Vendite in calo
Il settore auto arranca, dopo Volkswagen ora Bmw taglia le stime e frana in Borsa
Proseguono le difficoltà del settore auto, soprattutto in Europa. Il passaggio all’elettrico si sta rivelando più complesso del previsto e le vendite continuano a rallentare
di Antonio Cardarelli 10 Settembre 2024 16:39
Prima Volkswagen e Stellantis, ora Volvo e Bmw. Per il settore automobilistico europeo il periodo si conferma piuttosto complicato. L’ultimo allarme arriva dal consiglio di amministrazione di Bmw, che ha visto al ribasso le stime per il 2024. In seguito all’annuncio, il titolo Bmw ha perso in Borsa oltre l’8%.
Le previsioni fosche di Bmw sono dovute in parte al blocco delle consegne e in parte agli interventi tecnici legati al sistema frenante integrato prodotto da un fornitore. Nel dettaglio, Bmw prevede un "effetto negativo sulle vendite mondiali nella seconda parte dell'anno" su 1,5 milioni di veicoli con costi di garanzia aggiuntivi stimati oltre i 100 milioni di euro. Da qui la stima di un "significativo calo dell'utile prima delle tasse".
Pochi giorni fa era stato il direttore finanziario di Volkswagen Arno Antlitz a scuotere il settore, spiegando che le consegne di auto del marchio di Wolfsburg sono in calo di 500mila unità. “Per noi è come se avessimo chiuso due fabbriche, abbiamo due anni, forse meno, per risollevarci”, ha detto Antlitz. Un annuncio che ha aperto un aspro dibattito che vede coinvolti azienda, sindacati e governo tedesco, con quest’ultimo particolarmente preoccupato per i possibili licenziamenti.
Il passaggio obbligato, nei Paesi dell’Unione europea, alle auto elettriche ha pesato molto sulle performance negative delle case automobilistiche. Non a caso Volvo, marchio svedese controllato dai cinesi di Geely, ha annunciato che il passaggio alla produzione esclusiva di auto elettriche non avverrà più nel 2030.
Nella seduta di oggi è in calo anche il titolo Stellantis, che cede oltre il 3%. Gli analisti di Berenberg hanno tagliato il target price da 19 a 17 euro. Anche per Stellantis le vendite non brillano e le scorte restano elevate, un quadro poco confortante alla luce delle difficoltà dell’intero settore e dei problemi che alcuni modelli Stellantis stanno riscontrando anche negli Usa.
IL PROFIT WARNING DI BMW
Le previsioni fosche di Bmw sono dovute in parte al blocco delle consegne e in parte agli interventi tecnici legati al sistema frenante integrato prodotto da un fornitore. Nel dettaglio, Bmw prevede un "effetto negativo sulle vendite mondiali nella seconda parte dell'anno" su 1,5 milioni di veicoli con costi di garanzia aggiuntivi stimati oltre i 100 milioni di euro. Da qui la stima di un "significativo calo dell'utile prima delle tasse".
I PROBLEMI DI VOLKSWAGEN
Pochi giorni fa era stato il direttore finanziario di Volkswagen Arno Antlitz a scuotere il settore, spiegando che le consegne di auto del marchio di Wolfsburg sono in calo di 500mila unità. “Per noi è come se avessimo chiuso due fabbriche, abbiamo due anni, forse meno, per risollevarci”, ha detto Antlitz. Un annuncio che ha aperto un aspro dibattito che vede coinvolti azienda, sindacati e governo tedesco, con quest’ultimo particolarmente preoccupato per i possibili licenziamenti.
VOLVO RIMANDA IL PASSAGGIO ALL’ELETTRICO
Il passaggio obbligato, nei Paesi dell’Unione europea, alle auto elettriche ha pesato molto sulle performance negative delle case automobilistiche. Non a caso Volvo, marchio svedese controllato dai cinesi di Geely, ha annunciato che il passaggio alla produzione esclusiva di auto elettriche non avverrà più nel 2030.
LE DIFFICOLTÀ DI STELLANTIS
Nella seduta di oggi è in calo anche il titolo Stellantis, che cede oltre il 3%. Gli analisti di Berenberg hanno tagliato il target price da 19 a 17 euro. Anche per Stellantis le vendite non brillano e le scorte restano elevate, un quadro poco confortante alla luce delle difficoltà dell’intero settore e dei problemi che alcuni modelli Stellantis stanno riscontrando anche negli Usa.
Trending