L'analisi

Capital Group: ecco come sfruttare il potenziale del debito emergente in valuta locale

Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso, sottolinea l’importanza di una gestione attiva e spiega in cinque punti l’approccio appropriato per generare valore per gli investitori

di Stefano Caratelli 3 Settembre 2024 14:46

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Il debito emergente in valuta locale è divenuto sempre più attrattivo per una base di investitori via via più ampia. Le emissioni sono aumentate, la liquidità è migliorata, le curve dei rendimenti sono più mature, permettendo agli investitori attivi di generare valore posizionandosi su diverse scadenze. Anche il mix di investitori si è diversificato e oggi vede maggior equilibrio tra esteri e nazionali. Un approccio attivo offre le opportunità migliori per generare robusti rendimenti. E’ la convinzione di Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, condivisa da molti investitori, come emerso anche da un sondaggio tra i gestori i britannici.

DIVERSIFICAZIONE PER GESTIRE LA VOLATILITA’


Carpenzano spiega la filosofia alla base di quest’approccio articolata su cinque punti: diversificazione su un’ampia gamma, allocazione del capitale consapevole, capacità di prevedere fattori tecnici e di mercato, fruttare molteplici leve, e gestire la volatilità sfruttandone le opportunità. Il primo prevede di attingere al più vasto universo d’investimento possibile non limitandosi ai benchmark, per una maggior diversificazione con ulteriori strumenti per gestire in maniera più efficace eventuali fasi di forte volatilità, con fonti più numerose e diversificate di alfa. Quindi un’allocazione più consapevole, perché mentre l’investitore passivo ha un controllo limitato sull’esposizione per quello attivo è un’opportunità che permette di scegliere il mix e gestirlo nelle fasi di maggiore o minore volatilità.

LE LEVE PER FRUTTARE I FATTORI TECNICI


Il terzo punto riguarda l’impatto tecnico dei criteri alla base dell’indice e del suo ribilanciamento, che può influire drasticamente sull’equilibrio di domanda e offerta, anche per sfruttare i rendimenti derivanti dall’inserimento di un Paese, come è stato il caso dell’India, che riduce la ponderazione degli altri creando nuove opportunità e inefficienze sfruttabili dai gestori attivi più agili. Quindi prevedere i fattori tecnici di mercato può fornire un vantaggio. Poi la capacità di utilizzare molteplici leve per sfruttare diversi fattori di rendimento e gestire il rischio. L’esperto di Capital Group ricorda che negli ultimi anni si è registrata una divergenza tra la componente obbligazionaria e quella valutaria dell’indice JPMorgan GBI-EM Global Diversified, creando opportunità.

GESTIONE ATTIVA DI TASSI E VALUTE


Carpenzano sottolinea al proposito che la gestione dinamica di valute, curve e scadenze offre agli investitori attivi più leve da sfruttare per generare alfa. Infine, la capacità di gestire la volatilità e sfruttarne le opportunità, che ha assunto un’importanza crescente dal 2022. Una gestione attiva mette in grado l’investitore sia di scegliere il livello di esposizione a specifiche valute, sia di gestirlo tramite le coperture, per cui è importante gestire attentamente la volatilità rispetto al rischio sia di tasso che di cambio.

MERCATO PIU’ COMPLESSO MA PIU’ CREDIBILE


Le conclusioni tratte dall’esperto di Capital Group sono che la complessità è aumentata insieme all’ampiezza dei fattori di rischio negli ultimi 20 anni, e oggi il debito dei mercati emergenti rappresenta un’asset class credibile per l’allocazione degli investitori a lungo termine, con l’importante monito che deve essere accompagnata da una gestione prudente del rischio e dettata da idee di investimento basate sulla ricerca fondamentale. Considerando le perduranti incertezze sull’inflazione e la rapidità del suo calo, e l’incertezza geopolitica in atto, secondo Carpenzano è probabile che continueremo ad assistere a periodi di volatilità, mutamenti delle correlazioni e a una maggior dispersione tra i rendimenti dei diversi mercati.

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