Politica monetaria
Generali Investments prevede tagli trimestrali da 25 punti base della Bce
Generali Investments, in un commento del Senior Economist Martin Wolburg, prevede che il 12 settembre la Banca Centrale esprimerà maggiore fiducia nella riduzione dell’inflazione europea
di Stefano Caratelli 7 Settembre 2024 15:00
La crescita globale contenuta, la debolezza persistente della Germania e le incertezze politiche hanno smorzato il sentiment degli investitori, inducendo anche Generali Investment a ridurre leggermente le previsioni di crescita. Ma con l'inflazione in calo, l'allentamento delle politiche monetarie e un'economia Usa che evita la recessione, si aspetta comunque una crescita continua della produzione. La fiducia della Bce nel riportare l'inflazione all’obiettivo è aumentata, ma la grande casa mantiene la previsione di tagli trimestrali dei tassi di 25 punti base dopo quello atteso a settembre.
Sono le indicazioni di un commento di Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, che sottolinea segnali crescenti di indebolimento della crescita economia nell'Eurozona, con il sentiment di mercati e investitori rimasto più debole rispetto al trimestre precedente. Wolburg cita ad esempio la media del Purchasing Managers Index composito per luglio/agosto, che suggerisce una crescita inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto al secondo trimestre, mentre la misura aggregata di Generali Investments dei componenti anticipatori per le imprese ha continuato a indebolirsi di recente.
Wolburg vede diversi fattori alla base dell’indebolimento e cita l'ambiente di crescita deteriorato poiché il sentiment manifatturiero globale è arretrato, le incertezze politiche legate alla situazione di crisi in Medio Oriente e alle elezioni USA, in Eurozona lo stallo politico in Francia e le tensioni all'interno del governo tedesco, che lasceranno il segno. La Germania inoltre, che contribuisce per il 29% al PIL dell'area, non solo soffre della forte dipendenza dalle esportazioni, ma affronta anche sfide strutturali come nel settore automobilistico, che probabilmente la renderanno il fanalino di coda della crescita per il prossimo futuro.
L’esperto di Generali Investments ritiene però esagerate le preoccupazioni di stagnazione o addirittura recessione nell'Eurozona, mentre negli Usa, motore chiave dell'attività globale, si aspetta che la crescita continui. Inoltre osserva che la disinflazione, seppur altalenante, favorirà la crescita reale del reddito, e con gli impulsi di politica monetaria che diventano favorevoli prevede tassi di crescita trimestrali positivi dello 0,2% trimestre su trimestre, in calo dallo 0,3%, nella seconda metà del 2024. Complessivamente, Generali Investments ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2024/25 allo 0,7% dallo 0,8% e all'1,3% (dall'1,4%.
Wolburg sottolinea anche che nell'Eurozona l'inflazione headline è diminuita in agosto al 2,2% annuo, mentre il dato core è stato del 2,8%, indicando che depurata dagli effetti base e una tantum la stabilità dei prezzi è ancora lontana. Le aspettative di inflazione dei consumatori sono ostinatamente sopra la soglia del 2%, al 2,8% su 1 anno e al 2,4% sui 3 anni secondo il Customer Effort Score. Ma gli ultimi dati sui salari suggeriscono una riduzione nei servizi e una minore attività, che riduce la pressione ciclica sui prezzi.
Il capo economista della BCE Lane ha recentemente dichiarato che ci sono stati "buoni progressi" nella riduzione dell'inflazione, ma che "il ritorno all'obiettivo non è ancora sicuro". L’esperto di Generali Investment prevede comunque che la BCE esprima maggiore fiducia nella riduzione dell'inflazione il 12 settembre, operando un altro taglio di 25 punti base, e si aspetta che segnali ulteriori tagli trimestrali per il futuro.
INDEBOLITO IL SENTIMENT SULLA CRESCITA
Sono le indicazioni di un commento di Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, che sottolinea segnali crescenti di indebolimento della crescita economia nell'Eurozona, con il sentiment di mercati e investitori rimasto più debole rispetto al trimestre precedente. Wolburg cita ad esempio la media del Purchasing Managers Index composito per luglio/agosto, che suggerisce una crescita inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto al secondo trimestre, mentre la misura aggregata di Generali Investments dei componenti anticipatori per le imprese ha continuato a indebolirsi di recente.
FATTORE MANIFATTURIERO E GEOPOLITICA
Wolburg vede diversi fattori alla base dell’indebolimento e cita l'ambiente di crescita deteriorato poiché il sentiment manifatturiero globale è arretrato, le incertezze politiche legate alla situazione di crisi in Medio Oriente e alle elezioni USA, in Eurozona lo stallo politico in Francia e le tensioni all'interno del governo tedesco, che lasceranno il segno. La Germania inoltre, che contribuisce per il 29% al PIL dell'area, non solo soffre della forte dipendenza dalle esportazioni, ma affronta anche sfide strutturali come nel settore automobilistico, che probabilmente la renderanno il fanalino di coda della crescita per il prossimo futuro.
ESAGERATI TIMORI DI STAGNAZIONE O RECESSIONE
L’esperto di Generali Investments ritiene però esagerate le preoccupazioni di stagnazione o addirittura recessione nell'Eurozona, mentre negli Usa, motore chiave dell'attività globale, si aspetta che la crescita continui. Inoltre osserva che la disinflazione, seppur altalenante, favorirà la crescita reale del reddito, e con gli impulsi di politica monetaria che diventano favorevoli prevede tassi di crescita trimestrali positivi dello 0,2% trimestre su trimestre, in calo dallo 0,3%, nella seconda metà del 2024. Complessivamente, Generali Investments ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2024/25 allo 0,7% dallo 0,8% e all'1,3% (dall'1,4%.
DATI SALARIALI PUNTANO A ALLENTAMENTO INFLAZIONE
Wolburg sottolinea anche che nell'Eurozona l'inflazione headline è diminuita in agosto al 2,2% annuo, mentre il dato core è stato del 2,8%, indicando che depurata dagli effetti base e una tantum la stabilità dei prezzi è ancora lontana. Le aspettative di inflazione dei consumatori sono ostinatamente sopra la soglia del 2%, al 2,8% su 1 anno e al 2,4% sui 3 anni secondo il Customer Effort Score. Ma gli ultimi dati sui salari suggeriscono una riduzione nei servizi e una minore attività, che riduce la pressione ciclica sui prezzi.
TAGLIO DI 25 PUNTI A SETTEMBRE SEGUITO DA ALTRI TRIMESTRALI
Il capo economista della BCE Lane ha recentemente dichiarato che ci sono stati "buoni progressi" nella riduzione dell'inflazione, ma che "il ritorno all'obiettivo non è ancora sicuro". L’esperto di Generali Investment prevede comunque che la BCE esprima maggiore fiducia nella riduzione dell'inflazione il 12 settembre, operando un altro taglio di 25 punti base, e si aspetta che segnali ulteriori tagli trimestrali per il futuro.