Aperto il Forum Ambrosetti

Mattarella in video a Cernobbio: "Italia debitore onorabile, ma l'Ue attui la riforma finanziaria"

Al Forum European House-Ambrosetti, il presidente ha ricordato che il nostro Paese paga più interessi di Francia e Germania messe assieme, ma ha poi difeso l'Europa dalle critiche avanzate dagli stessi che hanno deciso le regole. Un messaggio al Governo?

di Davide Lentini 6 Settembre 2024 11:50

financialounge -  Cernobbio Forum Ambrosetti Sergio Mattarella Unione europea
Difende l’Italia, che paga interessi più di Francia e Germania, e difende anche l’Europa da critiche definite sconcertanti, mosse da chi ha preso parte ai processi decisionali che oggi contesta, lanciando così un messaggio neppure troppo velato al Governo Meloni. E ne lancia uno anche alla stessa Ue, oggi ancora incompiuta. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato in collegamento video all'apertura della 3 giorni del Thea, The European House-Ambrosetti, il Forum di Villa d’Este a Cernobbio, affrontando diversi temi economico politici.

DEBITO PUBBLICO DA ABBATTERE


“Il debito pubblico va abbattuto, è ineludibile - ha detto Mattarella - ma il termometro dei mercati sulla credibilità dei prezzi è quantomeno opinabile. L’Italia è un Paese debitore onorabile, con una storia trentennale di avanzi primari, anche se è evidente - ha aggiunto - che c'è molta strada fa fare per ridurre l'indebitamento nazionale”.

L'ITALIA PAGA PIÙ DI FRANCIA E GERMANIA


Da una parte, quindi, un messaggio chiaro a percorrere la strada della riduzione del debito, dall’altra un monito a chi punta il dito contro il nostro Paese. Mattarella ha infatti ricordato come nel 2023, a fronte di 2.863 miliardi di debito, e un ammontare di debiti di Francia e Germania che sommati valevano quasi il doppio di quello italiano, “il nostro Paese ha pagato in interessi poco meno di quanto ne abbiano pagati insieme Germania e Francia: il motivo - ha spiegato - è il diverso tasso di interesse'.

L'EUROPA INCOMPIUTA FINANZIARIAMENTE


Anche per questo Mattarella ha ribadito con chiarezza che la sfida della riduzione dell’indebitamento si può vincere solo in una dimensione europea. “La Ue - ha detto - deve completare l'edificio finanziario in modo rassicurante per tutti ponendovi mano sollecitamente”.

RIDURRE IL DEBITO QUESTIONE CIVILE


Per il presidente della Repubblica, inoltre, la riduzione del debito non è un tema solo finanziario, “ma costituisce una grande questione civile, sociale, perfino democratica intersecando questioni come la libertà economica, dell'eguaglianza dei cittadini, le politiche che assicurano le libertà dei cittadini, la credibilità internazionale di uno stato”. Di qui l'invito a combattere contro gli spettri del passato: "Nella pubblica opinione si riaffacciano, sono presenti, spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie".

REGOLE APPROVATE DA CHI POI LE CRITICA


Di fronte, poi, alle critiche di alcuni Paesi e di alcune forze politiche che invocano il rischio di subire scelte rivolte contro l'interesse nazionale, Mattarella ha spiegato che “è singolare pensare a Governi che scientemente approvano regole le cui conseguenze tradirebbero della popolazione che ha affidato loro il mandato di governare”. Insomma, le regole europee verrebbero approvate dagli stessi Paesi che poi le criticano: per molti un riferimento neppure troppo velato al Governo Meloni.

ATTESO IL PIANO DI RIDUZIONE ITALIANO


Il discorso con cui il presidente della Repubblica ha aperto il Forum di Cernobbio si inserisce, infatti, in un momento particolarmente delicato per l’esecutivo, alle prese con la definizione del piano di bilancio da presentare a Bruxelles con le scelte sulla riduzione pluriennale dell'indebitamento prevista dalle nuove regole del patto di stabilità. Regole condivise dallo stesso Governo, ma ugualmente bersaglio di critiche. Il ministro dell'economia Giorgetti ha infatti avanzato dubbi dicendo che con il nuovo patto di stabilità gli Stati “sono costretti a fare valutazioni inevitabilmente di corto respiro

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