Il retroscena
Governo tedesco irritato dalla mossa di UniCredit su Commerzbank
A differenza di Meloni, Scholz è stato colto di sorpresa dall’ingresso della banca italiana. L’opposizione dei sindacati, preoccupati per i posti di lavoro, potrebbe complicare la possibile scalata
di Antonio Cardarelli 12 Settembre 2024 11:08
L’acquisizione del 9% delle azioni Commerzbank da parte di UniCredit ha aperto nuovi scenari non solo sui mercati, ma anche nel mondo politico a livello europeo. In primis, guardando al mondo della finanza italiana, l’impegno oltreconfine di UniCredit spegne l’attenzione sul risiko bancario tricolore. Le nozze tra UniCredit e Mps, ventilate a più riprese, sembrano essere ora più lontane, e le ipotesi sul terzo polo sono, a questo punto, da riformulare.
Ma allargando lo sguardo oltre i confini nazionali, ecco che l’intenzione di UniCredit di arrivare a controllare Commerzbank (seconda banca tedesca) ha portato con sé discussioni e confronti. In primis nel mondo politico. Come riportato da MF, infatti, la premier italiana Giorgia Meloni sapeva da alcuni giorni delle intenzioni di UniCredit. Ad avvertirla, secondo quanto riportato dalle indiscrezioni di stampa, è stato il Ceo Andrea Orcel. Al contrario, il governo tedesco era all’oscuro dell’operazione, circostanza che ha imbarazzato non poco il cancelliere Olaf Scholz, già alle prese con la debolezza derivante dall’affermazione dell’estrema destra nelle ultime elezioni. Come riporta Bloomberg, il governo di Berlino, che si aspettava una vendita frazionata a tre diversi investitori della quota pubblica, è stata presa alla sprovvista dal blitz della banca italiana e dall’offerta nettamente migliore.
Le prime avvisaglie di possibili barricate tedesche contro l’ingresso degli italiani in Commerzbank sono arrivate dal rappresentante dei lavoratori che siede nel consiglio di sorveglianza. “Non abbiamo bisogno che gli italiani entrino e facciano fallire le banche tedesche tradizionali”, ha tagliato corto Stefan Wittmann, interpellato da Reuters, sollevando le perplessità sull’operazione HypoVereinsbank. Tuttavia, i vertici di Commerzbank hanno parlato della volontà di “valutare il piano di UniCredit a mente aperta”. Ciò che spaventa i sindacati, e in seconda battuta anche il governo, sono le possibili sinergie tra Commerz e la ex Hvb, che potrebbero avere pesanti ricadute sull’occupazione.
Insomma, l’ingresso così forte di una banca italiana nel panorama finanziario sarà un tema di dibattito di rilievo, e abbastanza complesso da digerire per l’opinione pubblica tedesca. Al di là dei temi “nazionalistici”, alcuni analisti non sono convinti fino in fondo dell’opportunità di investire massicciamente in Germania in questa fase. Lo scrivono Marco Nicolai e Joseph Dickerson, analisti di Jefferies, che citano dubbi di natura strategica dovuti alle sfide che la Germania sta affrontando. “Un'eventuale acquisizione aumenterebbe gli utili e il valore contabile di UniCredit se pagata in azioni o attraverso un mix di azioni e contanti, ma un'operazione interamente in contanti sarebbe troppo costosa”, secondo Jefferies.
SCHOLZ ALL’OSCURO DI TUTTO
Ma allargando lo sguardo oltre i confini nazionali, ecco che l’intenzione di UniCredit di arrivare a controllare Commerzbank (seconda banca tedesca) ha portato con sé discussioni e confronti. In primis nel mondo politico. Come riportato da MF, infatti, la premier italiana Giorgia Meloni sapeva da alcuni giorni delle intenzioni di UniCredit. Ad avvertirla, secondo quanto riportato dalle indiscrezioni di stampa, è stato il Ceo Andrea Orcel. Al contrario, il governo tedesco era all’oscuro dell’operazione, circostanza che ha imbarazzato non poco il cancelliere Olaf Scholz, già alle prese con la debolezza derivante dall’affermazione dell’estrema destra nelle ultime elezioni. Come riporta Bloomberg, il governo di Berlino, che si aspettava una vendita frazionata a tre diversi investitori della quota pubblica, è stata presa alla sprovvista dal blitz della banca italiana e dall’offerta nettamente migliore.
LE BARRICATE DEI SINDACATI
Le prime avvisaglie di possibili barricate tedesche contro l’ingresso degli italiani in Commerzbank sono arrivate dal rappresentante dei lavoratori che siede nel consiglio di sorveglianza. “Non abbiamo bisogno che gli italiani entrino e facciano fallire le banche tedesche tradizionali”, ha tagliato corto Stefan Wittmann, interpellato da Reuters, sollevando le perplessità sull’operazione HypoVereinsbank. Tuttavia, i vertici di Commerzbank hanno parlato della volontà di “valutare il piano di UniCredit a mente aperta”. Ciò che spaventa i sindacati, e in seconda battuta anche il governo, sono le possibili sinergie tra Commerz e la ex Hvb, che potrebbero avere pesanti ricadute sull’occupazione.
L’ARRIVO DEGLI ITALIANI
Insomma, l’ingresso così forte di una banca italiana nel panorama finanziario sarà un tema di dibattito di rilievo, e abbastanza complesso da digerire per l’opinione pubblica tedesca. Al di là dei temi “nazionalistici”, alcuni analisti non sono convinti fino in fondo dell’opportunità di investire massicciamente in Germania in questa fase. Lo scrivono Marco Nicolai e Joseph Dickerson, analisti di Jefferies, che citano dubbi di natura strategica dovuti alle sfide che la Germania sta affrontando. “Un'eventuale acquisizione aumenterebbe gli utili e il valore contabile di UniCredit se pagata in azioni o attraverso un mix di azioni e contanti, ma un'operazione interamente in contanti sarebbe troppo costosa”, secondo Jefferies.
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