L'apertura dei mercati
Borse positive in attesa dei dati sul lavoro Usa
I listini europei provano a guadagnare terreno nonostante le preoccupazioni per la crescita della Cina, che potrebbe fallire l'obiettivo del 5% nel 2024. Occhi puntati sui dati relativi all'occupazione Usa, fondamentali in chiave Fed
di Antonio Cardarelli 3 Settembre 2024 09:11
Partenza in verde per le Borse europee nella seconda seduta settimanale. Il Ftse Mib guadagna lo 0,2%, in linea con Francoforte e Parigi. Spread tra Btp e Bund a 145 punti base.
In assenza di dati macro, in Europa l’attenzione rimane sulla politica con l’affermazione dell’Afd in Germania (Sassonia e Turingia) che potrebbe portare instabilità nella prima economia del Continente. Situazione ancora in stallo in Francia, dove Macron non riesce a trovare la quadra per la formazione del nuovo governo. Restano, inoltre, le preoccupazioni per i conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente.
Negli Usa oggi riapre Wall Street dopo la chiusura di ieri per il Labor Day. Mentre si avvicina il giorno del dibattito Harris-Trump, i mercati tengono gli occhi sulla riunione della Federal Reserve del 17-18 settembre in vista del primo taglio dei tassi di interesse. Dagli Usa arrivano gli unici dati macro della giornata: Pmi manifatturiero di agosto finale e spesa per le costruzioni di luglio. Ma l'appuntamento cruciale della settimana sarà quello di venerdì con i dati sul mercato del lavoro americano, fondamentali anche in chiave Fed.
Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo chiude pressoché invariata una seduta aperta con una buona intonazione degli scambi sostenuti dalla debolezza dello yen contro dollaro. L’indice Nikkei ha ripiegato nel finale chiudendo in calo dello 0,04%. Le preoccupazioni sulla crescita della Cina frenano i listini, con Shanghai e Hong Kong in rosso a poco dalla chiusura. Secondo gli esperti di Citigroup l’obiettivo di crescita del 5% nel 2024 potrebbe essere a rischio. Da registrare il crollo di Sanergy (attiva nella produzione di elettrodi di grafite) che ha ceduto il 97,5% dopo l’avvertimento dell’autorità di regolamentazione della Borsa di Hong Kong sul rischio volatilità del titolo.
Sul mercato valutario, l'euro si indebolisce leggermente sul dollaro e scambia a 1,1056 (da 1,1067 del closing della vigilia). Cala il petrolio, con il Brent novembre che scambia a 77,32 dollari al barile (-0,25%) e il Wti ottobre a 74,05 (-0,32%). In calo anche il gas a 38,3 euro al megawattora (-0,49%), mentre cede lo 0,19% l'oro che rimane sui massimi a 2.526 dollari l'oncia.
POLITICA IN PRIMO PIANO
In assenza di dati macro, in Europa l’attenzione rimane sulla politica con l’affermazione dell’Afd in Germania (Sassonia e Turingia) che potrebbe portare instabilità nella prima economia del Continente. Situazione ancora in stallo in Francia, dove Macron non riesce a trovare la quadra per la formazione del nuovo governo. Restano, inoltre, le preoccupazioni per i conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente.
RIAPRE WALL STREET
Negli Usa oggi riapre Wall Street dopo la chiusura di ieri per il Labor Day. Mentre si avvicina il giorno del dibattito Harris-Trump, i mercati tengono gli occhi sulla riunione della Federal Reserve del 17-18 settembre in vista del primo taglio dei tassi di interesse. Dagli Usa arrivano gli unici dati macro della giornata: Pmi manifatturiero di agosto finale e spesa per le costruzioni di luglio. Ma l'appuntamento cruciale della settimana sarà quello di venerdì con i dati sul mercato del lavoro americano, fondamentali anche in chiave Fed.
PREOCCUPA LA CRESCITA CINESE
Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo chiude pressoché invariata una seduta aperta con una buona intonazione degli scambi sostenuti dalla debolezza dello yen contro dollaro. L’indice Nikkei ha ripiegato nel finale chiudendo in calo dello 0,04%. Le preoccupazioni sulla crescita della Cina frenano i listini, con Shanghai e Hong Kong in rosso a poco dalla chiusura. Secondo gli esperti di Citigroup l’obiettivo di crescita del 5% nel 2024 potrebbe essere a rischio. Da registrare il crollo di Sanergy (attiva nella produzione di elettrodi di grafite) che ha ceduto il 97,5% dopo l’avvertimento dell’autorità di regolamentazione della Borsa di Hong Kong sul rischio volatilità del titolo.
VALUTE E MATERIE PRIME
Sul mercato valutario, l'euro si indebolisce leggermente sul dollaro e scambia a 1,1056 (da 1,1067 del closing della vigilia). Cala il petrolio, con il Brent novembre che scambia a 77,32 dollari al barile (-0,25%) e il Wti ottobre a 74,05 (-0,32%). In calo anche il gas a 38,3 euro al megawattora (-0,49%), mentre cede lo 0,19% l'oro che rimane sui massimi a 2.526 dollari l'oncia.
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