L'apertura dei mercati
Verbali Fed: probabile primo taglio dei tassi a settembre, Borse prudenti
A Piazza Affari in evidenza Webuild dopo il nuovo appalto da 427 milioni di euro per la costruzione di due tunnel tra New York e il New Jersey. Oggi al via il simposio di Jackson Hole, attesa per il discorso di Powell
di Antonio Cardarelli 22 Agosto 2024 09:07
Avvio nel segno della cautela per le Borse europee all'indomani della pubblicazione dei verbali Fed. Il Ftse Mib apre intorno alla parità nonostante lo scatto di Webuild (+1,6%) dopo la nuova commessa ottenuta dalla controllata americana Lane per la costruzione di due tunnel di collegamento tra New York e il New Jersey. Poco sopra la parità, nelle prime battute, Parigi e Francoforte.
Gli attesi verbali della Federal Reserve (relativi alla riunione di fine luglio) hanno confermato l’intenzione dei banchieri centrali Usa di cominciare a tagliare i tassi di interesse nella riunione di settembre. Attualmente, secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c’è il 100% di possibilità di un taglio di almeno 25 punti base il prossimo 18 settembre, con il 30,5% di possibilità riservato a un taglio di 50 punti base. I dati provenienti dal mercato del lavoro, con 818.000 posti creati da marzo 2013 a marzo 2014, confermano un parziale rallentamento dell’economia.
Ulteriori indizi sull’inizio del processo di allentamento monetario potrebbero arrivare da Jackson Hole, in Wyoming, dove oggi comincia il meeting annuale che vede tra i protagonisti proprio Jerome Powell. Il presidente della Fed terrà il suo discorso domani alle 16 italiane. Sempre oggi, negli Usa, è prevista la pubblicazione del dato sui sussidi di disoccupazione: altro indicatore importante per misurare la temperatura dell’economia americana. Secondo l’analisi di Amundi, la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse di 75 punti base entro la fine del 2024.
La pubblicazione dei verbali Fed ha spinto la seduta di ieri a Wall Street. L’indice S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,4%. Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo ha seguito la scia americana: l’indice Nikkei, nonostante la forza dello yen rispetto al dollaro, ha chiuso in rialzo dello 0,68%. Shanghai si avvia verso una chiusura in rosso, mentre il listino di Hong Kong è in positivo di quasi un punto percentuale sostenuto dal recupero dei titoli tecnologici e del settore e-commerce.
Sul mercato valutario, l'euro resta sui massimi da fine 2023 a 1,1146 dollari (da 1,1138 ieri in chiusura). Il prezzo del petrolio resta vicino ai massimi da gennaio dopo quattro giorni di cali legati ai timori sulla tenuta della domanda globale e alle incertezze geopolitiche: il Brent ottobre si attesta a 76 dollari al barile (-0,07%), mentre il Wti di pari scadenza a 71,75 dollari (-0,25%). In rialzo dello 0,5% a 37,2 euro al megawattora il gas sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. L'oro resta sopra quota 2.500 dollari l'oncia.
I VERBALI DELLA FED
Gli attesi verbali della Federal Reserve (relativi alla riunione di fine luglio) hanno confermato l’intenzione dei banchieri centrali Usa di cominciare a tagliare i tassi di interesse nella riunione di settembre. Attualmente, secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c’è il 100% di possibilità di un taglio di almeno 25 punti base il prossimo 18 settembre, con il 30,5% di possibilità riservato a un taglio di 50 punti base. I dati provenienti dal mercato del lavoro, con 818.000 posti creati da marzo 2013 a marzo 2014, confermano un parziale rallentamento dell’economia.
AL VIA IL MEETING DI JACKSON HOLE
Ulteriori indizi sull’inizio del processo di allentamento monetario potrebbero arrivare da Jackson Hole, in Wyoming, dove oggi comincia il meeting annuale che vede tra i protagonisti proprio Jerome Powell. Il presidente della Fed terrà il suo discorso domani alle 16 italiane. Sempre oggi, negli Usa, è prevista la pubblicazione del dato sui sussidi di disoccupazione: altro indicatore importante per misurare la temperatura dell’economia americana. Secondo l’analisi di Amundi, la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse di 75 punti base entro la fine del 2024.
TOKYO E HONG KONG IN VERDE
La pubblicazione dei verbali Fed ha spinto la seduta di ieri a Wall Street. L’indice S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,4%. Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo ha seguito la scia americana: l’indice Nikkei, nonostante la forza dello yen rispetto al dollaro, ha chiuso in rialzo dello 0,68%. Shanghai si avvia verso una chiusura in rosso, mentre il listino di Hong Kong è in positivo di quasi un punto percentuale sostenuto dal recupero dei titoli tecnologici e del settore e-commerce.
VALUTE E MATERIE PRIME
Sul mercato valutario, l'euro resta sui massimi da fine 2023 a 1,1146 dollari (da 1,1138 ieri in chiusura). Il prezzo del petrolio resta vicino ai massimi da gennaio dopo quattro giorni di cali legati ai timori sulla tenuta della domanda globale e alle incertezze geopolitiche: il Brent ottobre si attesta a 76 dollari al barile (-0,07%), mentre il Wti di pari scadenza a 71,75 dollari (-0,25%). In rialzo dello 0,5% a 37,2 euro al megawattora il gas sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. L'oro resta sopra quota 2.500 dollari l'oncia.
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