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Morgan Stanley IM: un contesto maturo per la generazione di alpha degli hedge fund
Favorite, secondo la casa d’investimento, le strategie con una esposizione azionaria netta limitata o neutrale rispetto al mercato, con la capacità di generare alpha sia sulle posizioni long (rialziste) che short (ribassiste) dei portafogli
di Leo Campagna 1 Settembre 2024 12:00
Per gran parte del 2022 e del 2023 i dati macro hanno guidato gli asset finanziari che si sono mossi in funzione dell'inflazione, dei tassi di interesse e di altri fattori macroeconomici. Il 2024, invece, ha visto sempre più un ambiente guidato dai micro fondamentali che ha propiziato un aumento del rischio specifico delle azioni influenzandone sempre di più i prezzi.
“Riteniamo che queste dinamiche siano il frutto di tassi di interesse più elevati, che ha portato a maggiori opportunità di generazione di alpha favorevoli alle strategie degli hedge fund che cercano di offrire rendimenti basati sulle competenze” fa sapere Kara O'Halloran, Portfolio Specialist dell'AIP Hedge Fund Solutions Team e Vicepresidente Morgan Stanley Investment Management, che ritiene questo contesto maturo per la generazione di alpha degli hedge fund.
“I contesti con tassi più elevati hanno storicamente coinciso con livelli più bassi di correlazione nel mercato, poiché gli elevati costi del capitale hanno impatti diversi tra settori, industrie e singoli emittenti. Questi ambienti hanno portato a eccellenti performance da parte degli hedge fund long/short equity market-neutral, che si affidano alla selezione dei titoli per generare i loro rendimenti” spiega O'Halloran convinta che i fondi azionari market – neutral potrebbero sovraperformare nei mercati con bassi livelli di correlazione intersettoriale.
È interessante notare come la dispersione delle azioni sia aumentata dal rally del mercato azionario iniziato a fine aprile, in un ambiente "Risk On" che, di solito, tende a trainare all’insù l’intero listino. L'esame delle performance di diverse azioni individuali chiarisce ulteriormente questo punto. Prima del 2024, il prezzo delle azioni Tesla è rimasto su una traiettoria ascendente, registrando un rally anche su utili deboli per gran parte del 2023. Nel 2024, invece, il prezzo si è allineato ai risultati dei profitti nonostante la sovraperformance del settore dei beni di consumo discrezionali. Stesso discorso nel settore dei beni di consumo, con la ripresa di Dick’s Sporting Goods sulla scia di profitti elevati e il calo di Nike su dati di bilancio deludenti.
Questo ambiente guidato dai fondamentali ha permesso ai gestori hedge equity market neutral di generare un alpha dell’8,47% negli ultimi 12 mesi: nello stesso periodo, i gestori azionari long-only hanno invece evidenziato in media un alpha negativo del -3,60%. “E’ la prova del posizionamento unico di cui possono giovarsi gli hedge fund in base alle competenze: la loro capacità di generare alpha sia nelle posizioni long che short e l'approccio senza vincoli rispetto ai benchmark tradizionali” riferisce la manager di Morgan Stanley IM.
I gestori attivi long only possono sovraponderare o sottoponderare un titolo rispetto al benchmark. Un approccio tuttavia limitato nel generare alpha rispetto agli hedge fund che sono in grado di aggiungere ulteriore alpha monetizzando i cali nei prezzi dei titoli attraverso posizioni short. In secondo luogo, la performance dei gestori long only viene spesso confrontata con i tradizionali indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato. E si trovano di fronte a due decisioni: o inseguire la performance dell'indice includendo i titoli pesi massimi come, per esempio, NVIDIA, che ha contribuito al 34,5% del rendimento dell'S&P 500 nella prima metà del 2024, con conseguente alpha di selezione meno attivo, oppure sottoperformare gli indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato con cui vengono confrontati.
Al contrario, sottolinea O'Halloran, gli hedge fund non sono in genere confrontati con questi stessi indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato, il che li rende meno sensibili a queste stesse pressioni. “Per queste ragioni, riteniamo che l'attuale struttura di mercato sia particolarmente favorevole a strategie con una esposizione netta azionaria limitata o neutrale rispetto al mercato, con la capacità di generare alpha sia sulle posizioni long (rialziste) che short (ribassiste) dei portafogli. Le strategie con esposizione azionaria netta più elevata, o quelle la cui performance è confrontata con i rendimenti di mercato, potrebbero avere difficoltà a generare alpha significativo data la concentrazione a livello di indice” conclude la Vicepresidente di Morgan Stanley Investment Management.
UN AMBIENTE FAVOREVOLE AGLI HEDGE FUND
“Riteniamo che queste dinamiche siano il frutto di tassi di interesse più elevati, che ha portato a maggiori opportunità di generazione di alpha favorevoli alle strategie degli hedge fund che cercano di offrire rendimenti basati sulle competenze” fa sapere Kara O'Halloran, Portfolio Specialist dell'AIP Hedge Fund Solutions Team e Vicepresidente Morgan Stanley Investment Management, che ritiene questo contesto maturo per la generazione di alpha degli hedge fund.
LONG/SHORT EQUITY MARKET NEUTRAL
“I contesti con tassi più elevati hanno storicamente coinciso con livelli più bassi di correlazione nel mercato, poiché gli elevati costi del capitale hanno impatti diversi tra settori, industrie e singoli emittenti. Questi ambienti hanno portato a eccellenti performance da parte degli hedge fund long/short equity market-neutral, che si affidano alla selezione dei titoli per generare i loro rendimenti” spiega O'Halloran convinta che i fondi azionari market – neutral potrebbero sovraperformare nei mercati con bassi livelli di correlazione intersettoriale.
GLI ESEMPI DI TESLA, DICK’S SPORTING GOODS E NIKE
È interessante notare come la dispersione delle azioni sia aumentata dal rally del mercato azionario iniziato a fine aprile, in un ambiente "Risk On" che, di solito, tende a trainare all’insù l’intero listino. L'esame delle performance di diverse azioni individuali chiarisce ulteriormente questo punto. Prima del 2024, il prezzo delle azioni Tesla è rimasto su una traiettoria ascendente, registrando un rally anche su utili deboli per gran parte del 2023. Nel 2024, invece, il prezzo si è allineato ai risultati dei profitti nonostante la sovraperformance del settore dei beni di consumo discrezionali. Stesso discorso nel settore dei beni di consumo, con la ripresa di Dick’s Sporting Goods sulla scia di profitti elevati e il calo di Nike su dati di bilancio deludenti.
UN ALPHA DELL’8,47% NEGLI ULTIMI 12 MESI
Questo ambiente guidato dai fondamentali ha permesso ai gestori hedge equity market neutral di generare un alpha dell’8,47% negli ultimi 12 mesi: nello stesso periodo, i gestori azionari long-only hanno invece evidenziato in media un alpha negativo del -3,60%. “E’ la prova del posizionamento unico di cui possono giovarsi gli hedge fund in base alle competenze: la loro capacità di generare alpha sia nelle posizioni long che short e l'approccio senza vincoli rispetto ai benchmark tradizionali” riferisce la manager di Morgan Stanley IM.
NESSUN VINCOLO RISPETTO AI BENCHMARK TRADIZIONALI
I gestori attivi long only possono sovraponderare o sottoponderare un titolo rispetto al benchmark. Un approccio tuttavia limitato nel generare alpha rispetto agli hedge fund che sono in grado di aggiungere ulteriore alpha monetizzando i cali nei prezzi dei titoli attraverso posizioni short. In secondo luogo, la performance dei gestori long only viene spesso confrontata con i tradizionali indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato. E si trovano di fronte a due decisioni: o inseguire la performance dell'indice includendo i titoli pesi massimi come, per esempio, NVIDIA, che ha contribuito al 34,5% del rendimento dell'S&P 500 nella prima metà del 2024, con conseguente alpha di selezione meno attivo, oppure sottoperformare gli indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato con cui vengono confrontati.
L’ATTUALE STRUTTURA DI MERCATO
Al contrario, sottolinea O'Halloran, gli hedge fund non sono in genere confrontati con questi stessi indici ponderati in base alla capitalizzazione di mercato, il che li rende meno sensibili a queste stesse pressioni. “Per queste ragioni, riteniamo che l'attuale struttura di mercato sia particolarmente favorevole a strategie con una esposizione netta azionaria limitata o neutrale rispetto al mercato, con la capacità di generare alpha sia sulle posizioni long (rialziste) che short (ribassiste) dei portafogli. Le strategie con esposizione azionaria netta più elevata, o quelle la cui performance è confrontata con i rendimenti di mercato, potrebbero avere difficoltà a generare alpha significativo data la concentrazione a livello di indice” conclude la Vicepresidente di Morgan Stanley Investment Management.