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Misunderstanding

L’errore dei trader fai-da-te che usano il Vix, il cosiddetto “indice della paura sui mercati”, per fare previsioni

Negli ultimi anni, soprattutto sui vari forum e tra shortisti incalliti, è diventato sempre più popolare questo indice, che però non è così facile da interpretare come si crede

di Controredazione 5 Settembre 2024 10:06

financialounge -  Indice Vix mercati The Contrarian
A inizio agosto, scatenato da un fenomeno legato al carry trade sullo yen giapponese, c’è stato come noto il lunedì nero per i mercati di tutto il mondo, subito accompagnato dai soliti esagerati e irresponsabili titoloni su molti giornali che sono corsi a fare previsioni super catastrofiste, salvo poi essere clamorosamente smentiti, ancora una volta, dai listini azionari, a partire da Wall Street, che nel mese hanno recuperato tutto riportandosi su valori vicini ai record storici. In quella occasione il Vix, l’indice della volatilità che - si dice - misura il livello di paura dei mercati, è ovviamente schizzato verso l’alto, facendo scattare l’allarme in chi lo monitora costantemente. Però poi, così come era salito molto e velocemente, è ridisceso.

NO, IL VIX NON MISURA “LA PAURA”


A metà agosto il mercato americano aveva già recuperato. Sui grafici è rimasto questo movimento estremo del Vix, che come sempre ha fatto molto discutere sui forum e tra i trader fai-da-te, spesso shortisti incalliti. Per chi è sempre alla ricerca del “big short”, un po’ come i surfisti sognano la grande onda, il Vix è un riferimento primario. Ma, forse, non sempre viene ben compreso e interpretato e questo può creare pericolosi misunderstanding soprattutto nei trader non professionisti. Partiamo già dalla definizione di “indice della paura”, definizione più mediatica (fa effetto e fa audience dire indice della paura) che tecnicamente vera. Ebbene, diciamolo una volta per tutte: il Vix non misura la “paura sui mercati”, d’altronde come si potrebbe misurare un qualcosa di squisitamente psicologico con un indicatore che parte da quotazioni? Già così è evidente che dire “indice della paura” è una semplificazione, per non dire banalizzazione, a uso mediatico appunto.

IL VIX MISURA LA VOLATILITÀ ATTESA


Il Vix semplicemente cerca di misurare le aspettative sulla volatilità di Wall Street guardando alle opzioni. Quindi non misura affatto la paura attuale ma la volatilità attesa nelle settimane a venire. Le due cose, molto diverse tra loro concettualmente, possono coincidere, tendono a coincidere spesso, ma non è detto e, appunto, non sono mai comunque la stessa cosa. Questo concetto base va tenuto sempre in considerazione, se no si rischia di non capire cosa vuol dire il numero espresso dal Vix. E, soprattutto, non si può basare tutto solo sul Vix. Tipo: il Vix schizza e allora si corre ad aprire short. No, non è e non può essere così un approccio razionale all’investimento. Bisogna guardare anche al Vix, ma non solo a quello, e soprattutto cercare sempre di capire nel contesto cosa può voler significare quel numero. Nel lunedì nero di agosto la fiammata di Vix ad esempio non significava evidentemente l’inizio di una lunga e strutturale fase di paura e quindi ribassi.

SUI MERCATI NON ESISTONO CHIAVI MAGICHE


Insomma, non esistono scorciatoie e chiavi magiche quando si approccia un tema complesso come l’investimento su mercati azionari. Non esiste una chiave magica, non lo è nemmeno il Vix. Esistono tanti indicatori, bisogna cercare il più possibile di fare un quadro del mercato, uno scenario, guardando i diversi indicatori e ascoltando magari voci diverse e soprattutto esperti di mercato. Già così nulla è comunque certo e facile, figuriamoci se si corre ad aprire short a leva solo per aver visto un immagine di un grafico Vix su un forum.

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