I risultati

Utili e ricavi record per Mediobanca

L’istituto ha chiuso l’esercizio 2023-2024 con un utile netto record di 1,27 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente e oltre le attese del consensus. La soddisfazione dell’ad Nagel

di Antonio Cardarelli 1 Agosto 2024 11:21

financialounge
Esercizio 2023-2024 in positivo per Mediobanca, che ha chiuso con un utile netto record di 1,27 miliardi, in crescita del 24,1% rispetto all'anno precedente e superiore agli 1,25 miliardi previsti dagli analisti. Guardando al quarto trimestre, l’utile è cresciuto del 39% a 327 milioni, oltre i 303 previsti. Tuttavia, nonostante un’ottima partenza, il titolo è finito in rosso appesantito dalla debolezza generale degli indici europei, incluso il Ftse Mib.

RICAVI IN AUMENTO


Nel corso dell’esercizio annuale è stata registrata anche una crescita dei ricavi, saliti del 9,2% a 3,6 miliardi, con margine di interesse a 1,98 miliardi (+10%), commissioni a 940 milioni (+11%). In salita del 9,1% a 1,5 miliardi i costi di struttura, per un rapporto cost/income stabile al 43%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è migliorato di 20 punti base rispetto a un anno fa al 16,1%.

REMUNERAZIONE DEGLI STAKEHOLDER


Nella nota di presentazione dei risultati, Mediobanca sottolinea l’elevata remunerazione degli stakeholder, con 1,1 miliardi di distribuzione complessiva e una crescita del 50% in un anno. Il dividendo unitario è stato di 1,07 euro (+26% annuo), di cui 0,51 di acconto pagato a maggio e 0,56 di saldo da pagare a novembre. Il cda, inoltre, ha proposto un nuovo piano di buyback da 385 milioni da eseguire nell'esercizio 2024-2025. “Abbiamo iniziato il secondo anno del Piano 'One Brand - One Culture' con obiettivo di essere una delle migliori storie di crescita e remunerazione per tutti gli stakeholder”, ha spiegato Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. Nagel ha parlato di “risultati 'storici” che rappresentano “un brillante avvio del Piano, confermandone gli obiettivi, la visione e la traiettoria”.

L’APPORTO DI GENERALI


Guardando ancora al conto economico, l'apporto all'equity method di Assicurazioni Generali è pari a 503 milioni, in aumento del 13,6% rispetto allo scorso anno (442,8 milioni) “grazie alla crescita registrata in tutti i segmenti di business riflettendo la resilienza e diversificazione delle fonti di utili nonostante la maggiore incidenza di danni catastrofali”. Quanto agli aggregati patrimoniali, il totale attivo cresce da 91,6 a 99,2 miliardi, “in gran parte per la maggior attività di tesoreria fronteggiata da passività a breve”. Gli impieghi a clientela si mantengono stabili a 52,4 miliardi con una dinamica positiva del Consumer (+5,1%, a 15,2 miliardi) che compensa il calo del Corporate and investment banking (-3%) malgrado la tenuta del factoring (+3,1% a 2,9 miliardi). Il Wealth management resta invariato a 16,8 miliardi mentre le Holding Functions risentono, oltre che della cessione di Revalea (-238,8 milioni), della flessione del Leasing (-11,1% a 1,2 miliardi. Le attività deteriorate lorde sono pari a 1,3 miliardi.

LE PAROLE DI NAGEL


“Credo che i nostri risultati siano migliori delle aspettative e che questo riguardi tutti gli azionisti. Starà a ciascuno di essi apprezzarli e giudicarli – ha detto Nagel commentando i risultati – Quanto alla nostra partecipata Generali, possiamo solo sottolineare il contributo positivo che dà al conto economico della banca e quindi esprimere soddisfazione per l'operato dei vertici e del consiglio”.

Read more:
Trending