Weekly Bulletin

Wall Street alle prese con le incertezze su Big Tech e elezioni Usa

Small cap, industriali e bancari minori, sostenuti da attese di tagli Fed, visti nuovi protagonisti, mentre il campo Dem passa dal pessimismo su Biden all’entusiasmo per Harris. Solo suggestioni mediatiche?

di Stefano Caratelli 29 Luglio 2024 08:17

financialounge -  elezioni usa 2024 Wall Street Weekly Bulletin
Diversi analisti e grandi testare finanziarie stanno cavalcando il tema di una Grande Rotazione che sarebbe in corso a Wall Street con un passaggio della leadership di mercato dai tecnologici, trainati nel rally degli ultimi 18 mesi dal tema dell’Intelligenza Artificiale, e i titoli rimasti indietro, dalle small cap del Russel 2000 agli industriali, fino ai bancari minori, che nell’ultima ventina di giorni hanno messo a segno un rialzo di quasi il 20%. Il 22 luglio il WSJ ha addirittura titolato su una svolta di “proporzioni storiche” che pochi investitori hanno visto arrivare, sottolineando la miglior settimana messa a segno dal lontano 1986 dall’indice delle small cap di Wall Street rispetto allo S&P 500, e notando che non è mai stato così avanti rispetto alle altre componenti dal post-bolla delle dot.com nel 2001. Il Journal cita due fattori a supporto del trend: l’inflazione che frena e la Fed che si prepara a tagliare, e la prospettiva di un ritorno di Trump alla Casa Bianca, con la sua agenda fatta di deregolamentazione e supporto a tassi più bassi.

AGLI ESTREMI DEBOLEZZE E FORZE RELATIVE


Sul fronte opposto cita la recente debolezza relativa dei Big Tech, nonostante continuino a infilare utili stellari e godano di salde posizioni dominanti nei rispettivi mercati. La penetrazione pervasiva dell’IA ha sostenuto i colossi tecnologici ma può rilevarsi anche un’arma a doppio taglio, come mostra la sfida esistenziale che potrebbe arrivare all’algoritmo di ricerca alla base del successo della casa di Mountain View dal Search GPT di OpenAI. In ogni caso il recente buon momento del Russel 2000 è poco più di un sussulto, da inizio anno l’indice è sostanzialmente piatto e le società che lo compongono sono alle prese con problemi di redditività e debito, per la gran parte emesso tasso variabile e quindi particolarmente sensibile alla politica monetaria. L’avvio di un ciclo robusto di tagli da parte della Fed sarebbe di grande aiuto su entrambi i fronti, ma ci sono anche molti dubbi che la Banca Centrale possa passare rapidamente dalla prudenza all’espansione.

BLACKROCK DIFFIDA E RESTA FEDELE AI MEGATREND


I sostenitori della Grande Rotazione citano anche il buon momento di industriali e bancari minori americani, reduci dallo shock del collasso della Silicon Valley Bank nella primavera del 2023 che ne mise a dura prova la tenuta. Anche qui la prospettiva di tassi più bassi a lungo fornisce indubbiamente supporto. Ma all’appello dei protagonisti della svolta mancano però ancora i grandi nomi dei beni di consumo, nonostante un’economia USA che corre, come ha dovuto ammettere lo stesso WSJ. Non tutti si uniscono all’entusiasmo del Journal e degli analisti. BlackRock, ad esempio, nel suo ultimo commento su mercati e investimenti, diffida della rotazione e continua a restare investita sui mega trend del digitale e dell’IA, prevedendo uno scenario meno roseo per inflazione e tassi della Fed, che renderà incerto il percorso di recupero dei ritardatari di Wall Street.

DAL PESSIMISMO SU BIDEN ALL’ENTUSIASMO PER HARRIS


Sullo sfondo di economie e mercati dominano sempre le presidenziali di novembre, in uno scenario anche qui dominato da una “Grande Rotazione”, seguita all’abbandono di Joe Biden, che ha investito la leadership Dem e i media schierati sullo stesso fronte, che con una virata di 180 gradi sono passati dallo scetticismo sulla spendibilità di Kamala Harris come sfidante di Trump alla sua “beatificazione” come candidata ideale per conquistare la Casa Bianca. Una convinzione che trova supporto nei sondaggi, ma solo in quelli “nazionali” che non tengono conto del meccanismo elettorale americano basato sui Grandi Elettori, che nel 2016 indussero a festeggiare in anticipo una vittoria schiacciante di Hillary Clinton poi sonoramente battuta nel conteggio dei voti reali.

DUE POLITICHE CON IMPLICAZIONI INFLAZIONISTICHE


Anche i sondaggi limitati agli “swing States” in bilico dove si deciderà effettivamente il nuovo Presidente, vale a dire Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin, registrano un recupero di Harris rispetto a Biden prima del ritiro, ma resta comunque dietro a Trump anche se di uno stretto margine. Quello che sembra abbastanza certo è che chiunque vinca seguirà una politica con implicazioni inflazionistiche, anche se con obiettivi del tutto diversi, mantenendo la Fed cauta in attesa del voto e dipendente dai dati anche dopo.

BOTTOM LINE


L’agosto che sta per iniziare è tradizionalmente un mese favorevole a facili entusiasmi o pessimismi, destinati di solito a rientrare dopo il Labor Day, che quest’anno si celebra il 2 settembre, e che segna il ritorno alla normalità as usual per mercati e investitori. Non è il momento adatto per prendere decisioni di lungo termine, casomai per profittare di episodi di volatilità per rafforzare il proprio posizionamento strategico.

Trending