Apertura dei mercati
A Piazza Affari scatta Tim (+1%) dopo l’uscita dal capitale di Inwit
Le Borse europee aprono in positivo dopo la chiusura mista di ieri, mentre Tokyo tenta la rimonta chiudendo a in rialzo del +3,3% dopo il lunedì nero della scorsa settimana
di Annalisa Lospinuso 13 Agosto 2024 09:12
Le Borse europee partono positive nonostante prevalga ancora una debolezza di fondo. Milano apre la seduta a +0,5%, Parigi a +0,4%, bene anche Francoforte (+0,3%), Madrid (+0,4%) e Londra (+0,3%). Tokyo tenta la rimonta chiudendo la seduta in rialzo del 3,3% dopo la chiusura per festività di ieri. Positivi anche Shanghai e Hang Seng.
Il mercato guarderà con attenzione ai prezzi alla produzione americana, che, uniti al dato sull’inflazione Usa previsto per domani, potranno da un lato dare indicazioni sul reale stato di salute dell’economia statunitense e allontanare eventualmente gli spettri della recessione. Intanto, ieri Wall Street ha chiuso contrastata, scontando anche l’incertezza geopolitica con la minaccia di un attacco iraniano ad Israele che è visto come un potenziale rischio per tutti i mercati. A reagire con prontezza è stato il petrolio che ha guadagnato il 3,62% a 79,62 dollari al barile (livello sul quale sta trattando oggi) e durante la giornata ha superato gli 80 dollari al barile, il prezzo più alto degli ultimi dieci anni. I Treasury a 10 anni sono rimasti stabili, attestandosi lunedì al 3,908%, il che suggerisce che gli investitori non si stanno buttando in massa su asset sicuri.
A Piazza Affari occhi puntati su Tim (+1%), dopo la sua uscita dal capitale di Inwit. L'operatore di telecomunicazioni italiano ha dichiarato di aver firmato un accordo con Impulse I, un consorzio guidato dal gruppo di private equity Ardian, per la vendita del suo restante 10% in Daphne 3 che detiene una quota del 29,9% nell'operatore di torri Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) per 250 milioni di euro. L'accordo si basa su una valutazione del prezzo delle azioni Inwit di 10,43 euro. I proventi della vendita non sono inclusi nell'attuale guidance per il 2024. Sotto la lente anche Prysmian (+0,7%), che ha vinto una causa negli Stati Uniti contro la concorrente Sterlite.
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Sul valutario, euro/dollaro inchiodato a 1,093 (come alla vigilia), mentre prosegue la debolezza dello yen che incrocia la moneta unica a 161,5 (da 161,1) e il biglietto verde a 147,6 (da 147,3). In calo anche il gas a 39,6 euro al megawattora (-0,08%) dopo il rallentamento del petrolio.
OCCHIO ALLA PRODUZIONE USA
Il mercato guarderà con attenzione ai prezzi alla produzione americana, che, uniti al dato sull’inflazione Usa previsto per domani, potranno da un lato dare indicazioni sul reale stato di salute dell’economia statunitense e allontanare eventualmente gli spettri della recessione. Intanto, ieri Wall Street ha chiuso contrastata, scontando anche l’incertezza geopolitica con la minaccia di un attacco iraniano ad Israele che è visto come un potenziale rischio per tutti i mercati. A reagire con prontezza è stato il petrolio che ha guadagnato il 3,62% a 79,62 dollari al barile (livello sul quale sta trattando oggi) e durante la giornata ha superato gli 80 dollari al barile, il prezzo più alto degli ultimi dieci anni. I Treasury a 10 anni sono rimasti stabili, attestandosi lunedì al 3,908%, il che suggerisce che gli investitori non si stanno buttando in massa su asset sicuri.
IN RIALZO TIM
A Piazza Affari occhi puntati su Tim (+1%), dopo la sua uscita dal capitale di Inwit. L'operatore di telecomunicazioni italiano ha dichiarato di aver firmato un accordo con Impulse I, un consorzio guidato dal gruppo di private equity Ardian, per la vendita del suo restante 10% in Daphne 3 che detiene una quota del 29,9% nell'operatore di torri Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) per 250 milioni di euro. L'accordo si basa su una valutazione del prezzo delle azioni Inwit di 10,43 euro. I proventi della vendita non sono inclusi nell'attuale guidance per il 2024. Sotto la lente anche Prysmian (+0,7%), che ha vinto una causa negli Stati Uniti contro la concorrente Sterlite.
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Sul valutario, euro/dollaro inchiodato a 1,093 (come alla vigilia), mentre prosegue la debolezza dello yen che incrocia la moneta unica a 161,5 (da 161,1) e il biglietto verde a 147,6 (da 147,3). In calo anche il gas a 39,6 euro al megawattora (-0,08%) dopo il rallentamento del petrolio.
