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Rumore di fondo

Agosto ha confermato: meglio non seguire giornali e Tg che fanno titoli catastrofisti sulle Borse

Per molti media ogni ribasso è sempre occasione per fare titoli esagerati acchiappa-click che aumentano solo il panico. Si è visto anche questo mese col lunedì nero, già pienamente recuperato

di Controredazione 23 Agosto 2024 07:55

financialounge -  mercati The Contrarian
Lo abbiamo visto in questo agosto col lunedì nero delle Borse, già pienamente recuperato dai listini azionari, ma lo avevamo già visto nel crollo dei mercati a inizio Covid e lo si è visto tante altre volte: appena c’è un forte ribasso dei listini tanti giornali, a partire da diversi economici, e quasi tutti i telegiornali immediatamente, senza spesso manco cercare di capire cosa sta succedendo e se si può trattare magari di qualcosa di passeggero, corrono a sparare titoli catastrofisti. Magari buttando lì subito improbabili e irresponsabili similitudini con la grande crisi dei mutui subprime e di Lehman Brothers.

I DANNI PER I PICCOLI INVESTITORI


Risultato: seminano sempre il panico e tanti piccoli investitori spaventati corrono immediatamente a vendere tutto. Poi magari dopo poco tempo il mercato riprende e loro si ritrovano ad aver disinvestito nel momento peggiore. E già, perchè se si prende Wall Street si vede che spesso ci sono correzioni anche forti nei trend rialzisti, così come si vede che sempre il mercato ha recuperato le crisi e negli anni è andato progressivamente a conquistare sempre nuovi record storici. Wall Street è riuscita in questi ultimi anni nonostante una pandemia, la guerra in Ucraina , il conflitto tra Israele e Hamas e l’emergenza inflazione a macinare record: l’indice S&P500 che poco prima del Covid era a quota 3.400 è arrivato quest’anno fino ai 5.600 punti.

CATASTROFISMO MEDIATICO SOLO PER FARE AUDIENCE


Ma a tanti giornali, anche economici, e telegiornali tutto questo non interessa. Loro manco provano a ragionare. Sapete come funziona? Pochi minuti dopo un crollo, per non dire pochi secondi, guardando semplicemente qualche lancio di agenzia, non vedono l'ora di sparare il titolone catastrofista. Si buttano come avvoltoi e calcano la mano. Perché? Semplice, perché la paura fa audience: più click per i giornali online (che vuol dire più pagine viste e quindi più banner, più pubblicità online) e più audience per i telegiornali. Chi fa il titolone stile nuova crisi Lehman di solito è interessato solo a questo, ma ovviamente non lo dice e non lo ammette. Pazienza se poi manda nel panico tanti piccoli risparmiatori. Attenzione, non stiamo dicendo di negare la realtà quando ci sono situazioni critiche sul mercato, stiamo solo affermando che ci vuole la giusta misura, il giusto peso, la giusta riflessione e senso di responsabilità nel dare le notizie. Un conto è provare a raccontare e pesare ciò che succede, altro è appunto sempre e solo correre a fare il titolone sensazionalistico

NON SEGUIRE CHI SEMPRE FA SOLO SENSAZIONALISMO


In America c’è da tanti anni ormai un approccio agli investimenti che si chiama “contrary opinion”. In sostanza si basa sull’idea di muoversi esattamente al contrario rispetto a quello che lasciano intendere quei giornali e tv sempre avvezzi proprio al sensazionalismo mediatico. Altri giustamente dicono di spegnere tutto il rumore di fondo mediatico e fare una selezione di poche, serie, responsabili e soprattutto realmente competenti fonti. Quelle che di solito, guarda caso, non fanno catastrofismo finanziario acchiappa-click. E quindi? Semplice: i giornali online e i telegiornali che a ogni soffio di vento, a ogni correzione del mercato, un secondo dopo vi sparano sempre e comunque il titolo stile grande crisi del 1929 con toni da panico e paura cominciate a non seguirli più, soprattutto nel pieno delle fasi critiche, quando più che mai serve razionalità e tentativo di approfondire realmente le cause e gli effetti. Il panico non serve mai e in tema di risparmio e investimenti è sovente il peggior nemico

Per la cronaca, durante il recente lunedì nero delle Borse di poche settimane fa, mentre tanti piccoli investitori, spaventati proprio dai titoli catastrofisti di molti giornali e telegiornali correvano a vendere, diversi grossi hedge funds compravano a man bassa. E poi i listini azionari hanno recuperato tutto (a Wall Street l’indice S&P500 è già arrivato a riconquistare quota 5.600 punti). Questo dovrebbe fare molto riflettere.

In conclusione permetteteci un piccolo vanto. Nel lunedì nero delle Borse di questo agosto, mentre tanti giornali, anche economici, e praticamente tutti i Tg facevano titoli catastrofisti, Financialounge.com così titolava: “Niente panico, non è un Big Short e le Borse si riprenderanno anche stavolta”.

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