Nuove tendenze

Investire sul megatrend demografico dell’invecchiamento guardando all’azionario

L’invecchiamento dà una spinta all’azionario in molti settori, dalla sanità all’housing, e la staffetta generazionale apre spazi nel risparmio gestito. La bomba a tempo della disoccupazione giovanile in Asia

di Stefano Caratelli 2 Settembre 2024 08:18

financialounge -  Invecchiamento della popolazione mercati Weekly Bulletin
In mercati in solida crescita ma attraversati da ventate di volatilità, investire in megatrend è la scelta raccomandata e quasi obbligatoria per la costruzione di un portafoglio resiliente, nella prospettiva di ritorni duraturi di lungo termine. Digitalizzazione, automazione e IA, transizione energetica, sicurezza e difesa e cambiamento demografico sono trasformazioni secolari globali, che investono non solo le economie sviluppate, dagli USA all’Europa fino al Giappone, ma anche quelle che si stanno affacciando a una prospettiva di benessere diffuso, a cominciare dall’Asia. Lo sterminato continente viene spesso identificato anche come il motore della crescita futura, affidata a nuove generazioni sempre più istruite e formate. Per cui il megatrend dell’invecchiamento si presenta in apparenza come una medaglia a due facce: una fatta di un Occidente sempre più popolato da anziani e l’altra di un grande mondo emergente concentrato a Oriente dove i giovani sono il motore della crescita futura.

DUE FACCE DELLA MEDAGLIA NEL MONDO SVILUPPATO E EMERGENTE


Entrambe le facce della medaglia del megatrend demografico offrono opportunità di investimento diversificato di lungo termine. La prima è fatta soprattutto di allocazioni di capitale nei settori della sanità, della farmaceutica, della ricerca medico-scientifica, delle nuove frontiere che anche in questi campi dell’Intelligenza Artificiale, ma anche nei settori dello sviluppo immobiliare dell’housing per gli anziani. Tutte cose che per ora sono concentrate nei Paesi sviluppati. L’altra faccia invece è fatta di reddito disponibile crescente delle giovani generazioni che può alimentare l’industria del risparmio gestito e delle assicurazioni, due aree ancora poco sviluppate nei Paesi emergenti, ma fortemente e sempre più presidiata da grandi operatori occidentali.

PERCHE’ CONCENTRARSI SULL’INVESTIMENTO AZIONARIO


Gli investitori possono puntare sul megatrend demografico sia con l’investimento azionario, concentrandosi sulle aziende che cavalcano i nuovi bisogni e offrono le risposte, sia con quello in reddito fisso, finanziando un debito sovrano emergente che dovrebbe essere sempre più sostenibile grazie al contributo fiscale delle nuove generazioni di lavoratori. Ma il quadro, soprattutto nella seconda area, potrebbe essere meno roseo di quello che sembra. Il WSJ ha sollevato il tema di una vera e propria “bomba a orologeria” su cui stanno sedute le principali economie asiatiche: la disoccupazione giovanile. Oggi nel mondo, nella fascia 15-24 anni, ci sono circa 65 milioni di giovani che cercano lavoro ma non lo trovano, o almeno non ne trovano uno che soddisfi le aspettative.

LA PROMESSA INCERTA DELLE NUOVE GENERAZIONI IN ASIA


Di questi poco meno della metà, una trentina di milioni, sono concentrati in Cina, India, Indonesia, Malaysia e Bangladesh, dove la situazione è più drammatica nonostante la crescita del 6,5% annuo nell’ultimo decennio, con una disoccupazione giovanile al 16%, all’origine dei recenti disordini violenti di piazza. Le due superpotenze asiatiche Cina e India hanno la stessa percentuale, mentre Indonesia e Malaysia seguono da vicino. Paragonate a quelle dei Paesi industrializzati non sembrano cifre drammatiche, in Spagna e Italia le percentuali sono molto più elevate, ma sono preoccupanti in Paesi che puntano moltissimo sulla nuova forza lavoro per accelerare la crescita e competere con l’Occidente. Qui il problema inoltre è ammortizzato dalla ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti, che offrono un cuscinetto di reddito aggiuntivo ai giovani senza lavoro.

UNA MINACCIA PER I BILANCI PUBBLICI


Non è il caso delle economie asiatiche, i cui bilanci pubblici dovranno sostenere i giovani che restano indietro sia oggi che domani, quando avranno bisogno di welfare man mano che andranno avanti con gli anni. Questo vuol dire che il debito sovrano di questi Paesi è esposto a un rischio aggiuntivo, che nel tempo può significare la necessità di offrire agli investitori rendimenti più elevati con un sacrificio per gli investitori in termini di valore del capitale investito. Un problema che non riguarda l’investimento azionario, che continuerà a beneficiare dei ritorni delle aziende che forniscono i beni e i servizi per affrontare la transizione demografica, soprattutto nel mondo sviluppato.

Bottom line. Investire nei megatrend resta la strada maestra per la costruzione di un portafoglio resiliente e redditizio nel lungo termine. Con l’avvertimento che i rischi ci sono sempre, e in molti campi sono nascosti in un debito sovrano in crescita globale, per ragioni diverse, dagli USA fino all’Asia emergente. Il che raccomanda le azioni come destinazione privilegiata, con le obbligazioni nel ruolo importante e necessario di offrire parziale protezione dalla volatilità generata dalle incertezze, dalla geopolitica in giù.

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