Politica monetaria

Amundi: la Fed taglierà i tassi di 75 punti base entro la fine dell’anno

In vista del meeting di Jackson Hole, gli esperti fanno il punto sulle aspettative. Secondo abrdn Powell annuncerà l’inizio di un ciclo di allentamenti che caratterizzerà le riunioni Fed del 2024

di Antonio Cardarelli 21 Agosto 2024 14:30

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In quest’ultimo scorcio di agosto il tema clou dei mercati è sicuramente la riunione di Jackson Hole. Il protagonista sarà il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che terrà il suo discorso alle 16 italiane di venerdì 23 agosto. Dopo il sell-off della settimana di Ferragosto dovuto al tema carry trade in yen e ai timori per una recessione economica Usa, ora gli investitori si aspettano l’inizio del taglio dei tassi da parte della banca centrale americana.

L’ANALISI DI AMUNDI


È di questo parere Guy Stear, Head of Developed Markets Strategy at Amundi Investment Institute, che sottolinea come, dopo il sell-off, l’S&P sia quasi tornato ai massimi di metà luglio. “Prevediamo che la Fed taglierà i tassi di 75 punti base da qui alla fine dell'anno, con tagli successivi di 25 pb a ogni riunione della Fed, e ci aspettiamo che il presidente della Fed continui a segnalare che un primo taglio dei tassi è previsto a settembre”, spiega l’esperto. Tuttavia, secondo Stear, c'è la possibilità che “gli investitori rimangano delusi dai commenti, se ci dovessero essere riferimenti alla vischiosità dell'inflazione”. Inoltre, secondo l’esperto di Amundi, se i 2 anni statunitensi dovessero tornare a salire al 4,2%, dall'attuale 4,05%, “sarebbe una buona opportunità per aumentare le posizioni lunghe sulla parte a breve della curva dei tassi statunitense”.

ABRDN: ALLENTAMENTO PROGRESSIVO


James McCann, vice capo economista di abrdn, vede una Fed che potrebbe privilegiare la ricerca di un atterraggio morbido riducendo la severità delle misure di politica monetaria con Powell che probabilmente, da Jackson Hole, indicherà l’inizio di un allentamento progressivo per il 2024. L’esperto si sofferma sui dati economici Usa della scorsa settimana, che sembrano scongiurare una recessione imminente. Inoltre, secondo il sondaggio della University of Michigan, il sentiment dei consumatori si è rivelato più forte del previsto in agosto, registrando un aumento di 1,4 punti attestandosi a 67,8, il primo incremento da marzo.

I DATI ECONOMICI USA


Tuttavia, lo stesso McCann sottolinea la debolezza dell’attività immobiliare a luglio, penalizzata anche dall’uragano Beryl che ha colpito il Sud del Paese, e il rallentamento delle nuove costruzioni dopo un inizio d’anno molto positivo. “I responsabili politici potranno avere una prospettiva migliore sullo stato di salute del mercato del lavoro in occasione della pubblicazione delle revisioni di riferimento del Quarterly Census of Employment and Wages (Censimento trimestrale su occupazione e salari) nel corso della settimana. È probabile che siano negative, ma risalgono solo fino a marzo, quindi potrebbero non gettare molta luce sul periodo più recente, che suscita timori di recessione”, conclude McCann.

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