i tagli nel 2025; pertanto, prevediamo un totale di 150 punti base di tagli ai tassi della Fed fino al prossimo anno” specificano gli esperti del Team di PGIM Fixed Income.

LE SCELTE DELLA BOJ E DEL GOVERNO DI PECHINO


In Asia, la pressione sullo yen e i rischi di un focolaio di inflazione, potrebbero indurre la Bank of Japan (BoJ) a interventi più rapidi, con il potenziale di più rialzi dei tassi all'anno e un quantitative tightening che potrebbe iniziare nella seconda metà del 2024. “Per quanto riguarda infine la Cina è improbabile che riesca a trainare l'economia mondiale. Le autorità di Pechino hanno adottato un approccio di stimolo graduale dopo la correzione del settore immobiliare del Paese, consapevoli che un'azione rapida e consistente potrebbe favorire il deprezzamento del CNY e i problemi di sovraccapacità” argomentano i manager del Team.

SCENARI DI BASE DI ‘MODERAZIONE’ PER L’AREA EURO E GLI USA


Lo scenario di base per l'area dell'euro passa da una “weakflation” a una moderazione con una probabilità del 40%, rispetto al 25% del secondo trimestre. Dovrebbe prevalere lo slancio economico verso il suo potenziale, sostenuto dal calo dell'inflazione, dall'aumento dei redditi reali e da una maggiore spesa delle famiglie grazie anche al calo dei prezzi dell'energia. “Anche negli Stati Uniti il nostro scenario di base è passato da “weakflation” a moderazione (dal 25% del secondo trimestre al 35%) contraddistinto da una crescita solida (2,0%) e un'inflazione PCE che converge verso l'obiettivo del 2% fissato dalla Fed.” conclude il Global Macroeconomic Research Team di PGIM Fixed Income

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