L'analisi

La straordinaria performance del settore bancario nell'ultimo anno, ecco perché

A un anno dalla mini-crisi bancaria del 2023, i fondamentali delle banche europee sono migliorati e le loro obbligazioni hanno sovraperformato. Badis Chibani, analista di Neuberger Berman, spiega i motivi di questo successo

di Davide Lentini 29 Luglio 2024 11:32

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Il settore bancario si sta dimostrando come uno dei più performanti in tutta l’Eurozona. Quasi impensabile dopo il crollo di Credit Suisse a marzo 2023. Eppure è successo: dopo un periodo tumultuoso, lo scorso anno le banche europee hanno registrato i migliori risultati finanziari in oltre un decennio. Numeri positivi determinati dall'aumento dei ricavi dovuti al miglioramento dei margini, grazie ai molteplici aumenti dei tassi iniziati nella seconda metà del 2022.

ATTESA NORMALIZZAZIONE, CON BASE SOLIDA


“Fondamentalmente - spiega Badis Chibani, CFA, Senior Research Analyst di Neuberger Berman - il settore è passato da una fase di bassa redditività e limitata distribuzione di capitale a una fase in cui registra ritorni a due cifre sul capitale proprio, ampi coefficienti patrimoniali, la più solida qualità degli attivi della propria storia e una significativa distribuzione di ricavi attraverso il pagamento di dividendi e l'acquisto di azioni proprie. Anche nella prima metà del 2024, il settore è rimasto solido. Sebbene ci aspettiamo una normalizzazione dei fondamentali nel lungo periodo, è probabile che le banche europee mantengano una solida base”.

RIDOTTI GLI SPREAD SULL'OBBLIGAZIONARIO


L’effetto di queste performance dei fondamentali delle banche europee si è fatto sentire positivamente sui mercati, sia nell'azionario sia nel reddito fisso. Nel mercato obbligazionario, tutte le tipologie di strumenti, dalle obbligazioni senior a quelle ibride, come gli AT1, Additional Tier 1, hanno visto i propri spread secondari restringersi continuamente da marzo 2023. “Le autorità di regolamentazione bancaria europee hanno svolto un ruolo cruciale in questa ripresa - sottolinea Chibani - lanciando messaggi forti e rassicuranti negli ultimi 16 mesi”.

I FATTORI DETERMINANTI


Ma sono diversi i fattori che hanno aiutato il settore. A favorire la performance degli AT1 negli ultimi mesi sono stati, ad esempio, il calo dei premi per il rischio azionario e la minore volatilità dei tassi. L'attuale situazione di mercato è diventata così favorevole per gli emittenti che molte banche stanno scegliendo di sostituire gli AT1 con nuove emissioni ed esercizi di gestione delle passività, piuttosto che aspettare la data di call per entrare sul mercato primario.

L'ANALISI DELLE EMISSIONI


“Siamo passati da uno scenario in cui il rischio di estensione era una preoccupazione a uno in cui il mercato è aperto a quasi tutte le banche disposte a emettere - spiega ancora l’analista di Neuberger Berman - Alla luce di questi sviluppi la selezione delle obbligazioni AT1 richiede ora un approccio più sfumato, obbligazione per obbligazione, piuttosto che una strategia unica. A nostro avviso, gli investitori devono essere costruttivi nel processo di selezione, concentrandosi sugli attributi e sulle condizioni specifiche di ciascuna emissione”.

È IL MOMENTO DELLE OPPORTUNITÀ


Alla luce di quest’analisi Badis Chibani, CFA, Senior Research Analyst di Neuberger Berman, definisce “straordinaria” la trasformazione del settore bancario europeo nell'ultimo anno. “Dalle conseguenze del crollo del Credit Suisse al raggiungimento di performance finanziarie stellari - conclude - le banche europee hanno dimostrato resilienza e capacità di adattamento. È chiaro che, sebbene sia probabile una certa normalizzazione dei fondamentali, il settore rimane solido e offre opportunità promettenti per gli investitori più attenti”.

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