Green Deal Ue
Stop alle auto a benzina e diesel, ecco la situazione
L’Italia vorrebbe che il termine, fissato dall’Ue nel 2035, fosse spostato. Nel prossimo vertice europeo arriverà la proposta per rivedere la scadenza
di Fabrizio Arnhold 11 Settembre 2024 12:29
Forse è troppo presto. Lo stop alle auto con motori endotermici, quindi diesel e benzina, con ogni probabilità slitterà. Non sarà più entro il 2035 perché la transizione all’elettrico sta procedendo a rilento e sta scombussolando i piani dei grandi marchi di auto, con Volkswagen e Bmw che in questi giorni sono state costrette a rivedere al ribasso gli obiettivi di vendita, con conseguente calo dei titoli in Borsa.
Il governo italiano vorrebbe che lo stop alle auto diesel e benzina fosse rivisto, spostando la scadenza del Green Deal europeo, attualmente fissata al 2035. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la posizione dal Forum Ambrosetti di Cernobbio, precisando che il prossimo 25 settembre, in un vertice sul settore auto promosso dall’Ungheria, presenterà a Bruxelles la proposta di anticipare al 2025 la revisione dello stop alla produzione di veicoli endotermici, fissata al 2035. La revisione era prevista per il 2026 ma per il ministro Urso “bisogna agire subito” perché “tenere due anni il comparto nell’incertezza significa bloccare completamente gli investimenti”.
Il nuovo Parlamento europeo e, soprattutto, la nuova Commissione dovrà rivedere le scadenze del Green Deal Ue. L’anno scorso l’Ue ha approvato una serie di norme che, di fatto, vieteranno la vendita di auto nuove con emissioni dal 2035. Si è aperto il dibattito per consentire che le auto, anche dopo questa data, possano essere alimentate con gli e-fuel. Questa soluzione permetterebbe alle case automobilistiche di continuare a produrre auto a combustione interna, ma alimentate da carburanti green.
La mobilità elettrica è già molto diffusa nel Nord Europa. In Norvegia, ad esempio, la quota di mercato dell’elettrico ha superato addirittura il 90%. Nel resto dell’Unione europea, però, le cose non stanno così. L’Italia, tanto per tornare a casa nostra, è tra gli ultimi posti per diffusione di auto a batteria che, senza incentivi, faticano a ritagliarsi una quota crescente di mercato. In questo scenario, Volvo, marchio scandinavo controllato dalla cinese Geely, è stato costretto a rivedere gli obiettivi di elettrificazione, puntando al 90-100 per cento di veicoli elettrificati entro il 2030, anziché il 100% come previsto in precedenza. Motivo? “Le condizioni di mercato mutevoli e richieste dei clienti”.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO
Il governo italiano vorrebbe che lo stop alle auto diesel e benzina fosse rivisto, spostando la scadenza del Green Deal europeo, attualmente fissata al 2035. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la posizione dal Forum Ambrosetti di Cernobbio, precisando che il prossimo 25 settembre, in un vertice sul settore auto promosso dall’Ungheria, presenterà a Bruxelles la proposta di anticipare al 2025 la revisione dello stop alla produzione di veicoli endotermici, fissata al 2035. La revisione era prevista per il 2026 ma per il ministro Urso “bisogna agire subito” perché “tenere due anni il comparto nell’incertezza significa bloccare completamente gli investimenti”.
LA POSIZIONE DELL’EUROPA
Il nuovo Parlamento europeo e, soprattutto, la nuova Commissione dovrà rivedere le scadenze del Green Deal Ue. L’anno scorso l’Ue ha approvato una serie di norme che, di fatto, vieteranno la vendita di auto nuove con emissioni dal 2035. Si è aperto il dibattito per consentire che le auto, anche dopo questa data, possano essere alimentate con gli e-fuel. Questa soluzione permetterebbe alle case automobilistiche di continuare a produrre auto a combustione interna, ma alimentate da carburanti green.
I DUBBI SULL’ELETTRICO
La mobilità elettrica è già molto diffusa nel Nord Europa. In Norvegia, ad esempio, la quota di mercato dell’elettrico ha superato addirittura il 90%. Nel resto dell’Unione europea, però, le cose non stanno così. L’Italia, tanto per tornare a casa nostra, è tra gli ultimi posti per diffusione di auto a batteria che, senza incentivi, faticano a ritagliarsi una quota crescente di mercato. In questo scenario, Volvo, marchio scandinavo controllato dalla cinese Geely, è stato costretto a rivedere gli obiettivi di elettrificazione, puntando al 90-100 per cento di veicoli elettrificati entro il 2030, anziché il 100% come previsto in precedenza. Motivo? “Le condizioni di mercato mutevoli e richieste dei clienti”.
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