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Rotazione azionaria al via, cosa aspettarsi secondo gli esperti di Amundi

Essenziale tornare ai fondamentali, esaminare le valutazioni e rimanere disciplinati cercando di distinguere tra titoli le cui valutazioni sono costose e quelli con un potenziale di crescita sostenibile

di Leo Campagna 5 Agosto 2024 17:42

financialounge -  Amundi Matteo Germano mercati Vincent Mortier
Il rapporto sul CPI (Consumer Price Index) USA di luglio ha incrementato le probabilità di un taglio dei tassi della Fed a settembre mentre i più recenti timori sulle restrizioni all'industria dei chip hanno rafforzato i segnali iniziali di una possibile rotazione azionaria. Una dinamica capace di alimentare il potenziale per un ampliamento del rally, che non dovrebbe tuttavia essere lineare e, inoltre, procedere in più passaggi. “Uno scenario che dovrebbe determinare opportunità in aree e segmenti finora trascurati, fermo restando la traiettoria degli utili” fanno sapere Vincent Mortier, Group CIO di Amundi, e Matteo Germano, Deputy Group CIO di Amundi.

L’EVOLUZIONE DELL’ECONOMIA STATUNITENSE


Altrettanto cruciali, per i due manager, saranno anche altri fattori come l’evoluzione dell’economia statunitense. Nel secondo semestre, dovrebbe lievemente decelerare, sulla scia del riequilibrio dei mercati del lavoro, dell'indebolimento dei consumi e della divergenza tra i consumatori benestanti e quelli a basso reddito. In parallelo, le banche centrali tra cui Fed, BCE e BoE, dovrebbero proseguire con la loro traiettoria disinflazionistica mantenendo un atteggiamento prudente in funzione dei dati macro in uscita. “Un percorso impervio che non consente errori: tagliare i tassi troppo presto rischierebbe di far riemergere l'inflazione in un secondo momento, mentre ritardare i tagli potrebbe richiedere riduzioni più marcate in futuro” sottolineano Mortier  e Germano.

ESUBERANZA FISCALE E ALTI LIVELLI DI DEBITO PUBBLICO


Secondo i quali i tassi di interesse risulteranno influenzati sia dall’esuberanza fiscale che dagli alti livelli di debito pubblico. Negli Stati Uniti, sia Biden che Trump dovrebbero adottare una politica fiscale espansiva alimentando le riflessioni sull’impatto che la spesa finanziata in deficit avrà sui costi di indebitamento a lungo termine. L’Europa, dal canto suo, potrebbe ricorrere a maggiori investimenti al fine di promuovere l'autosufficienza e la crescita economica interna. “Per tutte queste considerazioni” tengono a precisare i due manager di Amundi “è essenziale tornare ai fondamentali, esaminare le valutazioni e rimanere disciplinati, cercando di distinguere tra titoli le cui valutazioni sono costose e quelli con un potenziale di crescita sostenibile”.

EUROPA, UN MIX DI SETTORI DIFENSIVI E CICLICI DI QUALITA’


In tema di convinzioni d’investimento, Mortier  e Germano confermano la view positiva sulla duration del reddito fisso negli Stati Uniti e in Europa mentre nel debito dei mercati emergenti, pur restando lievemente positivi, hanno declassato le obbligazioni messicane dopo l'insediamento di una nuova leadership politica nel paese. Nell’azionario, invece. Ora sono costruttivi sul Giappone, leggermente positivi sugli Stati Uniti, sulle small cap europee e sul Regno Unito. “Siamo cauti sui segmenti costosi dell’azionario USA preferendo un’allocazione più equamente ponderata, le azioni sottovalutate e la qualità. In Europa, invece, privilegiamo un mix si settori difensivi e ciclici di qualità esposti a mega-trend come la transizione energetica e l'elettrificazione” argomentano i due manager di Amundi.

LA QUALITA’ RESTA IL FATTORE CHIAVE DEL CREDITO


Nel reddito fisso, Mortier  e Germano restano costruttivi su Treasury USA e Gilt britannici in vista dei tagli dei tassi propiziati dai recenti dati sull'inflazione negli Stati Uniti e in Europa. Secondo i due manager anche i TIPS offrono valore a lungo termine mentre è meglio un approccio attivo sui governativi core europei dove pure la loro view è leggermente positiva. “La qualità rimane il fattore chiave del credito e continuiamo a preferire, sia in Europa che negli Stati Unit, all'High Yield (HY) l'Investment Grade (IG) sebbene abbiamo ridotto questa view per tenere conto dei movimenti tattici del mercato” specificano Mortier  e Germano.

LE PROSPETTIVE DEI MERCATI EMERGENTI


La loro analisi si conclude sulle prospettive dei mercati emergenti, che dovrebbero beneficiare sia delle prossime mosse meno restrittive della Fed che da una solida domanda interna. “E’ necessario essere selettivi e valutare i singoli rischi, compresi quelli legati alla geopolitica. In particolare, preferiamo il debito locale e in valuta forte e i paesi con rendimenti reali interessanti, come India e Brasile. In ambito azionario, privilegiamo Corea del Sud, India, Brasile e Sudafrica” concludono i due manager di Amundi.

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