Fixed Income

DPAM: schiarite in vista, ma il mercato dei tassi invia ancora segnali di rallentamento

Sam Vereecke, Cio Fixed Income di DPAM, ritiene che la volatilità del mercato non sia finita e che finora i mercati siano stati troppo ottimisti sull’economia Usa

di Annalisa Lospinuso 14 Agosto 2024 07:30

financialounge -  DPAM mercati emergenti mercato del credito Sam Vereecke volatilità
La settimana di Ferragosto è iniziata all’insegna di un miglioramento del quadro generale dei mercati, dopo le turbolenze della scorsa settimana. Ma non si può abbassare la guardia. Sam Vereecke, Cio Fixed Income di DPAM, sottolinea che non bisogna pensare che la volatilità del mercato sia finita. “Pur prevedendo un continuo indebolimento dello slancio economico e un’ulteriore normalizzazione dell’inflazione, ci aspettiamo che i dati possano ancora, di tanto in tanto, riservare sorprese. Tuttavia, la direzione di marcia complessiva è chiara”, aggiunge il manager di DPAM.

CALO DEI RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO


Dall’inizio di luglio, il rendimento del Bund decennale è sceso dal 2,6% al 2,15%, mentre il rendimento del Treasury decennale statunitense è passato dal 4,46% al 3,76%. In vista di questo cambiamento DPAM si è posizionata sovrappesando la duration con un orientamento verso l’irripidimento della curva, prevedendo che la curva dei tassi d’interesse si sarebbe resa più ripida con un calo più significativo dei tassi a breve termine rispetto a quelli a lungo termine. “Questa strategia - precisa Sam Vereecke - si basava sulla nostra valutazione che i mercati fossero eccessivamente ottimisti sulle prospettive economiche, soprattutto sulla base di consumi forti negli Usa e di un robusto mercato del lavoro. Abbiamo sempre sostenuto che questa forza sarebbe stata limitata nel tempo, anche se la volatilità del contesto rendeva difficile stabilire con esattezza quando sarebbe venuta meno”.

I DATI MACROECONOMICI USA


I recenti dati sul mercato del lavoro Usa hanno confermato una visione più cauta sul mercato americano. Anche il mercato dei tassi, sottolinea DPAM, sta inviando il segnale di un rallentamento della crescita. “In questo contesto - dice il Cio - le banche stanno sottoperformando poiché il margine di intermediazione potrebbe diminuire e le insolvenze aumentare. A proposito di queste ultime, un livello di leva finanziaria contenuto e un profilo ben bilanciato delle scadenze dovrebbero proteggere la maggior parte delle società dagli effetti di un contesto recessivo”.

IL MERCATO DEL CREDITO


Per quanto riguarda il credito, negli ultimi mesi DPAM aveva ridotto il beta creditizio complessivo dei portafogli e aumentato la duration, sia nell’investment grade che nell’high yield, visto il forte rally degli spread nel primo semestre e l’inizio di una divergenza nei risultati delle società. “L’attuale correzione - conclude Sam Vereecke, Cio Fixed Income di DPAM - sta avendo un impatto sui crediti a più alto beta: gli spread dei finanziari subordinati e degli ibridi societari si stanno allargando più del mercato. Per questa categoria di titoli è stato privilegiato un approccio di rischio bilanciato nei nostri portafogli”.

I MERCATI EMERGENTI


Il rialzo a sorpresa dei tassi da parte della Banca del Giappone ha avuto un forte impatto negativo sulle valute ad alto rendimento, come il peso messicano, il peso colombiano, il real brasiliano e il rand sudafricano negli ultimi giorni, in quanto il carry trade (l’acquisto di valute ad alto rendimento, finanziato con valute a basso rendimento) è stato massicciamente smontato.  Oltre allo yen giapponese, valute come il ringgit malese, il bath tailandese e persino il renminbi cinese hanno registrato una forte performance. “Sul fronte dei tassi, la maggior parte dei mercati locali ha inizialmente seguito il mercato statunitense al ribasso, con l’Europa centrale in testa.  A ciò ha fatto seguito un allargamento degli spread nella parte di questo universo con il rating più basso, soprattutto nella regione subsahariana”, conclude DPAM.

Trending