DPAM spiega perché l'Intelligenza Artificiale resta un tema d’investimento interessante

Lo sviluppo dell'IA dovrebbe seguire un percorso a tappe. Secondo DPAM le grandi società tecnologiche scambiano a multipli non troppo distanti dal mercato più ampio, pur offrendo una crescita superiore e bilanci solidi

di Leo Campagna 25 Agosto 2024 09:30

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Il rallentamento dell'attività economica e l’incertezza circa le elezioni statunitensi hanno innescato a inizio agosto il crollo dei mercati, propiziando forti rotazioni di stile (ad esempio, da growth a value, da large a small cap, da esposizione internazionale a domestica). In questi contesti, le aziende la cui generazione di flussi di cassa dipende più dal lungo che dal breve termine, tendono a sottoperformare. “Ci definiamo “investitori macro consapevoli” perché difficilmente agiamo su questi scenari: gli esiti sono troppo imprevedibili e binari” sottolinea Humberto Nardiello, Fund Manager Fundamental Equity, DPAM.

CREARE VALORE NEL TEMPO


Un approccio ritenuto ottimale per creare valore nel tempo, è per concentrarsi sull'innovazione, sulle società che sviluppano nuovi prodotti o servizi interessanti e di qualità superiore, in grado di attirare la domanda indipendentemente (o meno sensibilmente) dal contesto esterno. “L'innovazione genera una crescita dei ricavi che porta a un aumento degli utili e che è il motore ultimo della performance del prezzo delle azioni nel lungo periodo. Ecco perché l'IA è oggi un tema interessante” commenta Nardiello.

HYPERSCALER HI TECH


A questo proposito gli operatori si stanno concentrando sul ritorno di tutti questi investimenti nell'IA. Per esempio, i cosiddetti hyperscaler hi  tech come Microsoft, Alphabet-Google, Amazon e Meta hanno incrementato quest’anno, rispetto al 2023, i loro investimenti annuali aggregati da 125 a 200 miliardi di dollari. Un incremento di 75 miliardi di dollari significativamente superiore alla cadenza annuale di 10 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi osservata nell'ultimo decennio.

ESSERE I PRIMI A SCALARE RAPIDAMENTE


Tuttavia non è possibile stabilire una relazione tra investimenti e ricavi con l’IA: basti pensare che OpenAI, il proprietario di ChatGPT e l'azienda/prodotto più importante nel panorama dell'IA, registra circa tre miliardi di dollari di ricavi. “La maggiore intensità di capitale espressa oggi dagli hyperscaler ricorda quella sperimentata da Microsoft o Amazon 10-15 anni fa, agli albori della migrazione dei mainframe verso il cloud. È solo che ora si concentra in un lasso di tempo più breve, poiché queste aziende vedono l'analogia tra l'essere i primi e scalare rapidamente” puntualizza il manager di DPAM.

I PRECEDENTI STORICI


Ripercorrendo i precedenti storici, Nardiello segnala come Netscape, considerato il browser web che ha “permesso” la nascita di Internet, lanciato nel 1994 abbia visto soltanto quattro anni dopo la nascita di Google (ora Alphabet), l'azienda Internet di maggior successo e profitto. Lo stesso dicasi per l’iPhone, lanciato nel 2007: solo due anni dopo è stata creata Uber mentre ci sono voluti 11 anni per la nascita di TikTok.

DUE CASI D’USO IMPORTANTI PER L’IA


“Al momento notiamo due casi d'uso importanti per l'IA - un approccio molto deterministico e, all'estremità dello spettro, uno non deterministico – mentre tutto ciò che sta in mezzo è ancora in fase concettuale” specifica il manager di DPAM. Il primo caso riguarda principalmente la creazione di codici che consentono agli sviluppatori di software di incrementare in modo significativo la produttività grazie all'utilizzo di strumenti basati sull'IA. È deterministico perché la linea di codice del software funziona o non funziona, con un ciclo di feedback veloce e preciso.

VALUTAZIONI ANCORA ABBASTANZA RAGIONEVOLI


Nell’ambito non deterministico, invece, si posizionano Meta (Facebook/Instagram) e Alphabet (Google). I loro profitti stanno registrando un’accelerazione grazie all'impiego dell'IA per migliorare le raccomandazioni agli utenti (ad esempio il newsfeed) e agli inserzionisti (ad esempio una migliore corrispondenza). Riescono a impiegare l'IA viene per sfruttare l'enorme quantità di dati in tempo reale provenienti dai loro miliardi di utenti giornalieri. “Nel complesso, le valutazioni sono ancora abbastanza ragionevoli, con le mega caps hi tech trattate a multipli non troppo distanti dal mercato più ampio, pur offrendo una crescita superiore e bilanci più solidi”, conclude il Fund Manager Fundamental Equity di DPAM.

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