L'analisi

Tagli dei tassi Fed all’orizzonte: l’obbligazionario continuerà a fornire solidi rendimenti

Dal momento che la Fed è ora altamente restrittiva, TwentyFour AM (affiliata Vontobel) pensa che la mentalità “buy the dip” (comprare il ribasso) continuerà nei periodi di volatilità degli spread

di Leo Campagna 30 Agosto 2024 14:00

financialounge -  George Curtis mercati obbligazioni TwentyFour Asset Management Vontobel
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell nel suo discorso al simposio economico di Jackson Hole ha affermato che è giunto il momento di adeguare la politica monetaria e che il principale fattore che determinerà la direzione e il ritmo dei tagli dei tassi nei prossimi mesi sarà molto probabilmente il mercato del lavoro. Sul versante inflazione, l’altro mandato dell’istituto, sembra invece più rassicurato dopo la battuta d'arresto del 1° trimestre, in parte grazie all'indebolimento del mercato del lavoro stesso. D’altra parte un contesto lavorativo meno teso riduce il rischio di una crescita salariale più elevata.

LA PROSSIMA RIUNIONE DELLA FED DEL 17-18 SETTEMBRE


Nella prossima riunione della Fed del 17-18 settembre è atteso l’aggiornamento del “dot plot” delle proiezioni sui tassi futuri dei membri del comitato che dovrebbe delineare tre tagli di 25 punti base per il resto dell'anno, un taglio a settembre più altri due. “Tuttavia, molto dipenderà da un buon rapporto sul mercato del lavoro il 6 settembre. Attualmente si prevede un lieve calo del tasso di disoccupazione (al 4,2% dal 4,3% di luglio) e un incremento delle buste paga del settore non agricolo (a 160 mila unità dalle 114 mila di luglio)” fa sapere George Curtis, Portfolio Manager, TwentyFour Asset Management (affiliata Vontobel).

POSSIBILE UN PRIMO TAGLIO DI 50 PUNTI BASE


Se l'inflazione dovesse proseguire il trend discendente, alla luce del ritmo di rallentamento del mercato del lavoro negli ultimi sei mesi, Powell dovrebbe essere pronto ad agire se vedrà un ulteriore indebolimento della disoccupazione. “E’ probabile un primo taglio di 25 punti base, ma uno di 50 punti base è certamente sul tavolo se i dati sul lavoro non si stabilizzano, e potrebbe diventare realtà piuttosto rapidamente dopo il recente commento di Powell” argomenta Curtis.

ECONOMIA STATUNITENSE IN BUONA SALUTE


Il manager di TwentyFour AM ritiene l'economia statunitense in buona saluta e capace di evitare una recessione grazie ai bilanci solidi dei consumatori e delle imprese, all’andamento dei consumi, e al trend delle abitazioni. “Tuttavia, il discorso di Powell sembra indicare che la Fed reagirà prima, o con tagli dei tassi più consistenti, a qualsiasi ulteriore deterioramento dei dati, soprattutto se accompagnato da un'altra ondata di panico sui mercati” specifica Curtis.

LA VOLATILITÀ DEGLI ASSET DI RISCHIO


Una dinamica che dovrebbe contribuire a limitare la volatilità degli asset di rischio all'inizio del ciclo di tagli e nei prossimi 6-12 mesi. L'inflazione core dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) è già al 2% su base annua a tre mesi e se il prossimo dato mensile sarà in linea con le aspettative, lo sarà anche l'inflazione core delle spese per consumi personali (PCE). La Fed dovrebbe sovrappesare i rischi di indebolimento del mercato del lavoro rispetto a una potenziale impennata dell'inflazione.

LA MENTALITA’ ‘BUY THE DEEP’ (COMPRARE IL RIBASSO)


“Se la crescita dovesse rallentare più del previsto o se la debolezza del mercato del lavoro dovesse proseguire, gli interventi della Fed saranno appropriati e rapidi. Questo ciclo è stato caratterizzato da una banca centrale restrittiva che ha reagito ad un’impennata dell'inflazione che ora si è ampiamente attenuata (a differenza della crisi finanziaria globale del 2008 o della crisi della bolla degli asset del 2000). Dal momento che la Fed è in una posizione fortemente restrittiva, la mentalità “buy the dip” (comprare il ribasso) dovrebbe continuare nei periodi di volatilità degli spread. Se i dati non si indeboliscono, il carry (flusso cedolare) continuerà a fornire solidi rendimenti, visti gli elevati rendimenti all-in dell’obbligazionario” conclude il Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management.

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