L'outlook

Candriam traccia la rotta per navigare in tempi di incertezza nei mercati obbligazionari

La casa d’investimento privilegia i governativi USA a 5 e 10 anni e quelli della Spagna, mantiene un approccio selettivo nell’IG, ha portato a neutrale la view sull'high yield in euro, ed è neutrale sul debito sovrano dei paesi emergenti

di Leo Campagna 27 Luglio 2024 10:00

financialounge -  Candriam investimenti outlook Philippe Noyard
I recenti dati macroeconomici statunitensi continuano ad indicare una traiettoria verso un allentamento monetario. A giugno, sia l'indice ISM manifatturiero che quello dei servizi sono scivolati sotto quota 50 (livello che indica contrazione dell’attività economica) mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,1% e i dati sull'inflazione (compreso il PCE) sono leggermente diminuiti. “La Federal Reserve ha però mantenuto un atteggiamento relativamente cauto, con i dot plot che indicano ancora meno di 2 tagli dei tassi. Noi riteniamo plausibile che il primo intervento possa avvenire a settembre” fa sapere Philippe Noyard, Global Head of Fixed Income di Candriam.

GLI IMPATTI DELLE ELEZIONI STATUNITENSI DEL 5 NOVEMBRE


Il manager, guarda già alle elezioni statunitensi del 5 novembre, il cui un impatto sullo scenario fiscale degli Stati Uniti e sull'economia in generale sarà rilevante, perché sono destinate ad esercitare forti preoccupazioni sia sul fronte dei tassi che della volatilità. “Il contesto suggerisce di privilegiare una posizione long sui tassi statunitensi. In particolare sulle scadenze a 5 e 10 anni che evidenziano una migliore dinamica di flusso cedolare (carry) rispetto alla parte breve della curva e restano un porto sicuro in caso di un maggiore rischio geopolitico” spiega Noyard.

ATTESI ALTRI DUE TAGLI DEI TASSI QUEST’ANNO NELLA ZONA EURO


Nella zona euro, invece, il manager di Candriam, prevede altri due tagli dei tassi quest'anno, il prossimo dei quali a settembre, ricordando, inoltre, che le stime di inflazione e crescita per il 2024 e il 2025 sono state riviste al rialzo, sebbene le aspettative inflazionistiche siano ancora inferiori a quelle di dicembre 2023. “In questo scenario “riferisce Noyard “pur mantenendo un leggero sovrappeso sui tassi in euro, aspettiamo condizioni migliori per prendere profitto dalla nostra posizione. Manteniamo però il sottopeso sulla Francia”.

ESPOSTI AL RIALZO (LONG) SULLA SPAGNA


Secondo il manager i tassi e gli spread francesi dovrebbero continuare a soffrire l'incertezza sulla possibile formazione di un governo e sulle successive politiche fiscali. “Allargando lo sguardo al segmento non-core, vediamo valutazioni accettabili mentre le dinamiche dell'offerta sono ora più favorevoli ad eccezione dell'Italia. Ci siamo invece esposti al rialzo (long) sulla Spagna, premiando la stabilità politica e una situazione fiscale notevolmente migliorata” specifica Noyard che conferma poi la view neutrale sull’asset class investment grade in euro, perché gli spread rimangono a livelli molto ristretti e non sembrano prezzare adeguatamente i rischi.

L’ANDAMENTO DEI SETTORI IG


Gli eventi politici in Francia hanno determinato la volatilità settoriale nel mese provocando un allargamento degli spread nei settori assicurativo, bancario, utility, edilizia e media, in funzione della loro esposizione diretta e indiretta al rischio francese. Alcuni settori - materiali di base, chimico, food & beverage e tecnologia – hanno invece evidenziato una certa resilienza sia per la ridotta esposizione diretta alla Francia e sia per storie specifiche aziendali.

HIGH YIELD, VIEW NEUTRALE NELLA ZONA EURO


Nell’ambito high yield, il manager di Candriam, conferma la view negativa per i titoli statunitensi, dove gli spread non sono interessanti e i fondamentali deboli, mentre ha portato da negativo a neutrale il giudizio nelle emissioni in euro. “Mentre i fondamentali restano positivi, la correzione da quando è aumentata l’incertezza politica in Francia è risultata inferiore a quella del segmento IG. Nel frattempo, la maggior parte delle aziende è impegnata a rimodulare l'indebitamento in modo da adeguare la struttura di capitale al contesto di tassi più elevati più a lungo. Inoltre è incoraggiante che il numero di rising stars risulti maggiore rispetto ai fallen angels, con i crediti più deboli declassati a CCC o rating inferiore” sottolinea Noyard.

POSIZIONE NEUTRALE SUL DEBITO SOVRANO EMERGENTE


Il manager conclude la sua analisi segnalando una posizione neutrale sul debito sovrano dei paesi emergenti. “Riteniamo che i prezzi incorporino già aspetti importanti come la dinamica inflazionistica positiva, l'allentamento delle banche centrali e il consolidamento fiscale. Sui titoli corporate dei mercati emergenti abbiamo una posizione positiva ma abbiamo preso profitto perché gli spread ci sembrano molto ristretti in un contesto globale che sta diventando meno favorevole” conclude il Global Head of Fixed Income di Candriam.

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