L'apertura dei mercati

Borse caute dopo il rally di Ferragosto, Goldman Sachs riduce la probabilità di recessione Usa

I mercati guardano al meeting di Jackson Hole e all'intervento di Jerome Powell. Partenza in rosso per la Borsa di Tokyo, Piazza Affari in verde grazie al comparto bancario

di Antonio Cardarelli 19 Agosto 2024 09:12

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
Avvio nel segno della prudenza per i listini europei nella prima seduta della settimana, anche se a guidare è Milano con il Ftse Mib in rialzo dello 0,3% grazie al comparto bancario. Sulla parità, invece, Francoforte e Parigi.

OCCHI SU JACKSON HOLE


Reduci dal rally della settimana di Ferragosto, chiusa con guadagni che non si vedevano da novembre favoriti dai dati su economia e inflazione, i mercati puntano già lo sguardo verso la conferenza di Jackson Hole. Venerdì 23 agosto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, potrebbe sciogliere le riserve sul taglio dei tassi di 25 punti base nel meeting di settembre. Nel frattempo, Goldman Sachs ha ridotto al 20% (dal 25%) la probabilità di una possibile recessione economica negli Usa nei prossimi 12 mesi.

DATI MACRO IN ARRIVO


Nei giorni scorsi i membri della Federal Reserve Mary Daly e Austan Goolsbee hanno parlato di un probabile allentamento monetario a settembre, orientamento che dovrebbe essere confermato dai verbali che verranno pubblicati in settimana. Tuttavia, i dati macro restano in primo piano. Questa settimana (giovedì) sono attesi gli indicatori PMI preliminari di agosto sulle principali economie mondiali, mentre nell'area euro è atteso, sempre giovedì, il dato relativo all'andamento dei salari nell'Eurozona nel secondo trimestre.

TOKYO IN ROSSO


Sui mercati asiatici pausa di riflessione per la Borsa di Tokyo. Appesantito dalle prese di profitto, l’indice Nikkei apre la settimana in calo dell’1,77%. Male soprattutto le azioni delle aziende legate al comparto dei semiconduttori. In positivo le Borse cinesi, con Hong Kong che guadagna poco meno di un punto percentuale.

VALUTE E MATERIE PRIME


Sul fronte materie prime l’oro cede leggermente dopo aver toccato il record di 2.546,20 dollari all'oncia venerdì, ma rimane sopra i 2.500 dollari. Ancora in calo il petrolio mentre il segretario di Stato Usa è in Israele per mediare una tregua: il Brent ottobre è ancora sotto gli 80 dollari al barile a 79,3 dollari (-0,35%, mentre il Wti settembre a 76,5 (-0,5%). L'euro riprende vigore sul dollaro a 1,104 (+0,14%). Prosegue la debolezza dello yen giapponese che incrocia l'euro a 160,63 e il dollaro a 145,49. In lieve calo il gas naturale scambiato ad Amsterdam a 39,52 euro al Mwh (-0,3%).

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